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Sclerosi multipla: dai filtri solari un suggerimento casuale di terapia?

La sclerosi multipla (SM) è una malattia autoimmune infiammatoria cronica del sistema nervoso centrale, che colpisce 2,5 milioni di persone in tutto il mondo. Nel 1974, Agranoff e Goldberg osservarono che l’incidenza della SM è inversamente correlata all’esposizione al sole in entrambi gli emisferi. Poiché la vitamina D è sintetizzata dalla radiazione ultravioletta (UV) sul 7-deidrocolesterolo presente nella pelle, Goldberg ha suggerito che una maggiore produzione di vitamina D causata dall’esposizione alla luce solare potrebbe essere responsabile della riduzione dell’incidenza della SM. Risultati più recenti hanno reso improbabile questa ipotesi, tuttavia, e la radiazione a banda stretta (NBUVB) a 300-315nm ha dimostrato di sopprimere il modello sperimentale si SM (EAE). Questa banda stretta fa produrre poca vitamina D dal 7-deidrocolesterolo, perché fa non aumentare i livelli di 25-idrossicolecalciferolo nel sangue.

Durante il corso dei loro studi, una squadra del Dipartimento di Biochimica dell’Università del Wisconsin-Madison, Madison, ha studiato preparati commerciali per la protezione solare, per prevenire la soppressione dell’EAE da parte dei raggi UVB a banda stretta. Abbastanza inaspettatamente, alcune preparazioni di filtri solari hanno soppresso completamente l’EAE senza radiazioni l’ausilio dei raggi UV. L’applicazione locale di protezione solare Coppertone Spray ha soppresso completamente lo sviluppo delle lesioni. Quando i topi venivano trattati con NBUVB, la gravità della malattia media era drasticamente diminuita. Sorprendentemente, la somministrazione topica della stessa crema solare ha bloccato completamente l’EAE. Pertanto, i ricercatori si sono concentrati sui componenti dei preparati attivi per la protezione solare. La soppressione di EAE da parte delle preparazioni solari è stata fatta risalire a due esteri del salicilato, homosalate e octasalate.

È probabile che questi composti non agiscano bloccando o assorbendo la luce UV. Mantenere semplicemente i topi in completa assenza di luce non ha influito sullo sviluppo di EAE. Inoltre, alcuni filtri solari più potenti come l’avobenzone e l’ossibenzone non sopprimono l’EAE. Solo i filtri che contengono esteri di salicilato sono efficaci e i salicilati stessi bloccano chiaramente l’EAE. I salicilati sono noti farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Tuttavia, uno studio precedente ha rivelato che l’acido acetilsalicilico non ha avuto effetti sulla SM. Poiché i FANS sono inibitori ben noti della cicloossigenasi (COX) e la COX-2 è stata osservata nelle lesioni della SM, un possibile meccanismo di azione dei salicilati è la soppressione della COX. Gli inibitori COX sopprimono l’EAE, ma se i salicilati sopprimono l’EAE inibendo la COX non è ancora noto. Questo è quello che ha intenzione di scoprire il team con I prossimi esperimenti già pianificati.

  • a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Wang Y et al. (2017) P.N.A.S. USA 114(32):8528-31.

Tsau S et al. (2015) BMC Medicine 13:153–169.

Wang Y, et al. (2013) Arch Biochem Biophys. 536:81–86.

Becklund BR et al. (2010) P.N.A.S. USA 107:6418–6423.

Rose JW et al. (2004) J Neuroimmunol 149:40–49.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, specialista in Biochimica Clinica dal 2002, ha conseguito dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. In libera professione, si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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