Le prime tecniche al mondo per la previsione del rischio di cancro al seno dalle mammografie sviluppate a Melbourne potrebbero rivoluzionare lo screening del seno consentendo di adattarlo alle donne a un costo aggiuntivo minimo. Pubblicato sull’International Journal of Cancer, lo studio condotto dall’UniversitĂ di Melbourne ha trovato due nuove misure di rischio basate sulla mammografia. Quando queste misure vengono combinate, sono piĂą efficaci nella stratificazione delle donne in termini di rischio di cancro al seno rispetto alla densitĂ del seno e a tutti i fattori di rischio genetici noti. I ricercatori affermano che, se adottate con successo, le loro nuove misure potrebbero migliorare sostanzialmente lo screening, renderlo piĂą efficace nel ridurre la mortalitĂ e meno stressante per le donne, e quindi incoraggiare piĂą screening. Potrebbero anche aiutare ad affrontare il problema del seno denso. Dalla fine degli anni ’70, gli scienziati hanno saputo che le donne con seni piĂą densi, che si presentano su una mammografia come aventi regioni piĂą bianche o luminose, hanno maggiori probabilitĂ di essere diagnosticati con cancro al seno e di non vederlo allo screening.
I ricercatori dell’UniversitĂ di Melbourne, in collaborazione con il Cancer Council Victoria e BreastScreen Victoria, sono stati i primi a studiare altri modi per studiare il rischio di cancro al seno utilizzando mammografie. Utilizzando programmi per computer per analizzare le immagini mammografiche di un gran numero di donne con e senza cancro al seno, hanno trovato due nuove misure per estrarre informazioni sui rischi. Cirrocumulus si basa sulle aree piĂą luminose dell’immagine e Cirrus sulla sua trama. In primo luogo, hanno utilizzato un metodo computerizzato semiautomatico per misurare la densitĂ ai livelli usuali e successivamente piĂą elevati di luminositĂ per creare Cirrocumulus. Hanno quindi utilizzato l’intelligenza artificiale (AI) e il calcolo ad alta velocitĂ per conoscere nuovi aspetti della trama (non la luminositĂ ) di una mammografia che prevedono il rischio di cancro al seno e hanno creato Cirrus. Quando le loro nuove misure Cirrocumulus e Cirrus sono state combinate, hanno sostanzialmente migliorato la previsione del rischio oltre a quella di tutti gli altri fattori di rischio noti.
Il ricercatore capo e professore dell’UniversitĂ di Melbourne John Hopper, ha affermato che in termini di comprensione di quanto le donne differiscono nei loro rischi di cancro al seno, questi sviluppi potrebbero essere i piĂą significativi da quando i geni del cancro al seno BRCA1 e BRCA2 sono stati scoperti 25 anni fa. Ha spiegato: “Queste misure potrebbero rivoluzionare lo screening mammografico a un piccolo costo aggiuntivo, poichĂ© utilizzano semplicemente programmi per computer. Le nuove misure potrebbero anche essere combinate con altri fattori di rischio raccolti durante lo screening, come la storia familiare e fattori di stile di vita, per fornire un e un’immagine olistica del rischio di una donna. Lo screening su misura potrebbe quindi essere basato sull’identificazione accurata delle donne ad alto o basso rischio in modo che il loro screening possa essere personalizzato. Dato che la mammografia è ora digitale, e le nostre misure sono ora informatizzate, le donne potrebbero essere valutate per il loro rischio al momento dello screening – automaticamente – e ricevere raccomandazioni per il loro screening futuro in base al loro rischio personale, non solo alla loro età ”.
I ricercatori ritengono che queste informazioni potrebbero essere utilizzate per allentare la pressione su BreastScreen, che ha dovuto chiudere per un periodo durante la pandemia COVID-19 e sta cercando modi per gestire al meglio il backlog pur continuando a fornire un prezioso servizio con risorse limitate. L’attuale svolta non sarebbe potuta avvenire senza lo straordinario sostegno che la sua ricerca sulla mammografia aveva ricevuto dalla National Breast Cancer Foundation, a partire dal suo primo round di finanziamento piĂą di 20 anni fa. Solo il 55% circa delle donne australiane di etĂ compresa tra 50 e 74 anni è attualmente presente per lo screening finalizzato alla diagnosi precoce dei tumori al seno. Pertanto, sapere che lo screening potrebbe anche fornire una previsione accurata del rischio potrebbe incoraggiare piĂą donne ad accettare l’offerta di screening gratuito. Anche le donne ad alto rischio sulla base della mammografia trarrebbero grandi benefici dal conoscere anche il proprio rischio genetico. L’utilizzo degli sviluppi dell’Intelligenza Artificiale per valutare il rischio e personalizzare lo screening potrebbe fornire vantaggi significativi nella lotta contro il cancro al seno.
- A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD; specialista in Biochimica Clinica.
Pubblicazioni scientifiche
Nguyen TL et al. Internat J Cancer 2020; 147(2):375-382Â
Wang J, Gottschal P et al. Breast. 2020 Dec 9; 55:69-74.Â
Schmidt DF et al. JNCI Cancer Spectr. 2018; 2(4):pky057.

Dott. Gianfrancesco Cormaci

Ultimi post di Dott. Gianfrancesco Cormaci (vedi tutti)
- “Paying attention” to the ADHD/ASD silent side of the mind: focus on depression, anxiety and internalization issues - Gennaio 31, 2023
- Sulla strada innovativa per la lotta alla fibrosi polmonare: nuove start-up, nuovi enzimi, nuove molecole - Gennaio 31, 2023
- Eczema e prurito cronici: le opzioni medicinali, la gestione personale e le ultime novitĂ di cura - Gennaio 30, 2023
- The complex prevalence of breast cancer: from specific genes for ethnias to those that dictate the contralateral disease - Gennaio 26, 2023
- Flash news: perchè alcuni prendono la mononucleosi ed altri invece mai? La scienza scopre il perchè - Gennaio 26, 2023