sabato, Aprile 20, 2024

Colazione scolastica: sempre più studi rilevano che viene “saltata”

La colazione rappresenta il pasto per cominciare bene la giornata. O almeno così dovrebbe essere, dato che fornisce le prime energie per affrontare gli impegni quotidiani. Ma non sempre questo accade e lo si può vedere un po’ dappertutto. C’è però da dire che chi fa una colazione caloricamente decente sono coloro che sono impegnati in un lavoro fisico impegnativo (manovali, muratori, ferramenta, agricoltori e simili). Questo perché il dispendio energetico è stato da sempre culturalmente associato allo sforzo fisico. Ma anche il lavoro mentale necessita di energie. Al di là del classico concetto che la colazione deve essere in questo caso zuccherina perché il cervello ha un consumo di glucosio molto elevato, non si deve dimenticare che anche il cervello ha il suo contenuto d proteine. Per cui anche una certa quota di proteine alimentari fornisce il giusto supporto nutritivo al cervello. Oltre al glucosio, il cervello usa certi amminoacidi che serviranno alla sintesi dei neurotrasmettitori.

Senza contare che saltare la colazione in toto, lascia in molte persone i livelli sanguigni alti di cortisolo, il famoso “ormone dello stress”. Ma non sono solo gli adulti ad affrontare il lavoro mentale in ufficio; i bambini a scuola hanno stanno anche loro alle prese con attenzione, concentrazione e cognitività. Per cui la colazione, per loro, dovrebbe rappresentare decisamente il pasto più importante della giornata. Fare colazione non vuol dire, in questo caso, bere il tazzone di latte dopo averci inzuppato una brioche, 5 o 6 biscotti o più. Non è neppure sbagliato, poiché proprio dal latte il bambino trae la quota proteica di cui ha bisogno per l’applicazione in classe. Ed invero, almeno nella nostra cultura mediterranea, il latte del mattino con i biscotti rappresentano la tipologia di colazione più tradizionale. Esistono anche prove del fatto che il consumo della colazione è benefico per le prestazioni cognitive nei bambini, non solo in età da scuola media ma anche sin dalle scuole elementari.

I bambini e gli adolescenti possono essere particolarmente sensibili agli effetti nutrizionali della colazione sull’attività cerebrale e sui risultati cognitivi associati. I bambini hanno un metabolismo del glucosio cerebrale più alto rispetto agli adulti. Inoltre, il più lungo periodo di digiuno notturno a causa delle maggiori esigenze di sonno durante l’infanzia e l’adolescenza può esaurire le riserve di glicogeno durante la notte. Per mantenere questo più alto tasso metabolico, è necessario un apporto continuo di energia derivata dal glucosio. Quindi il consumo della colazione può essere vitale per fornire un’adeguata energia per la mattina. Sebbene può sembrare scontato che tutti i bambini facciano colazione prima di andare a scuola, questo non corrisponde alla realtà secondo gli studi condotti in diversi paesi del globo (per maggiori informazioni, sono disponibili nel sito articoli con la keyword “colazione”)

Saltare la colazione è risultato comune in uno studio osservazionale sugli scolari in Grecia, e i bambini che saltavano la colazione tendevano ad avere un profilo di stile di vita malsano. I risultati pubblicati sulla rivista Nutrition & Dietetics potrebbero essere utili per lo sviluppo di politiche volte ad aumentare il consumo di prima colazione nei bambini. Nello studio di 177.000 bambini greci di età compresa tra 8-17 anni, quasi uno su quattro scolari (il 22,4% dei ragazzi e il 23,1% delle ragazze) saltava la colazione. Le caratteristiche associate al saltare la colazione erano l’essere femmina, di età maggiore, sovrappeso/obese, avendo sia una dieta povera che attività fisica inadeguata, con sonno insufficiente e molte ore trascorse davanti alla TV. Dopo aggiustamenti per diversi fattori confondenti, cattive abitudini alimentari, sonno insufficiente (meno di otto ore) e maggiore tempo davanti allo schermo (più di due ore) aumentavano le probabilità di saltare la colazione dell’80%, 23% e 22,5%, rispettivamente.

Anche in questo caso, probabilmente il fattore culturale “occidentale” è coinvolto e può rappresentare il punto di partenza per la costituzione di linee di condotta che promuovano a livello nazionale il consumo pre-scolastico di una buona colazione. Non solo in Grecia, si aggiunge.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Tambalis K et al., Sidossis L. Nutr Diet. 2019 Mar 5. 

Adolphus K et al. Adv Nutr. 2017; 8(1):184S-196S. 

Moore GF et al. Public Health Nutr 2014; 17:1280.

Cooper SB et al. Physiol Behav. 2011; 103:431-39.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, specialista in Biochimica Clinica dal 2002, ha conseguito dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. In libera professione, si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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