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Yoga: il benessere naturale al vaglio della scienza

Le persone che praticano lo yoga sono sempre entusiaste di come lo yoga possa giovare al corpo e alla mente. Ad esempio, alcuni studi hanno suggerito che lo yoga stimola la salute e la cognizione del cervello, oltre a migliorare i problemi della tiroide e allevia i sintomi della depressione. È stato anche suggerito che praticare lo yoga può aiutare gli uomini ad allargare la prostata o addirittura a superare la disfunzione erettile, oltre a aiutare i diabetici a gestire i loro sintomi. Quindi, sembra che lo yoga faccia bene a quasi tutto. Detto questo, la maggior parte degli studi sopra menzionati sono osservazionali, ovvero non possono trarre conclusioni sulla causalità, e pochi studi hanno esaminato i meccanismi che potrebbero aver sottolineato i risultati. Ma cosa dice la scienza? Un nuovo studio indaga, concentrandosi su come lo yoga colpisce le persone con sindrome metabolica. La nuova ricerca – che è stata pubblicata nel giornale scandinavo di Medicina e Scienza nello Sport e guidata dal dott. Parco M. Siu, dell’Università di Hong Kong in Cina – ha studiato l’effetto dello yoga sulla salute cardiometabolica.

I risultati non solo hanno scoperto che a beneficio delle persone con la sindrome metabolica, ma hanno anche rivelato i meccanismi dietro tali benefici. La sindrome metabolica è una condizione frequentemente associata al diabete di tipo 2 e alle malattie cardiache. Negli Stati Uniti, si stima che circa il 34% della popolazione adulta viva con questa condizione. Il Dott. Siu ed i suoi colleghi hanno condotto in precedenza una ricerca che ha rilevato una pressione sanguigna più bassa e una circonferenza della vita inferiore tra coloro che hanno intrapreso lo yoga per 1 anno. Pertanto, nel nuovo studio, i ricercatori hanno voluto esaminare l’effetto di 1 anno di yoga in persone con sindrome metabolica. A tal fine, hanno assegnato in modo casuale 97 partecipanti con sindrome metabolica e ipertensione a un gruppo di controllo o a un gruppo di yoga. I partecipanti al gruppo di controllo non hanno ricevuto alcun intervento, ma sono stati contattati mensilmente per monitorare il loro stato di salute, mentre i partecipanti al gruppo yoga hanno subito un programma di allenamento yoga con tre sessioni di yoga di 1 ora settimanali per 1 anno.

Gli scienziati hanno anche monitorato i sieri dei pazienti per le cosiddette adipochine – o proteine ​​di segnalazione che sono state rilasciate dal tessuto grasso, dicendo al sistema immunitario di rilasciare una risposta infiammatoria o antinfiammatoria. Gli autori dello studio riassumono le loro scoperte, affermando che i risultati hanno dimostrato che l’allenamento yoga a 1 anno ha diminuito le adipochine pro-infiammatorie e aumentato le adipochine anti-infiammatorie negli adulti con sindrome metabolica e pressione arteriosa normale. “Questi risultati supportano il ruolo benefico dello yoga nel gestire la sindrome metabolica modulando favorevolmente le adipochine. I risultati dello studio suggeriscono che lo yoga potrebbe essere un utile intervento sullo stile di vita che potrebbe ridurre l’infiammazione e aiutare le persone con sindrome metabolica a gestire i loro sintomi. Il Dott. Siu commenta anche i risultati dello studio, dicendo, “Questi risultati aiutano a rivelare la risposta delle adipochine all’esercizio di yoga a lungo termine, che è alla base dell’importanza di un regolare esercizio fisico per la salute umana”.

Questi risultati vanno d’accordo con una meta-analisi pubblicata qualche settimana fa da alcuni ricercatori dell’Università di Friburg in Olanda. Hanno deciso di verificare come lo yoga possa aver influenzato il sistema immunitario, ma solo prendendo in considerazione studi randomizzati di controllo (RCT). Quindici RCT erano idonei per la revisione. Anche se le prove esistenti non sono del tutto coerenti, è emerso un modello generale che suggerisce che lo yoga può abbassare i marcatori pro-infiammatori. In particolare, la valutazione qualitativa degli RCT ha rivelato diminuzioni di citochine come IL-1 beta e indicazioni per la riduzione di IL-6 e TNF-alfa. Questi risultati implicano che lo yoga può essere implementato come un intervento complementare per le popolazioni a rischio, o già affette da malattie con una componente infiammatoria, come sclerosi multipla (dati già esistenti) o morbo di Chron. Oltre a ciò, la pratica dello yoga può esercitare ulteriori effetti benefici migliorando l’immunità cellulo-mediata e mucosa. Si ipotizza che siano necessari tempi più lunghi di pratica yoga per ottenere effetti coerenti, in particolare sui marcatori infiammatori circolanti.

Ma intanto, se funziona, buon relax a tutti !

  • a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, Medico specialista in Biochimica Clinica.

Letteratura scientifica

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, specialista in Biochimica Clinica dal 2002, ha conseguito dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. In libera professione, si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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