venerdì, Aprile 19, 2024

Lupus e fermenti lattici: la svolta terapeutica al femminile

Uno studio appena pubblicato suggerisce che batteri “commensali” chiamati volgarmente fermenti lattici, potrebbero contribuire a ridurre le complicanze renali nelle donne con la malattia autoimmune chiamata Lupus Eritematoso Sistemico (LES). Lactobacillus è un tipo di batteri “buoni” che risiedono nei sistemi digerente, urinario e genitale. Questi batteri sono naturalmente presenti anche in yogurt, kefir, nei formaggi stagionati e altri alimenti fermentati, così come disponibili in commercio sottoforma di integratori alimentari. I ricercatori hanno scoperto che l’aggiunta di ceppi di Lactobacillus alle diete dei topi con l‘infiammazione renale indotta da Lupus – nota anche come nefrite-lupus – ha migliorato la funzionalità renale ed aumentato la loro sopravvivenza. I risultati dello studio di Xin Luo, del Dipartimento di Scienze Biomediche e Patobiologia presso la Virginia-Maryland College of Veterinary Medicine e del suo team, sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Microbiome.

Più di 1 milione di persone negli Stati Uniti hanno LES o sindromi lupus-simile. Nel Lupus, il sistema immunitario attacca cellule e tessuti sani, causando dolore e gonfiore nella pelle, nelle articolazioni, nei reni e nel cervello e in altri organi. Tuttavia, la condizione è più comune nelle donne, che rappresentano circa il 90% dei casi. Questo perchè la presenza di estrogeni è stato provato essere intimamente legata alla maturazione del sistema immunitario della donna e condizionare, purtroppo, lo sviluppo della malattia. Secondo l’Istituto Nazionale Diabete e Malattie Digestive e Renali americano (NIDDKD), ben 5 su 10 pazienti adulti con Lupus svilupperanno nefropatia e circa il 20% di questi svilupperà insufficienza renale. La nefrite-lupus è attualmente trattata con immunosoppressori, ma questi farmaci possono causare alcuni effetti indesiderati, tra cui un aumento del rischio di infezioni batteriche e fungine. 

Il nuovo studio, tuttavia, suggerisce che i fermenti lattici dovrebbero essere ulteriormente studiati, come possibile terapia per le donne con nefrite-lupus. Nelle precedenti ricerche (2014), Luo e colleghi avevano scoperto che i livelli di Lactobacillus erano minori nell’intestino di topi con Lupus. Questo li aveva portati ad ipotizzare che, aumentare l’ingestione di Lactobacillus avrebbe potuto essere un modo per alleviare i sintomi del lupus, e hanno deciso di testare questa teoria. Selezionando modelli di topo con nefrite-lupus per il loro studio, hanno poi aggiunto una combinazione di cinque differenti ceppi di Lactobacillus alle diete degli animali: Lactobacillus reuteri, Lactobacillus johnsonii, Lactobacillus oris, Lactobacillus rhamnosus e Lactobacillus gasseri. Il team ha poi analizzato i campioni di feci dei topi, per confermare che i livelli di Lactobacillus erano aumentati a causa della supplementazione.

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Ma c’è un fattore discriminante: questo succede solo nei topi femmina. I ricercatori hanno scoperto che i topi femmina – ma non quelli maschio – hanno dimostrato miglioramenti della funzionalità renale e una maggiore sopravvivenza rispetto agli animali non trattati. Ulteriori indagini hanno rivelato che l’aumento intestinale di fermenti lattici ha portato a miglioramenti nella permeabilità intestinale. Vale a dire che ha contribuito a prevenire “la sindrome dell’intestino permeabile” (LGS), che è la fuoriuscita di tossine, microbi e altri prodotti intestinali dall’intestino nel flusso sanguigno. Il trattamento con Lactobacillus ha significativamente ridotto la permeabilità intestinale in questi topi, probabilmente impedendo ai batteri dannosi e ai loro antigeni di passare l’epitelio intestinale. Inoltre, i topi trattati hanno mostrato la soppressione di citochine circolanti, nonché miglioramenti nelle proporzioni di linfociti T regolatori e T helper. Questo vuol dire meno infiammazione renale.

I ricercatori hanno indagato perché i modelli di topo maschile della nefrite-lupus non avessero avuto alcun vantaggio dal trattamento con Lactobacillus, ed hanno ipotizzato che il testosterone maschile potrebbe essere il responsabile. “Pensiamo che il testosterone sopprima l’effetto dei batteri sani, ma non sappiamo come. Prima del nostro studio, i ricercatori non avevano mai pensato che gli ormoni maschili potessero sopprimere gli effetti dei probiotici”, dice il dottor Luo. Il team ritiene che sono necessari ulteriori studi per determinare se i loro risultati si riferiscano all’uomo, ma le donne con la nefrite-lupus potrebbero comunque beneficiare della supplementazione con fermenti lattici. Perciò, se un paziente donna con LES ha anche complicanze renali, potrebbe solo giovare nell’introduzione di yogurt o di integratori probiotici nella sua dieta. Non voglia dire che l’assunzione di fermenti lattici sia ad esclusivo appannaggio delle donne. Si tratta di situazioni patologiche di circostanza, dato che il LES è una patologia genuinamente femminile.

Assumere fermenti lattici è benefico, ovviamente, sia per soggetti maschili che femminili. Diversi meccanismi di come la flora batterica condizioni la salute dell’intestino sono ben riconosciuti. Dalla produzione di proteine antibiotiche verso batteri dannosi, alla interazione con le stesse cellule immunitarie fino alla sintesi di metaboliti che nutrono letteralmente le cellule della mucosa intestinale. Altri meccanismi sono stati recentemente pubblicati, ma esulano dal presente contesto. Preme sottolineare, invece, che la relazione fra microbiota intestinale e salute umana è ormai al centro della ricerca internazionale, che svolge periodicamente incontri internazionali di alto livello. A Roma si è concluso il 12 Settembre il nono Congresso su Probiotici, Prebiotici e Nuovi Alimenti presso l’Università Urbiniana.

Un grosso incontro che vedrà sicuramente coinvolti tutti i gruppi di ricerca del settore, sarà il Secondo Simposio Internazionale sui Probiotici, che si terrà il 2-3 Novembre a San Diego, in California. Ovviamente col patrocinio di vari sponsors coinvolti nella genomica diretta alla delucidazione delle interazioni fra batteri intestinali e salute umana. I prossimi appuntamenti più rilevanti per la comunità scientifica sono:

– la 6th Conference on Beneficial Microbes, ad Amsterdam dal 9 all’11 Ottobre prossimo;

– la International Probiotic and Antimcirobial Proteins Conference, a Barcellona, dal 6 all’8 Novembre prossimo.

  • a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, specialista in Biochimica Clinica dal 2002, ha conseguito dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. In libera professione, si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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