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Sonno e percezione del dolore: il caffè aiuta in clinica chirurgica?

La relazione fra sonno e percezione del dolore è nota agli scienziati da un po’ di tempo. Tutti avranno sperimentato in vita loro quanto una cattiva qualità del sonno possa influire sulle prestazioni del giorno successivo. Vi sono persone che dopo una o due notti passate in bianco diventano irritabili, hanno mal di testa, sono di cattivo umore, non riescono ad avere una buona concentrazione al lavoro, per portare degli esempi. Per ultimi, vi sono quelli che non sopportano il minimo rumore fuori luogo o in caso di accidente che causi loro dolore, questo è realmente intenso e non proporzionato alla causa. Esagerazione? Può darsi di no. La qualità del sonno è un fattore importante nel corretto funzionamento delle attività del cervello. Basti pensare al sonno REM: esso costituisce il 25% di tutto il sonno notturno e, se interrotto da risvegli frequenti, determina la sensazione di un sonno “non riposante”. Nel sonno REM sono coinvolte aree cerebrali come ipotalamo, talamo, amigdala ed ippocampo. Guarda caso queste, assieme alla corteccia cerebrale frontale, sono le strutture coinvolte anche nella percezione del dolore.

Gli studi suggeriscono che oltre l’80% dei pazienti sottoposti a intervento chirurgico sperimentano dolore acuto in seguito alla procedura; circa il 75%, inoltre, riferisce che il dolore è compreso fra moderato ed estremo. Il capo-ricerca dott. Giancarlo Vanini, del Dipartimento di anestesiologia dell’Università del Michigan ad Ann Arbor, e colleghi hanno recentemente riportato i loro risultati sulla rivista Sleep. Ricerche precedenti avevano già suggerito che un sonno insufficiente, prima e dopo una procedura chirurgica, può aumentare la gravità del dolore post-operatorio. Tuttavia, mentre la relazione tra sonno e dolore è ben nota, i meccanismi sottostanti rimangono poco chiari. Per questo ultimo studio, il dott. Vanini e il suo gruppo di ricerca hanno cercato di comprendere meglio come un breve periodo di privazione del sonno, prima dell’intervento chirurgico, potesse influenzare sia il dolore postoperatorio che il recupero. Inoltre, il team ha studiato se la caffeina avesse potuto aiutare a ridurre il dolore post-operatorio innescato dalla mancanza di sonno.

La caffeina è uno stimolante del sistema nervoso, agisce come un antagonista non specifico dei recettori per ‘adenosina (A2aR) ed è presente in formulazioni contenenti anche paracetamolo ed aspirina, per combattere dolori vari, inclusa la cefalea. I ricercatori hanno scoperto che bloccando anche in modo non selettivo i recettori l’adenosina, che è un neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione del sonno, nell’ipotalamo dei ratti ha ridotto gli effetti della privazione del sonno sul dolore post-operatorio Per raggiungere le loro scoperte, i ricercatori hanno praticato un’incisione chirurgica sulle zampe di ratti maschi e femmine, alcuni dei quali sono stati privati ​​del sonno immediatamente prima della procedura. I risultati hanno rivelato che i ratti privati ​​del son. o erano molto più sensibili al dolore dopo l’intervento, e hanno impiegato più tempo per riprendersi rispetto ai ratti che avevano dormito abbastanza prima della procedura. I ricercatori hanno poi testato gli effetti della caffeina – che gli studi hanno dimostrato possono bloccare i recettori dell’adenosina – sui modelli di ratto del dolore postoperatorio.

Hanno scoperto che la caffeina riduceva il dolore post-operatorio, ma solo per i ratti che soffrivano di privazione del sonno prima dell’intervento. I risultati identificano finalmente una regione del cervello, un neurotrasmettitore e i suoi recettori che, insieme, potrebbero contribuire a regolare la relazione tra sonno, veglia e dolore. Mentre sono necessari ulteriori studi per confermare i risultati, i ricercatori ritengono che essi evidenziano l’importanza di dormire bene prima di sottoporsi a una procedura chirurgica. Il dottor Vanini commenta: “Pensiamo che la caffeina possa prevenire l’aumento della sensibilità al dolore, bloccando parte dei cambiamenti neurochimici indotti dalla privazione del sonno in aree specifiche del cervello che controllano il sonno e la veglia e proiettano su siti correlati al dolore. Questo studio suggerisce un nuovo intervento con un potenziale per migliorare in modo significativo la gestione del dolore post-operatorio in contesti clinici. Per ora non vediamo l’ora di testare se la caffeina è efficace per ridurre il dolore nei pazienti chirurgici.”

  • a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, Medico specialista in Biochimica Clinica.

Letteratura selezionata

Vanini G. Sleep 2016 Jan 1; 39(1):133-42

Lipton RB et al. J Headache Pain. 2017 Oct 24; 18(1):107. 

Fong R et al. J Neurophysiol. 2017 Sep 1;118(3):1591-1597.

Hambrecht-Wiedbusch VS et al., Vanini G. Sleep. 2017 Sep 1;40(9).

Turner DP, Houle TT. Cephalalgia. 2017 Jan 1:333102417739310.

Urry E, Landolt HP. Curr Top Behav Neurosci. 2015; 25:331-66.

Kumar S et al. Am J Physiol Regul Integr Comp Physiol. 2013; 305(1):R31-41.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, specialista in Biochimica Clinica dal 2002, ha conseguito dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. In libera professione, si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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