martedì, Novembre 28, 2023

Stile di vita sano e medicina personalizzata possono fare la differenza: gli anziani e la demenza correlata all’età

Un nuovo studio mostra miglioramenti cognitivi quando i partecipanti...

Anche le piante hanno le loro citochine: ma che agissero anche sull’uomo non era atteso

Il sistema immunitario umano si basa su cellule che...

Come tenere in salute le cartilagini, fra scelte a tavola e integratori alimentari

Gli effetti dello stile di vita sulle cartilagini

I condrociti sono le cellule che costituiscono la cartilagine. Nella struttura chiusa della capsula articolare, le sollecitazioni quotidiane, li mettono a dura prova dal punto di vista metabolico. Ecco perché vanno protetti con la giusta nutrizione, ovvero con l’introito di cibi ricchi di particolari sostanze atte allo scopo, e non tramite comune alimentazione. Si rimarca, infatti, che la cartilagine è un tessuto naturalmente privo di vasi sanguigni, e che l’ossigeno ed i nutrienti che gli servono vengono forniti passivamente, dalla circolazione sanguigna della capsula articolare e della sinovia circostante. Si capisce così che il fumo di sigaretta può essere un importante fattore di malattia articolare. Quindi, a dispetto dell’apparente assenza di connessione, il fumo di sigaretta è una componente “tossica” per le cartilagini. Il maggior responsabile del danno cellulare è l’ossido di carbonio, che interferisce direttamente col trasporto dell’ossigeno da parte dell’emoglobina.

Anche le carenze nutritive specifiche, ancor peggio se associate al fumo di sigaretta, col tempo possono portare a perdita cellulare consistente a livello della cartilagine. La reazione infiammatoria che si instaura a seguito della produzione di detriti cellulari, è solo un sintomo finale e non corrisponde né alla radice, né al danno biologico silente che si è perpetrato nel tempo. Qualora si riscontrassero lesioni iniziali (es. con un semplice, a volte casuale controllo radiografico), la correzione andrebbe cominciata subito, per evitare l’entrata in un circolo vizioso che sarà difficile da invertire in futuro. Infatti, i condrociti sono cellule con un potere di rigenerazione limitato. Ma il fumo di sigaretta non è l’unico fattore lesivo delle cartilagini.

Già medie dosi di super-alcolici, per esempio, possono avere effetto tossico anche sulle cartilagini, mentre il classico bicchiere di vino rosso può aiutare a proteggerle grazie all’apporto di molecole antiossidanti naturali. Le stesse sollecitazioni meccaniche ripetute che si verificano in certi tipi di attività lavorativa, poi, le possono mettere a dura prova per quanto riguarda la loro resistenza. È provato in laboratorio che modelli cellulari o di tessuto cartilagineo sviluppano una maggiore quantità di stress ossidativo, quando vengono sottoposti a sollecitazioni meccaniche opportunamente simulate. Il metabolismo sa come fronteggiare il problema, ma sarebbe opportuno che, per una migliore protezione cellulare si ricorra alla nutrizione ed eventualmente all’integrazione alimentare esterna.

Nutrienti dedicati alla salute delle cartilagini

Esistono, infatti, nutrienti di cui le cartilagini hanno un bisogno quasi costante, per un buon grado di protezione. Uno dei maggiori è sicuramente l’acido ascorbico, che tutti conoscono come vitamina C. Esso non è solo antiossidante diretto, ma anche ricostruttivo essendo un cofattore della lisil-ossidasi e delle prolil-idrossilasi, enzimi fondamentali per la sintesi dell’elastina e del collagene, che sono le proteine maggiori della struttura ossea e delle cartilagini. Il fabbisogno alimentare quotidiano dichiarato è di 90mg, ma per coloro con fattori di rischio come tabagismo, diabete e abuso di alcolici ne servirebbe almeno il doppio. Gli alimenti crudi più ricchi di vitamina C in ordine crescente sono: fragole (50mg/100g), kiwi (70mg/100g), broccoli (90mg/100g), peperoni (120-140mg/100g) e ribes nero (200mg/100g). Perché un integratore apporti quantità di vitamina C tali da proteggere le cartilagini, non deve avere meno di 500mg per unità.

Rame e zinco sono dei potenti protettori delle cellule della cartilagine. Per cominciare sono cofattori della superossido-dismutasi (SOD1), enzima molto rappresentato nei condrociti che lo usano per proteggersi dallo stress ossidativo. Anche la citocromo-ossidasi (CCOx) della catena respiratoria mitocondriale ha bisogno di ioni rame per funzionare correttamente. Il suo malfunzionamento, infatti, trasforma l’ossigeno in superossido, un radicale libero molto aggressivo. Quest’ultimo può uccidere direttamente le cellule della cartilagine, il che viene evitato dalla sua conversione in acqua ossigenata da parte della SOD1. Infine, la lisil-idrossilasi menzionata prima necessita di ioni rame come cofattori di processo. Si possono trovare tantissimo rame e zinco in cacao, funghi, frutta a guscio, legumi, frutti di mare, crostacei e lievito di birra. Negli integratori per le cartilagini attualmente in uso è possibile trovare anche piccole quantità di sali di rame o zinco.

Molti ignorano la nozione che dopo ossa, arterie, milza e reni, la cartilagine è il tessuto più ricco di silicio. È comprensibile che può risultare strano concepire il silicio come un bio-elemento utile alle cartilagini, considerato l’associarlo per abitudine alle strutture rocciose. Eppure le proteine strutturali lo contengono come anione silicato, che conferisce elasticità alla stessa matrice della cartilagine; e le stabilizza allo stesso tempo contro la degradazione degli enzimi proteolitici. In aggiunta, è il cofattore naturale della suddetta prolina-idrossilasi, l’enzima responsabile della maturazione del collagene. Gli alimenti in assoluto più ricchi di silicio sono le pere, le bietole, la cipolla, i germogli di soia e cereali come l’avena, il miglio e l’orzo. Gli integratori erboristici a base di silicati organici sono disponibili: contengono principalmente estratti di equiseto, ortica e più recentemente sono stati introdotti anche quelli a base di bambù.

Tornando alle necessità di curare la struttura, la glucosammina rappresenta praticamente il primo mattone molecolare della cartilagine. Deriva dal glucosio per interazione con le vie metaboliche degli aminoacidi ed è un diretto costituente della matrice cartilaginea (condroitinsolfato e proteoglicani). La glucosammina libera in natura è praticamente assente: ad oggi l’integrazione orale costituisce l’unica modalità di introito possibile. A tal fine, esistono centinaia di preparazioni in commercio, singole o in associazione con altri nutrienti più o meno specifici. Ai dosaggi impiegati nell’integrazione orale (500mg-1g al giorno), ha un discreto effetto anti-infiammatorio e parzialmente rigenerante sulle cellule cartilaginee residue. A dosaggi più alti(1,5g/die) è un antinfiammatorio franco e previene nel tempo la perdita di condrociti qualora si assuma in assenza di sintomi dolorosi a carico delle articolazioni (da artrite o artrosi).

Per ultimi nutrienti dedicati si raccomandano gli acidi grassi omega-3. Questa tipologia di grassi è ormai riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale come correttori di molti disturbi cardiocircolatori. Essi riducono la sintesi delle prostaglandine, le principali mediatrici dell’infiammazione e del dolore; così, evitano che le sollecitazioni meccaniche nel tempo si trasformino in infiammazione cronica. In questo senso, possono servire da supplemento nutrizionale anche quando il danno cellulare è ormai avvenuto. L’olio di pesce e la frutta a guscio (soprattutto noci, arachidi, nocciole e mandorle) forniscono eccellenti quantità di questi nutrienti. Qualora le proprie abitudini alimentari non includano questi alimenti, sono disponibili integratori alimentari specifici (a base di olio di pesce, olio di borragine, olio di semi di lino, ecc.).

Conlcusioni

Ancora un attimo di bontà, la lista non è finita; per avere cartilagini costantemente elastiche bisogna considerare il primo integratore giornaliero: l’acqua. Un buono stato di idratazione mantiene l’elasticità di questi tessuti, evitando il loro irrigidimento e funzionamento in stato precario. Il liquido articolare è composto per almeno il 65% di acqua, la cui viscosità è data dalle glicoproteine e dall’acido ialuronico. Non bere a sufficienza durante la giornata, una cattiva abitudine fonte di altri disturbi di salute, “raggrinzisce” sia liquido sinoviale che cellule cartilaginee. Queste entrano in sofferenza, iniziano la risposta infiammatoria ed ecco comparire i classici dolori alle articolazioni che spesso non trovano spiegazioni evidenti.

  • a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Latest

Stile di vita sano e medicina personalizzata possono fare la differenza: gli anziani e la demenza correlata all’età

Un nuovo studio mostra miglioramenti cognitivi quando i partecipanti...

Anche le piante hanno le loro citochine: ma che agissero anche sull’uomo non era atteso

Il sistema immunitario umano si basa su cellule che...

Le nuove infezioni respiratorie che stanno emergendo in Cina: cosa si sa al momento?

Le autorità cinesi della Commissione sanitaria nazionale hanno segnalato...

Newsletter

Don't miss

Stile di vita sano e medicina personalizzata possono fare la differenza: gli anziani e la demenza correlata all’età

Un nuovo studio mostra miglioramenti cognitivi quando i partecipanti...

Anche le piante hanno le loro citochine: ma che agissero anche sull’uomo non era atteso

Il sistema immunitario umano si basa su cellule che...

Le nuove infezioni respiratorie che stanno emergendo in Cina: cosa si sa al momento?

Le autorità cinesi della Commissione sanitaria nazionale hanno segnalato...

Immagine corporea e Instagram: un intreccio fra Influencers, società, benessere mentale e salute pubblica

L’uso dei social media (come Facebook, Instagram, Twitter) è...
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, specialista in Biochimica Clinica dal 2002, ha conseguito dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. In libera professione, si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

Xeroderma pigmentoso (A): quando l’instabilità del DNA si sente a pelle…

Strategie di riparo del DNA La capacità di riconoscere e rispondere al danno del DNA è una proprietà universale degli organismi viventi. La capacità di...

Osteoporosis surfs epigenetics: is histone methylation relying on gender to take its effects?

Nearly 19% of american women aged 50 and older have osteoporosis in their hips and lower spines. Osteoporosis-associated weakening of the bones increases the...

Omicron evolution: le varianti che si evolvono, diventano leggere ma vogliono aggiornamento vaccinale

Dall’epidemia di SARS-CoV2 nel 2019 a Wuhan, in Cina, il virus si è evoluto continuamente. Nuove varianti del ceppo originale emergono costantemente. In alcuni...