Mirare a un recettore responsabile del nostro senso del tatto e della temperatura, che i ricercatori hanno ora scoperto essere presente nel nostro colon, potrebbe fornire una nuova strada per il trattamento del dolore cronico associato a disturbi gastrointestinali come la sindrome dell’intestino irritabile. Un team che ha esaminato il colon, guidato dal professor Hongzhen Hu della Washington University e dal professor Nick Spencer della Flinders University, ha identificato la presenza di Piezo2, oggetto del premio Nobel 2021 per la fisiologia o la medicina, ora noto per essere responsabile del rilevamento del tocco leggero su la nostra pelle. Nello scoprire che questo recettore è anche nel nostro intestino, c’è la possibilità che il targeting selettivo di questi canali possa essere utilizzato per silenziare a lungo termine le sensazioni del dolore dagli organi interni, senza la necessità di un consumo frequente di antidolorifici oppiacei. Le cellule enterocromaffini costituiscono la più grande popolazione di cellule endocrine intestinali (ECA). Si propone che le cellule ECA siano cellule meccano-sensoriali specializzate che rilasciano serotonina in risposta alle forze epiteliali e regolano quindi la secrezione di fluido intestinale.
I canali ionici meccano-sensibili Piezo2 sono importanti per alcuni meccano-sensori epiteliali specializzati e sono espressi nelle cellule ECA umane e di topo. La stimolazione meccanica di un sottoinsieme di cellule ECA isolate porta a una rapida corrente ionica cellulare, che è diminuita dagli inibitori del canale. In queste cellule la forza meccanica fa affluire gli ioni calcio intracellulari e il rilascio di serotonina. Questo neurotrasmettitore può indurre fenomeni dolorosi intestinali, associati in genere a diarrea acquosa come succede nella sindrome da carcinoide. Ma può essere responsabile anche di altre manifestazioni intestinali crampiformi, come quelli della comunissima sindrome del colon irritabile o nelle malattie infiammatorie intestinali, o altri fenomeni addominali come i dolori ovarici (es. da cisti ovarica in espansione), quelli infiammatori dell’endometriosi o quelli da occlusione intestinale. Gli autori della ricerca affermano che la disponibilità di farmaci antidolorifici selettivi per l’intestino è stata ostacolata dalla mancanza di comprensione di come i nervi sensoriali comunicano le sensazioni del dolore dall’intestino al cervello.
Il professor Nick Spencer, del College of Medicine and Salute pubblica, ha spiegato esaustivamente: “Il dolore cronico da organi interni, come l’intestino o la vescica, è notoriamente difficile da trattare. Gli oppiacei sono stati comunemente usati per trattare una varietà di tipi di dolore, ma il dolore viscerale non risponde bene al trattamento e i farmaci creano dipendenza con una moltitudine di effetti collaterali. In precedenza era noto che molti diversi canali ionici si trovano sui neuroni ‘sensibili al dolore’ che comunicano dall’intestino al cervello, ma il nostro studio ha ora identificato il principale canale ionico nel colon che risponde alla stimolazione meccanica che porta alla sensazione di dolore. Inoltre, abbiamo scoperto che questo è un membro della famiglia dei canali ionici Piezo, in particolare Piezo2. Da questa conoscenza possiamo concentrarci sul targeting di questi canali per mettere a tacere le sensazioni del dolore e, si spera, produrre un trattamento per il dolore viscerale, comune in condizioni come la sindrome dell’intestino irritabile, l’endometriosi o i tumori addominali, evitando i devastanti effetti collaterali degli oppioidi”.
- A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.
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Pubblicazioni scientifiche
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Dott. Gianfrancesco Cormaci

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