sabato, Giugno 3, 2023

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Come la dieta occidentale danneggia la salute: il danno delle troppe calorie

Secondo una recentissima ricerca condotta dall’Università di Bonn in Germania, la dieta occidentale evoca una risposta del sistema immunitario simile a come reagisce alle infezioni da batteri pericolosi. Un altro risultato inquietante dello studio è che, a più lungo termine, una dieta occidentale può rendere il sistema immunitario reattivo a qualsiasi stimolo infiammatorio. Ad aggravare la cosa, sembra che il ripristinare una dieta salutare non sembra annullare il danno. I cambiamenti a lungo termine possono contribuire al diabete di tipo 2, all’arteriosclerosi e a molte altre condizioni in cui si pensa che l’infiammazione svolga un ruolo e che siano state collegate al consumo di una dieta occidentale. Il team ha anche scoperto che una proteina chiamata NLRP3 è il sensore del sistema immunitario che riconosce la dieta occidentale come agente patogeno e quindi attiva la risposta infiammatoria. Inoltre, sembra che oltre a scatenare l’infammazione attraverso NLRP3, la dieta occidentale provochi anche cambiamenti “epi-genetici”.

Essi consistono in modifiche a lungo termine nella regolazione di materiale genetico, così che le parti del DNA che sono normalmente difficili da accedere sono più facili da leggere. Di conseguenza il sistema immunitario reagisce anche a piccoli stimoli con risposte infiammatori inopportune. Per lo studio, i ricercatori hanno nutrito topi a rischio di aterosclerosi su una dieta occidentale comprendente cibi ipercalorici, da fast food, ricchi digrassi e a basso contenuto di fibre. Dopo solo 1 mese, i topi hanno mostrato cambiamenti nel loro corpo che sono simili alle forti reazioni infiammatorie che si verificano nelle infezioni batteriche. La dieta malsana ha portato ad un inaspettato aumento del numero di alcune cellule immunitarie chiamate granulociti e monociti. Ciò ha portato il team a esplorare ciò che potrebbe accadere più a monte, nel midollo osseo, dove si trovano i precursori o progenitori di questi particolari tipi di cellule immunitarie.

I ricercatori hanno confrontato i principali progenitori del midollo osseo delle cellule immunitarie di topi che erano stati nutriti con una dieta occidentale, con quelli di topi di controllo che erano stati nutriti con una dieta di cereali più sana e normale. Hanno scoperto che la dieta occidentale aveva attivato una forte componente genetica nelle cellule progenitrici, tra cui quella che stimola la proliferazione e migliora le risposte del sistema immunitario innato. La risposta infiammatoria acuta si è attenuata nei topi di dieta occidentali dopo che sono stati immessi nella loro normale dieta per 4 settimane. Ma il passaggio a una dieta più salutare non è riuscito a invertire le alterazioni fondamentali nel sistema immunitario innato; molti dei geni attivati dalla dieta occidentale sono rimasti attivi. In una serie finale di esperimenti i ricercatori hanno confermato il ruolo di NLRP3 dimostrando che i topi geneticamente privi di questa proteina non sviluppavano l’infiammazione sistemica da una dieta occidentale, e nemmeno hanno mostrato alcuni degli altri cambiamenti a lungo termine descritti.

I ricercatori concludono che NLRP3 regoli l’immunità addestrata che deriva da una dieta occidentale, potendo quindi mediare i suo ieffetti potenzialmente deleteri nelle malattie infiammatorie. NLRP3 è anche chiamato “inflammosoma”; è un complesso proteico scoperto dieci anni fa che si scoprì essere implicato nel rilascio di interleuchina-1 da parte delle cellule che vengono a contatto con stimoli infiammatori fisicamente grossi. Più tipi di recettori sono presenti sulle cellule che riconoscono diverse forme; i principali sono chiamati recetto Toll (TLRs). Ognuno di loro è specializzato nel riconoscimento di agenti esterni, come batteri, virus oloro frammenti, frammenti di DNA, proteine allergeniche o antigeniche introdotte col cibo, fino a microcristalli di quarzo, colesterolo o acido urico. Durante gli ultimi dieci anni, la ricerca lo ha visto protagonista nell’infertilità, nelle malattie infiammatorie croniche, negli esiti di ictus cerebrale e in molte forme di autoimmunità.

Non stupisce i ricercatori, dunque, vedere che un’alimentazione così aberrante per la salute come quella occidentale sia in grado di smuovere le fondamenta della nostra salute.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

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