Perché non installarla? La nostra privacy è tutelata
Immuni è stata progettata e sviluppata ponendo grande attenzione alla tutela della privacy. I dati, raccolti e gestiti dal Ministero della Salute e da soggetti pubblici, sono salvati su server che si trovano in Italia. I dati e le connessioni dell’app con il server sono protetti.
Immuni non raccoglie:
- Il tuo nome, cognome o data di nascita
- Il tuo numero di telefono
- Il tuo indirizzo email
- L’identità delle persone che incontri
- La tua posizione o i tuoi movimenti
Come viene tutelata la mia privacy?
Nello sviluppo di Immuni è stata dedicata grande attenzione alla tutela della privacy. Molte misure sono state adottate per proteggerla, eccone alcune:
• L’app non raccoglie dati che permettono di risalire alla tua identità. Non chiede, né è in grado di ottenere, il tuo nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono o e-mail.
• I tuoi spostamenti non sono tracciati né tracciabili in alcun modo.
• I codici casuali che gli smartphone si scambiano tramite Bluetooth non contengono né informazioni sul tuo dispositivo, né tanto meno su di te.
• Per maggior tutela della tua privacy questi codici casuali cambiano numerose volte ogni ora.
• I dati salvati sul tuo smartphone e le connessioni tra l’app e il server sono cifrati.
• Tutti i dati salvati sul dispositivo o sul server saranno cancellati quando non più necessari e in ogni caso prima del 31 dicembre 2020.
• I tuoi dati sono raccolti dal Ministero della Salute e verranno usati solo per contenere l’epidemia del Covid-19 o ai fini della ricerca scientifica.
• I dati sono salvati su server in Italia e gestiti da soggetti pubblici.
Come funziona il sistema di contact tracing di Immuni?
Immuni avverte gli utenti che sono stati a stretto contatto con una persona risultata poi positiva inviando loro un messaggio di allerta che include una serie di consigli su come affrontare la situazione.
Immuni riesce a determinare che è avvenuto un contatto a rischio fra due utenti senza sapere chi siano i due utenti o dove si siano incontrati. L’app non raccoglie dati che permettono di risalire all’identità di chi la usa. Non chiede, né è in grado di ottenere, dati sensibili come nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono o indirizzo e-mail. Inoltre, per determinare il contatto, Immuni sfrutta la tecnologia Bluetooth Low Energy e non utilizza dati di geolocalizzazione di alcun genere, inclusi quelli del GPS.
Ecco un esempio semplificato di come funziona il sistema di contact tracing di Immuni. Consideriamo Alice e Marco, due ipotetici utenti. Quando è installata sui loro smartphone, Immuni emette un segnale Bluetooth che include un codice casuale. Quando Alice si avvicina a Marco, i loro smartphone si scambiano questi codici e li registrano nella propria memoria, tenendo così traccia di quel contatto. Registrano anche quanto è durato il contatto e la potenza del segnale ricevuto, indicatore approssimativo della distanza tra i due smartphone.
I codici sono generati casualmente e non contengono alcuna informazione sul dispositivo o l’utente. Inoltre, cambiano diverse volte ogni ora, in modo da proteggere ulteriormente la privacy. Non è in alcun modo possibile risalire all’identità dell’utente a partire dai suoi codici casuali.
Supponiamo che, successivamente, Marco risulti positivo al Covid-19. Con l’aiuto dell’operatore sanitario che gli ha comunicato l’esito del test, Marco potrà segnalare la sua positività a Immuni, condividendo i suoi codici casuali e allertando le persone con cui è stato a stretto contatto.
Immuni scarica periodicamente i codici casuali condivisi dagli utenti che sono risultati positivi al virus. Così facendo può controllare se c’è una corrispondenza tra questi codici e quelli registrati nei giorni precedenti. Nel caso del nostro esempio, l’app di Alice troverà il codice casuale di Marco, verificherà se la durata e la distanza del contatto siano state tali da poterlo considerare a rischio e, se questo è il caso, avvertirà Alice.
Cos’è IMMUNI
Immuni è un’app creata per aiutarci a combattere l’epidemia di COVID-19. L’app utilizza la tecnologia per avvertire gli utenti che hanno avuto un’esposizione a rischio, anche se sono asintomatici.
Gli utenti che vengono avvertiti dall’app di un possibile contagio possono isolarsi per evitare di contagiare altri. Così facendo, aiutano a contenere l’epidemia e a favorire un rapido ritorno alla normalità.
Venendo informati tempestivamente, gli utenti possono contattare il proprio medico di medicina generale e ridurre così il rischio di complicanze.
A chi si è trovato a stretto contatto con un utente risultato positivo al virus del COVID-19, l’app invia una notifica che lo avverte del potenziale rischio di essere stato contagiato. Grazie all’uso della tecnologia Bluetooth Low Energy, questo avviene senza raccogliere dati sull’identità o la posizione dell’utente.
fonte https://www.immuni.italia.it/

Dott. Gianfrancesco Cormaci

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