Gli umani bruciano calorie indipendentemente da quello che fanno, sia che dormano in un letto, che camminino per la strada o che corrano una maratona. Le persone assumono calorie attraverso cibi e bevande e usano quelle calorie respirando, digerendo cibi e con ogni movimento che fanno. Ovviamente, però, più una persona si muove, più calorie vengono bruciate. La regolarità di abitudini, come mangiare e dormire, è molto importante per la salute generale. Le persone si rivolgono spesso al conteggio delle calorie quando sperano di perdere peso, perché quando una persona brucia più calorie di quelle che assorbe, tende a perdere peso. Tutti bruciano calorie indipendentemente da quello che stanno facendo, anche mentre stanno facendo un riposino pomeridiano. Il corpo umano ha bisogno di calorie necessarie per l’energia cellulare. Uno studio recente di qualche anno fa mostra che il metabolismo di una persona non rimane uguale per 24 ore: ci sono momenti del giorno in cui il loro corpo brucia un maggior numero di calorie anche da seduti.
La ricerca, mostra che l’orologio interno del nostro corpo potrebbe avere più a che fare con il modo in cui elaboriamo le calorie di quanto si pensasse in precedenza. Mentre facendo poco e niente nel tardo pomeriggio e la sera presto potrebbe non sentirsi molto diverso dal sedersi intorno al mattino, una persona brucia il 10% in più di calorie nel corso della giornata. Per scoprire un po’ di più sulle capacità di bruciare le calorie interne, i ricercatori hanno effettuato uno studio su una decina persone. I partecipanti sono rimasti in un laboratorio isolato senza finestre, orologi, telefoni o Internet. Ciò significava che non avevano alcun indizio su che ora del giorno fosse. Ad ogni persona è stato assegnato un tempo per andare a letto e un tempo per svegliarsi, e durante lo studio di 3 settimane, quei tempi sono stati regolati 4 ore dopo ogni giorno. Dal momento che i loro corpi non erano in grado di accontentarsi di un ritmo perché dormivano e si svegliavano in momenti diversi ogni giorno, sviluppavano i propri schemi. In pratica, i loro ritmi biologici hanno cominciato per così dire a “personalizzarsi”.
I ricercatori hanno misurato il loro tasso metabolico in diversi momenti della giornata per determinare come i loro corpi hanno affrontato il consumo di calorie tutto il giorno. Scoprirono che il tasso metabolico era più basso in ritardo durante la loro “notte” biologica e più alto circa 12 ore dopo, nel biologico “pomeriggio e sera”. Ognuno ha il proprio tasso metabolico a riposo (valore di metabolismo basale), che è una misura di quanto velocemente il corpo consuma energia. Lo studio ha rivelato che questo tasso oscilla per tutto il giorno. Se i nostri corpi bruciano calorie un po’ più velocemente nel pomeriggio fino a tarda sera, potrebbe essere una buona idea preparare il pranzo il pasto più grande della giornata invece della cena. Il fatto che a una sola ora del giorno si facesse la stessa cosa bruciando così tante più calorie, di fare la stessa cosa in un momento diverso della giornata, ha sorpreso i ricercatori, che hanno concluso che non è solo questione di ciò che mangiamo, ma quando mangiamo e anche riposiamo.
Questo influisce sulla quantità di energia che bruciamo o immagazziniamo come grasso. Questa ricerca è la prima caratterizzazione di un profilo circadiano negli esseri umani nel dispendio energetico a riposo a digiuno e nel quoziente respiratorio a digiuno (con profili ritmici sia nell’ossidazione dei carboidrati che dei lipidi), disgiunto dagli effetti dell’attività, dal ciclo sonno-veglia e dalla dieta. Una ricerca più recente dello stesso team di ricerca ha confermato che i livelli di trigliceridi nel sangue a digiuno variano con gli orari del giorno e non solo negli individui giovani, ma anche in quelli più anziani, ed entrambi hanno raggiunto il picco nella prima mattinata biologica. I giovani adulti hanno anche mostrato una ritmicità circadiana significativa nel colesterolo totale e quello LDL mentre gli anziani non hanno mostrato ritmicità circadiana in nessun altro tipo di grasso. Questi risultati rivelano che il metabolismo dei trigliceridi, che ha base centrale nel fegato, può essere regolato dal pacemaker circadiano centrale.
Queste informazioni hanno il rivolto pratico che spesso è inutile calcolare le calorie e pesare tutto sulla bilancia per cercare di perdere peso. Il nostro metabolismo è sotto una regolazione ormonale, biologica ed interna straordinariamente complessa che non può essere imbrogliata con una lancetta o con il gioco delle quantità. La scienza finora ha le prove che più che la quantità, spesso è la qualità dell’alimentazione o della nutrizione che permette di stare in salute o di mantenere un regolare peso corporeo. ANche rispettare le abitudini e gli orari può avere, a questo punto, la sua importanza. Se poi tutti viene incentivato con una regolare attività fisica o sportiva che si desideri, le probabilità di mantenere più a lungo “la taglia preferita” si fanno più reali.
- A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.
Pubblicazioni scientifiche
Yuan RK, Zitting KM et al. Physiol Rep. 2020 Jun; 8(11):e14453.
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Kolbe I, Brehm N et al. J Neuroendocrinol. 2018 Nov 11:e12659.
Masurier J et al. Int J Sport Nutr Exerc Metab. 2018; 28(6):593-601.

Dott. Gianfrancesco Cormaci

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