Tutti avranno usato qualche volta del rosmarino, della salvia o della menta per condire i secondi piatti in tavola. Grazie al loro potere aromatico, le spezie esaltano il gusto stesso della pietanza, che se troppo calorica o ricca di certi princìpi alimentari può causare problemi digestivi. L’aggiunta di queste spezie spesso serve a controllare a monte questa eventualità. Ma le spezie non sono solamente semplici condimenti. La loro complessa costituzione chimica ne fa potenziali fonti di composti attivi contro molteplici situazioni. Di seguito si tratteranno le maggiori spezie da condimento, con la loro costituzione, le proprietà erboristiche e le potenziali applicazioni mediche.
ROSMARINO (Rosmarinus officinalis)
COMPOSIZIONE:
Olio essenziale: alfa-pinene, beta-pinene, borneolo, canfene, limonene, 1,8-cineolo, canfora, linalolo, geraniolo, terpineolo, verbenolo.
Flavonoidi: apigenina, diosmetina, diosmina, ispidulina, hesperidina, genkwanina, sinensetina, ladaneina, luteolina, rosmaficoside e derivati.
Triterpeni: acido oleanolico, acido ursolico, acido betulinico, amirina, quadranosidi.
Diterpeni: acido carnosico, carnosolo, picrosalvina, rosmanolo, rosmandiale, dimetossi-rosmanolo.
Acidi fenolici: caffeico, clorogenico, labiatico, rosmarinico e derivati.
Le proprietà del rosmarino includono: tonico generale, antidepressivo, coleretico, colagogo, diuretico, antinfiammatorio, antireumatico, emmenagogo, antigonadotropo, stimolante del sistema circolatorio, anticefalalgico, immunomodulante. L’azione antinfiammatoria è data dai flavonoidi e dai triterpeni; l’azione sulle vie biliari è data dagli acid fenolici, da alcuni flavonoidi e componenti dell’olio essenziale. I triterpeni ed i diterpeni sono chemio-preventivi, grazie parzialmente all’azione antimutagena ed anti-oncogenica. Assieme all’acido clorogenico, sono anche antidiabetici per inibizione della PTP1B e dell’alfa-glucosidasi. L’acido rosmarinico e labiatico sono anche inibitori di alcune tirosina-chinasi linfocitarie e poterebbero prevenire l’autoimmunità pre-diabetica. Ecco perché le preparazioni a base di rosmarino trovano indicazione per: depressione maggiore, ipertrigliceridemia, problemi mestruali, reumatismi, cefalee, emicranie e stati iper-immunitari.
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SALVIA (Salvia officinalis)
COMPOSIZIONE:
Olio essenziale: alfa- e beta-tujone, 1,8-cineolo, canfora, borneolo, linalolo, tujene, beta-terpineolo, beta-cariofillene, 2-metil-3-metilen-5-eptene, sesquiterpeni.
Diterpeni: picrosalvina, salviina, acido carnosico, royleanone, carnosolo, carnosolattone, rosmanolo, 3-metossirosmanolo, galdasolo.
Flavonoidi: salviafloside, salvigenina, ispidulina, apigenina, luteolina, genkwanina, metilen-salvigenina, 6-metossiluteolina, cirsimarina, eupafolina, cirsiliolo.
Acidi fenolici: labiatico, rosmarinico, caffeico, ferulico, clorogenico, gallico.
Acidi triterpenici: oleanolico, ursolico, pomolico, crategolico, 3-idrossiursolico.
Fitosteroli: beta-sitosterolo, stigmasterolo e loro glucosidi.
Le proprietà risconosciute della salvia sono: coleretica, eupeptica, emmenagoga, neuro-spasmolitica, afrodisiaca femminile, antiflogistica, antiasmatica, ipoglicemizzante e trofica per le ghiandole surrenali. E anche antiossidante e chemiopreventiva. Molti componenti sono estrogenici e sono decongestionanti pelvici utili nelle amenorree/dismenorree, sterilità funzionali e turbe della menopausa, inclusa depressione ed osteoporosi. L’azione coleretica deriva dagli acidi fenolici, dai polifenoli ed alcuni diterpeni. Questi, assieme all’olio essenziale, riducono l’attività della ghiandola mammaria (frenano la produzione di latte dopo la gravidanza). L’azione spasmolitica e sedativa sono di matura neurotropa, mentre quella antispastica uterina dipendono da componenti dell’essenza. I triterpeni ed alcuni flavonoidi migliorano il diabete scompensato, aiutati dall’acido linolenico e 12-O-metilcarnosico che sono agonisti del recettore cellulare PPAR-gamma.
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MENTA PIPERITA (Mentha piperita)
COMPOSIZIONE OLIO ESSENZIALE:
Monoterpeni: alfa-pinene, beta-pinene, (-)-limonene.
Sesquiterpeni: (-)-beta-cariofillene, (-)-biciclo-elemene, (-)-z-bulgarene; cadinene.
Monoterpeni ossigenati: (-)-mentolo; (+)-neomentolo, (-)-isomentolo, neo-isomentolo, linalolo, piperitolo, piperitenolo, isopiperitenolo. (-)-mentone, (+)-isomentone, neomentone, neo-isomentone, (+)-piperitone, (-)-piperitenone, isopiperitenone, (+)-pulegone, carvone, 1,8-cineolo; (-)-mentofurano, piperitonossido.
COMPOSIZIONE DELLA PIANTA
Esteri terpenici: (-)-mentilacetato; neomentil e isomentil-acetato, mentil-butirato e isovaleriato.
Composti sulfurei: dimetilsulfide; mintsulfide.
Flavonoidi: eriodictiolo, luteolina, menteside, rutina, esperidina e loro derivati.
Acidi fenolici: caffeico, clorogenico, rosmarinico.
Aromatici: eugenolo, timolo, carvacrolo, esculetina, mentofurano.
Le proprietà riconosciute della menta sono antidispeptica (digestiva), colagoga, balsamica, anestetica, diaforetica, antisettica, antispasmodica, sedativa, depurante del fegato. Quest’ultima azione viene esercitata dai suoi polifenoli e composti aromatici e richiede l’assunzione di almeno 5-7 giorni. L’azione antispasmodica, balsamica e digestiva deriva dai costituenti dell’olio essenziale che sono antispastici e tonici del sistema nervoso (azione anti-colinergica). Possono far sparire il classico mal di testa che compare per blocco digestivo. Per completamento dell’azione balsamica sui polmoni (catarro, bronchite cronica, faringite cronica), compare l’azione diaforetica ovvero di eliminazione delle tossine tramite il sudore. Le migliori azioni si ottengono facendo infusi della pianta raccolta fresca.
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MAGGIORANA (Origanum majorana; Majorana hortenis)
COMPOSIZIONE:
Olio essenziale: terpinene, terpin-4-eolo, sabinene, linalolo, carvacrolo, cis-sabinene idrato, linalil-acetato, ocimene, cadinene, geranil-acetato, citrale, estragolo, eugenolo, carene, timolo.
Acidi fenolici: caffeico, rosmarinico, labiatico, cumarico, vanillico, ferulico, sinapico, siringico.
Flavonoidi: apigenina, luteolina, diosmetina e loro glucosidi.
Triterpeni: acido ursolico, acido oleanolico, beta-sitosterolo.
Aromatici: acido carnosico, carnosolo, arbutina, metil-arbutina.
Proprietà ed azioni: antispasmodica, gastroprotettiva, eupeptica, carminativa, antiaggregante piastrinica, antidiabetica, diuretica, bechica, emmenagoga. Ecco perché può essere efficace per cefalea muscolo-tensiva, emicrania, tics nervosi, dispepsie varie e lievi forme di depressione. L’olio essenziale ne fa un’ottima stomachica, carminativa e diuretica. I flavonoidi ed i triterpeni sono responsabili dell’azione sedativa e spasmolitica e di sbloccare le mestruazioni. La presenza di chinoni semplici, assieme all’olio essenziale, la fa diventare antibiotica ed antisettica delle vie urinarie. Qualche componente molecolare attiva i recettori PPAR alfa e/o gamma ed i glucoflavonoidi inibiscono l’alfa-glucosidasi intestinale, giustificando l’effetto anti-iperglicemizzante.
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TIMO (Thymus vulgaris)
COMPOSIZIONE:
Olio essenziale: timolo, carvacrolo, p-cimolo, p-cimene, 1,8-cineolo, bornilacetato, linalil-acetato, borneolo, geraniolo, linalolo, pineni, canfene.
Flavonoidi: apigenina, timonina, luteolina, 6-idrossiluteolina, luteolina-7-diglucoside, naringenina.
Acidi fenolici: caffeico, clorogenico.
Triterpeni: acido oleanolico, acido ursolico.
Minerali: ricco di litio (4,20 mg/kg).
Proprietà ed indicazioni: antibiotico polivalente, espettorante, carminativo, spasmolitico, coleretico, emmenagogo, antigonadotropo. Le proprietà antibatteriche, antifungine ed antielmintiche si devono principalmente all’olio etereo, ma in minor parta anche agli acidi fenolici. Questi assieme ai flavonoidi sono coleretici, emmenagoghi, antivirali ed espettoranti, giustificandone l’indicazione nelle bronchiti acute e croniche. L’azione spasmolitica sulla muscolatura bronchiale e la stimolazione del movimento ciliare stanno alla base del meccanismo espettorante. La si deve ad alcuni flavoni metossilati (naringenina, timonina) che agiscono come la papaverina. Si ha anche azione vagolitica senza stimolazione del sistema simpatico. E’ una delle piante più ricca di litio in natura dopo la lavanda, il che ne fa un buon rimedio per le nevrosi maniacali, i disturbi del comportamento di tipo ossessivo e l’insonnia cronica su base ansiosa. L’olio essenziale di timo è molto potente grazie al suo contenuto di composti aromatici, come il timolo ed il timochinone (derivato per ossidazione). Essi sono antibiotici contro molte specie batteriche e dei potenziali composti antitumorali la cui attività è stata dimostrata sia su colture cellulari che animali da laboratorio.
- a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.
Pubblicazioni scientifiche
Simmonds M, Howes MJ, Irving J. Piante Medicinali. 2020. Guido Tommasi Editore.
Mearelli F, Scrignani M. Terapia moderna con tinture madri, gemmoderivati ed oligoelementi. 1995. Edizioni Planta Medica.
Chies R. Piante medicinali. Arnoldo Mondadori Editore, 1982.

Dott. Gianfrancesco Cormaci

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