Il consumo di latticini è stato a lungo pensato per aumentare il rischio di morte, in particolare da malattia coronarica (CHD), malattie cerebrovascolari e cancro, a causa dei relativamente alti livelli di grassi saturi da latte. Eppure la prova di un tale legame, specialmente tra gli adulti statunitensi, è incoerente. Con l’eccezione del latte, che sembra aumentare il rischio di CHD, i prodotti caseari sono stati trovati per proteggere sia dalla mortalità totale che dalla mortalità per cause cerebrovascolari, secondo una ricerca presentata al Congresso ESC 2018, il congresso annuale della Società Europea di Cardiologia. Pertanto, le attuali linee guida per limitare il consumo di prodotti caseari, in particolare formaggi e yogurt, dovrebbero essere rilassati; allo stesso tempo, si consiglia di bere latte non grasso o magro, soprattutto per coloro che consumano grandi quantità di latte. Una meta-analisi di 29 studi di coorte pubblicati nel 2017 non ha rilevato alcuna associazione tra il consumo di prodotti lattiero-caseari e la malattia cardiovascolare (CVD) o la mortalità per tutte le cause.
Nell’aterosclerosi, la placca si accumula all’interno delle arterie, rendendole meno elastiche e restringendole nel tempo. Ciò limita la fornitura di sangue ricco di ossigeno agli organi principali del corpo, che a loro volta possono portare a una serie di malattie, a seconda dell’organo interessato. Quando la placca si accumula all’interno delle arterie coronarie, possono verificarsi malattie coronariche e persino infarti. Alcuni dei principali fattori di rischio per l’aterosclerosi comprendono il fumo, i livelli di colesterolo alto, l’insulino-resistenza, l’ipertensione, l’inattività fisica, l’età e una storia familiare di malattie cardiache. Quasi tutti gli studi scientifici pubblicati non associano direttamente il consumo di formaggi e derivati ad una mortalità per malattie cardiovascolari. L’opinione comune popolare è che essendo i formaggi ricchi in trigliceridi e colesterolo, possano rappresentare un fattore che metta a rischio la salute cardiovascolare, per il condizionamento sui livelli sanguigni del colesterolo HDL ed LDL. Ed è anche quello che viene raccomandato dalla comunità medica.
Tuttavia, un ampio studio prospettico di 20 anni sugli adulti svedesi, pubblicato anche nel 2017, ha rilevato che un maggiore consumo di latte era associato a un raddoppiamento del rischio di mortalità, inclusa la malattia cardiovascolare, nella coorte di donne. Nonostante il loro contenuto di grassi e la loro composizione, latte e latticini sono naturalmente ricchi di vari minerali (soprattutto calcio e magnesio), proteine e vitamine (ad esempio vitamina A e vitamina B12). È stato suggerito che alcuni nutrienti inclusi calcio, potassio e magnesio, siano associati a un minor rischio di ictus. Studi a breve termine sull’intervento umano hanno anche indicato che i soggetti che hanno una dieta ricca di grassi arricchita con minerali o calcio da latte, hanno livelli di colesterolo totale e colesterolo LDL significativamente più bassi rispetto a quelli su una dieta di controllo. Questo può spiegare in parte perché il consumo totale di latticini ha un ruolo neutro in termini di effetto sui risultati di salute.
L’alimentazione che comporta la presenza costante di formaggi ed altri latticini non essenzialmente comporta la comparsa di vasculopatie. È noto che molte popolazioni dell’entroterra in molte nazioni hanno un consumo giornaliero di formaggi ed altri latticini, che potrebbe destare perplessità dal punto di vista scientifico. Per rimanere “in casa”, molti abitanti dell’entroterra del sud italiano ed insulare hanno abitudini alimentari rustiche, che si possono comodamente sovrapporre alla famosa dieta Mediterranea, associate ad un introito quotidiano di formaggi non indifferente. Casi limite si sono registrati in Sardegna, dove pane, formaggi, olive e uova rappresentano la base alimentare di molti contadini o residenti dell’entroterra, senza preoccuparsi di accezioni del tipo “parzialmente scremato o a basso contenuto di grassi”. Eppure la Sardegna gode del primato per la terra con una delle più alte longevità del pianeta; e molti individui che seguono questo stile di vita hanno condizioni di salute cardiovascolare degna di un salutista tra i più ferrei.
Non ci sono prove al riguardo, ma il loro parallelo consumo di vino accanto ai formaggi potrebbe correlarsi all’ormai straconosciuto “paradosso francese”. In definitiva, latte e latticini sono nutrizionalmente validi; rappresentano un pericolo per la salute quando se ne abusa. Come d’altronde per ogni cosa. Per ulteriori approfondimenti su colesterolo HDL, LDL, trigliceridi e consumo di latte, formaggi e yogurt, si può consultare l’archivio del sito con le corrispettive “keywords”.
- a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.
Pubblicazioni scientifiche
Ozemek C et al. Curr Opin Cardiol. 2018 Jul; 33(4):388-93.
Fernandez MA et al. Adv Nutr. 2017 Nov 15; 8(6):812-829.
Gholami F et al. J Cardiovasc Thorac Res. 2017; 9(1):1-11.
Guo J, Astrup A et al. Eur J Epidemiol. 2017; 32(4):269-87.