venerdì, Marzo 29, 2024

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Dieta occidentale: come spiana le “vie” del cancro intestinale

Il cancro del colon-retto – un cancro che inizia nel colon o nel retto – è il terzo tumore più comunemente diagnosticato negli Stati Uniti. L’American Cancer Society stima che quest’anno ci saranno 96.000 nuovi casi di cancro al colon diagnosticati negli Stati Uniti, oltre a 40.000 nuovi casi di cancro del retto. Negli ultimi anni, numerosi studi hanno suggerito che una dieta ricca di grassi è un fattore di rischio per il tumore del colon-retto. Tuttavia, i meccanismi precisi dietro questa associazione sono stati ambigui. Mentre le prove di un legame tra una dieta occidantale e il cancro del colon-retto sono certe, i meccanismi sottostanti a questa associazione non sono ancora chiari. Un nuovo studio, tuttavia, potrebbe aver scoperto una spiegazione. I ricercatori della Cleveland Clinic in Ohio hanno identificato una via di segnalazione cellulare, chiamata JAK2-STAT3, che guida la crescita delle cellule staminali tumorali nel colon in risposta a una dieta ricca di grassi. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che il blocco della via JAK2-STAT3 nei topi alimentati con una dieta ricca di grassi ha fermato la crescita di queste cellule staminali, un risultato che potrebbe alimentare lo sviluppo di nuovi farmaci per il trattamento del cancro del colon-retto.  Il coautore dello studio, il dott. Matthew Kalady, co-direttore del Programma Globale del Cancro Colon-retto presso la Cleveland Clinic, e colleghi hanno recentemente riportato i loro risultati nella rivista Stem Cell Reports

Con la speranza di gettare luce su tali meccanismi, il dott. Kalady e colleghi hanno studiato come una dieta ricca di grassi influenza JAK2-STAT3, una via di segnalazione cellulare nota per promuovere la crescita del tumore. Per raggiungere i loro risultati, i ricercatori hanno utilizzato l’analisi microrarray per valutare i tumori primari e metastatizzati nei modelli murini di cancro del colon-retto. Quando i topi venivano nutriti con una dieta ricca di grassi, la crescita delle cellule staminali tumorali nel colon aumentava. Gli studi hanno indicato che le cellule staminali del cancro sono un fattore chiave nella crescita e nella metastasi dei tumori. In seguito a ulteriori indagini, il team ha scoperto che il blocco della via di trasduzione JAK2-STAT3 nei roditori ha invertito l’aumento della crescita delle cellule staminali tumorali innescato da una dieta ricca di grassi. Analizzando gli effetti di una dieta ricca di grassi nei modelli murini di cancro del colon-retto resistenti all’obesità, i ricercatori sono stati in grado di replicare i loro risultati. Ma questo non è tutto. Hanno trovato proteine ​​a valle responsabili della scarsa prognosi clinica del cancro del colon, guidata dalla segnalazione JAK2-STAT3.  Uno di questi è STRA6, un recettore per una proteina sierica che si lega alla vitamina A; l’altro è il ligando per questo stesso recettore, la proteina 4 che lega gli acidi grassi (FBP4).

Infine, la via suddetta permette l’espressione dell’interleuchina-17 (IL-17A) a livello delle cellule staminali tumorali, un attivatore della moltiplicazione cellulare nei progenitori staminali. Si ritiene che le proprietà delle cellule staminali del cancro contribuiscano alla recidiva del tumore, alla resistenza terapeutica e alle metastasi nel cancro del colon. Infatti, i dati dello studio mostrano che STRA6 e RBP4 sono sovraregolati nei tumori del colon-retto rispetto al colon normale, e anche in una malattia più avanzata con prognosi peggiore. Questo sistema è attivo nelle cellule staminali del cancro del colon e STAT3 è un fattore di trascrizione noto agli scienziati per la guida dell’auto-rinnovo in molti tipi di tumori umani. Insieme, STAT3 e STRA6 sono fattori essenziali per permettere alle cellule staminali di regolare i loro geni “stem” SOX2, Oct-4 e NANOG. Fortunatamente, sono disponibili molti farmaci che bloccano specificamente JAK2 o STAT3. Sono già impiegati per curare alcune forme di leucemia, linfoma, stati pre-leucemici (anemia aplastica) e artrite reumatoide o psoriasi resistenti ai trattamenti convenzionali.

Pertanto, c’è solo da trovare quello giusto per il contesto adatto.

  • a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, Medico specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Karunanithi S et al. Stem Cell Reports. 2017; 9(2):438-450.

Wei X et al. Oncotarget. 2017 Nov 27;8(65):109301-318.

Regan JL et al. Cell Rep. 2017 Dec 5; 21(10):2813-2828. 

Roberts KJ et al. Cancer Cell. 2017 Oct 9;32(4):404-410. 

Kreso A., Dick JE. Cell Stem Cell. 2014;14:275–291.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, specialista in Biochimica Clinica dal 2002, ha conseguito dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. In libera professione, si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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