venerdì, Aprile 19, 2024

Tiroidite autoimmune: la ghiandola si ingrossa anche per i vasi sanguigni

Un team guidato da Koh Gou Young, direttore del Centro per la ricerca vascolare, all’interno dell’Istituto per le Scienze di Base (IBS), in collaborazione con l’Università Nazionale di Chungnam, ha chiarito il meccanismo molecolare per spiegare come la tiroide e il sistema vascolare circostante cambiano nella forma più comune di ipertiroidismo, quella dipendente dalla malattia di Graves. La tiroide è un organo altamente vascolarizzato e alcune delle funzioni della tiroide sono regolate dall’ormone tirotropina (TRH) prodotta nel cervello. La malattia di Graves, colpisce sia la tiroide che la rete vascolare circostante. In questa malattia, la tiroide produce una quantità eccessiva di ormoni e i capillari diventano più densi. Studi precedenti mostrano che le anormalità nelle ghiandole tiroidee e nella rete vascolare circostante sono interconnesse, ma il team del Dr. Koh voleva capire il meccanismo molecolare sottostante.

Utilizzando modelli animali che simulano la malattia di Graves, gli scienziati IBS hanno scoperto il percorso biologico che contribuisce a questo disturbo. Hanno scoperto che il colpevole è il fattore di crescita vascolare endoteliale A (VEGF-A). Questa proteina è coinvolta nella formazione di nuovi vasi in generale, sia nei tessuti normali che in quelli tumorali. Nel caso della tiroide, i vasi si formano intorno ad essa; la regolazione dello scambio ormonale tra questi vasi e la tiroide, si verifica attraverso pori molto piccoli chiamati fenestrae. Dopo stimolazione con l’ormone tireotropina, il team ha scoperto che il VEGF-A viene prodotto dalla ghiandola tiroidea e, di conseguenza, la tiroide si ingrandisce e le pareti dei capillari (costituite principalmente da cellule endoteliali) aumentano l’espressione di VEGFR2, il recettore per VEGF-A. Bloccando il VEGFR2, gli scienziati sono arrivati ad ipotizzare che potrebbero inibire l’allargamento della tiroide, fermando il rimodellamento vascolare.

Infine, VEGFR3 è stato escluso dall’insieme indispensabile di proteine ​​che mantengono l’integrità vascolare della tiroide. Contemporaneamente, il gruppo di ricerca potrebbe anche escludere altri percorsi molecolari. Ad esempio, hanno scoperto che il percorso di angiopoietina-Tie2, fondamentale in altri tessuti come gli occhi e il cervello, non gioca un ruolo importante nel rimodellamento del sistema vascolare della tiroide. I risultati identificano il blocco del VEGFR2 come una nuova via terapeutica per il targeting della malattia della tiroide associata alla tireotropina. Pubblicato nella rivista EMBO Molecular Medicine, questo lavoro fornisce un potenziale bersaglio terapeutico per alcune delle malattie della tiroide. Questo perchè i dati lasciano intendere che non solo la matrice cellulare della ghiandola, ma anche la sua rete vasale, ha un ruolo non indifferente sia nel gozzo carenziale che in quello da malattia di Graves.

Che sia ora di cambiare i vecchio metimazolo?

A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Jang JY et al., Koh GY. EMBO Mol Med. 2017 Jun; 9(6):750-769.

Li J, Teng L, Jiang H. Asia Pac J Clin Oncol. 2014 Jun;10(2):149.

Shaik S, Nucera C et al. J Exp Med. 2012 Jul 2; 209(7):1289-307.

Rodríguez-Antona C et al. Endocr Relat Cancer. 2010; 17(1):7-16. 

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, specialista in Biochimica Clinica dal 2002, ha conseguito dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. In libera professione, si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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