mercoledì, Aprile 24, 2024

NAR: il nuovo integratore anti-aging di origine vitaminica

Nella nostra cultura occidentale, le arterie più rigide e l’ipertensione arteriosa che ne deriva mentre invecchiamo è così comune che è accettata come una normale conseguenza dell’invecchiamento. Ad esempio, la spiegazione dell’AHA (American Heart Association) sulla pressione sanguigna afferma: “Il normale processo di invecchiamento può far diventare rigide le grandi arterie elastiche nel tempo”. Si stima che negli Stati Uniti, almeno 100 milioni di adulti siano ipertesi e questa cifra dovrebbe aumentare col progressivo invecchiamento della popolazione. Tuttavia, ci sono prove che le arterie rigide e l’ipertensione non sono necessariamente una conseguenza normale dell’invecchiamento. Anche se la genetica gioca un ruolo, preservare la salute delle arterie mentre raggiungiamo i nostri anni 70 e oltre, dipende anche dallo stile di vita e dalla dieta. L’elevata pressione sanguigna e l’ipertensione dello stadio 1 sono ora definiti rispettivamente come valori di pressione arteriosa rispettivamente di 120/80 o 139/89, che – sebbene non siano abbastanza alti da giustificare i farmaci – sono abbastanza alti da aumentare il rischio di infarto o ictus.

Gli studi sulla restrizione calorica – che sono stati fatti principalmente nei roditori e nei moscerini della frutta e non tanto negli umani – indicano che la riduzione dell’apporto calorico giornaliero di un terzo può ritardare il processo di invecchiamento e allungare la durata della vita. I ricercatori, presso l’Università del Colorado Boulder, hanno scoperto che l’integratore – chiamato nicotinamide riboside (NAR) – imita alcuni degli effetti della restrizione calorica e attiva diversi percorsi biologici identici. Il nuovo studio ha scoperto che l’assunzione di integratori a base di nicotinamide riboside, migliora significativamente la pressione del sangue nelle persone con ipertensione lieve o elevata. Se i risultati fossero confermati in una più ampia sperimentazione clinica, i ricercatori ritengono che potrebbero avere importanti implicazioni nella biomedicina, come l’aumento delle opzioni di trattamento per l’aumento della pressione sanguigna. Il caporicerca dello studio, Dr. Doug Seals, professore e ricercatore nel Dipartimento di Fisiologia Integrativa, ed il suo team riportano le loro scoperte in un paper che sarà pubblicato sulla rivista Nature Communications.

La nicotinammide riboside è un nutriente presente in alcuni cibi come il latte di mucca e, in concentrazioni più elevate, è disponibile come integratore alimentare. Gli studi hanno indicato che il nutriente contiene “proprietà uniche come vitamina B-3”: aumenta la sensibilità all’insulina, fronteggia gli effetti nocivi di una dieta ricca di grassi, potenzia gli effetti dell’esercizio fisico ed ha pure azione neuro-protettiva. Per il loro studio, il Prof. Seals ei suoi colleghi hanno reclutato 24 donne e uomini magri e in buona salute, con età compresa fra 55-79 e divisi in due gruppi. Uno dei gruppi ha assunto 500 milligrammi di NAR due volte al giorno per 6 settimane, poi ha trascorso altre 6 settimane assumendo un placebo. L’altro gruppo ha seguito il modello opposto: hanno assunto un placebo per 6 settimane e poi una dose di 500mg di NAR due volte al giorno per altre 6 settimane. Il team ha analizzato campioni di sangue che i soggetti hanno somministrato alla fine di ciascun periodo di trattamento, analizzando poi diversi parametri in questi momenti. Non ci sono stati effetti collaterali seri. I risultati hanno mostrato che l’asffc sunzione di 1 grammo di NAR ogni giorno ha aumentato i livelli di nicotinamide adenina-dinucleotide (NAD+) del 60%.

Il NAD+ è un cofattore vitaminico fondamentale per molte reazioni enzimatiche dell’organismo e tende a declinare con l’età. E’ anche un antiossidante che attiva le sirtuine, un gruppo di enzimi ritenuti responsabili degli effetti benefici che la restrizione calorica ha sull’invecchiamento e sulla longevità. C’è una teoria, supportata dalla ricerca, che il corpo umano sia programmato dall’evoluzione per conservare il NAD+ quando il cibo scarseggia ,e che questo si attiva quando limitiamo l’apporto calorico. Ricerche più recenti hanno anche iniziato a indagare sulla possibilità che gli anziani possano riguadagnare questa proprietà e invecchiare in modo più sano assumendo integratori a base di NAD+ o NAR. I risultati hanno anche scoperto che l’integrazione con NAR ha causato un calo della pressione arteriosa sistolica di 10 punti in 13 dei partecipanti con ipertensione. Ciò rappresenta una riduzione del 25% del rischio di avere un infarto.

I ricercatori concludono che il loro lavoro rappresenta un passo in avanti nel mettere in luce i potenziali benefici della integrazione di nicotinamide riboside negli anziani. Tuttavia, sottolineano che c’è ancora molto lavoro da fare per confermare che sia sicuro ed efficace. Sperano di indagare l’impatto specifico di questa molecola sulla salute delle arterie e sulla pressione arteriosa in modo più convincente, tramite uno studio clinico più ampio. Nel frattempo, un’altra sperimentazione sta studiando l’effetto dell’integratore nelle persone anziane con lieve decadimento cognitivo, una condizione che precede spesso la malattia di Alzheimer. Questo è stato il primo studio in assoluto a dare questo nuovo composto agli esseri umani per un periodo di tempo. I dati preliminari dicono che è ben tollerato e sembra attivare alcuni degli stessi percorsi biologici chiave della restrizione calorica. Dunque, la lista delle sostanze naturali che attivano programmi biologici di longevità si allunga. Sta al buon senso di ognuno accedere ad un’alimentazione appropriata, per poter vivere in forma ed evitare grossi malanni nell’anzianità.

  • a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Das A, Huang GX et al. Cell. 2018 Mar 22; 173(1):74-89.

Rajman L et al. Cell Metab. 2018 Mar 6; 27(3):529-547.

de Picciotto NE et al. Aging Cell. 2016 Jun; 15(3):522-30. 

Zhang N, Sauve AA. Prog Mol Biol Transl Sci. 2018;154:71-104.

Airhart SE et al. PLoS One. 2017 Dec 6; 12(12):e0186459.

Latest

Newsletter

Don't miss

Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, specialista in Biochimica Clinica dal 2002, ha conseguito dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. In libera professione, si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

PCOS: what oxidative stress and markers are trying to tell us?

Polycystic ovarian syndrome (PCOS) is the most frequently observed endocrinopathy in women of reproductive age. Although the figures vary according to diagnostic criteria, its...

Leucemia: dal thè verde l’ultima novità di cura

La leucemia promielocitica acuta (LPA) è una forma di leucemia acuta, ovvero un tumore del sangue, caratterizzata da un rapido sviluppo per eccesso di...

Lung cancer prevention by Ganoderma mushroom: preliminaries pave clinical possibilities

Lung cancer is one of the leading causes of cancer mortality worldwide, and most lung cancer deaths are caused by tobacco smoking and second-hand...

Questo si chiuderà in 20 secondi