lunedì, Novembre 10, 2025

Fibre prebiotiche dalle carote: il modo semplice di combattere la stipsi correggendo il microbiota

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Le fibre vegetali non sono tutte uguali: differiscono per solubilità, viscosità e fermentescibilità, e queste caratteristiche influenzano sia l’efficacia nel migliorare la stipsi cronica sia l’impatto sul microbiota intestinale, in particolare sui Bifidobacterium, che sono batteri considerati benefici per la salute intestinale. Le fibre insolubili (crusca di frumento, cellulosa, lignina) aumentano il volume fecale grazie alla loro capacità di trattenere acqua e stimolare la motilità intestinale. Sono utili per ridurre il tempo di transito intestinale, ma possono risultare poco tollerate in alcuni soggetti con colon irritabile, poiché possono aumentare la distensione addominale. L’impatto diretto sui Bifidobacterium è limitato, perché sono scarsamente fermentabili.

Le Fibre solubili viscoso-gelificanti (psillio, beta-glucani, gomme), invece, formano un gel vischioso che aumenta l’idratazione delle feci e ne facilita l’espulsione. Lo psillio in particolare ha solide evidenze di efficacia nella stipsi cronica ed è spesso raccomandato come trattamento di prima scelta nelle linee guida internazionali. Ha inoltre un effetto prebiotico moderato, ma meno marcato rispetto ad altre fibre più fermentabili., tanto è vero che è raccomandato anche in caso di sindrome del colon irritabile (IBS), dove il meteorismo scatena la sintomatologia dolorosa. Infine, le fibre solubili fermentabili non viscoso-gelificanti (inulina, frutto-oligosaccaridi o FOS, galatto-oligosaccaridi o GOS, amido resistente): sono meno efficaci sul volume fecale, ma hanno una forte azione prebiotica.

In particolare, inulina e FOS stimolano selettivamente la crescita di Bifidobacterium, che utilizzano questi substrati come fonte energetica, favorendo un profilo microbico più equilibrato e produttivo di acidi grassi a catena corta (SCFA), come butirrato, propionato e acetato, utili alla salute della mucosa intestinale, all’omeostasi immunitaria locale e alla motilità (peristalsi). Alcune formulazioni dietetiche o integratori combinano fibre solubili viscose (per migliorare la consistenza fecale e la frequenza evacuativa) con fibre prebiotiche fermentabili (per modulare il microbiota). Questa strategia può risultare particolarmente utile nei casi di stipsi cronica associata a disbiosi intestinale indotta da dieta sbilanciata, terapia antibiotica, abuso di alcolici ed altri fattori.

Un ultimo studio randomizzato controllato condotto su adulti sani dimostra che la fibra alimentare derivata dalla carota, il rhamnogalacturonano-I (RAG-I), può migliorare la composizione del microbiota intestinale, supportare la funzionalità intestinale e le risposte immunitarie in un breve periodo di integrazione. Lo studio ha arruolato 54 adulti sani di età compresa tra 18 e 70 anni. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale al gruppo di intervento o al gruppo di controllo per ricevere 500mg di RAG-I derivato dalla carota o maltodestrina (placebo) al giorno per 4 settimane, rispettivamente. Per bilanciare i gruppi, i partecipanti sono stati stratificati prima di essere randomizzati in base alla loro assunzione abituale di fibre e ai livelli basali di Bifidobatteri.

I risultati dello studio hanno rivelato che il RAG-I è ben tollerato dai partecipanti ed è associato a un’eccellente compliance. Due partecipanti del gruppo di intervento si sono ritirati a causa dell’uso di antibiotici non correlati, piuttosto che per gli effetti collaterali dello studio. La conta dei bifidobatteri nei campioni fecali ha rivelato un aumento significativo tra i partecipanti del gruppo di intervento, con un picco dopo tre settimane di integrazione. L’analisi dei metaboliti microbici fecali ha rivelato che l’integrazione di RAG-I per quattro settimane ha portato a un piccolo ma significativo aumento dei livelli di acido isobutirrico, un acido grasso ramificato a catena corta con potenziali benefici per la salute, prodotto nell’intestino attraverso la fermentazione di fibre alimentari non digeribili.

Nessun altro acido grasso a catena corta ha mostrato cambiamenti significativi. L’analisi immunologica ha rivelato che RAG-I aumenta significativamente la percentuale di cellule dendritiche mieloidi circolanti che esprimono marcatori di attivazione dopo quattro settimane di integrazione. Gli esperimenti preclinici in vitro ed ex-vivo hanno rivelato che RAG-I e i suoi sottoprodotti fermentati possono proteggere l’integrità della barriera intestinale in condizioni di stress. Ulteriori risultati includevano una piccola ma statisticamente significativa riduzione dei punteggi di diarrea. Secondo i risultati, l’integrazione con RAG-I determina un aumento graduale e significativo della conta dei bifidobatteri nell’arco di quattro settimane.

I bifidobatteri sono noti per i loro numerosi benefici per la salute, tra cui il miglioramento della salute intestinale, la produzione di metaboliti e vitamine benefici, la crescita di altri batteri intestinali benefici tramite l’alimentazione incrociata, la prevenzione dei disturbi gastrointestinali e il miglioramento delle risposte antimicrobiche. L’aumento osservato nella conta dei bifidobatteri può essere attribuito alla struttura principale del RAG-I, con catene laterali ricche di arabinosio e galattosio, selettivamente utilizzata da questa specie batterica. Questa interpretazione è ulteriormente supportata dall’osservazione che RAG-I aumenta costantemente la crescita di B. longum e B. adolescentis fornendo oligosaccaridi rilasciati da queste catene laterali dai degradatori primari.

Come applicazione pratica, il consumo di carote può rappresentare una modalità semplice a tavola di combattere la stipsi dovuta ad una dieta povera di scorie o in parte dipendente da una scarsa idratazione giornaliera. Questo è un punto di distinzione: molte persone riferiscono stipsi ostinata anche dopo aver dichiarato di introdurre 1,5-2l/die di acqua. Questo significa che il punto importante è avere una composizione del microbiota che favorisca la peristalsi, piuttosto che avere parametri di consistenza giusti ma un’attività intestinale che non favorisce l’eliminazione del superfluo.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Kerezoudi EN et al. Microorganisms. 2025; 13(9):2156.

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Abdulqadir R et al. Current Dev Nutr. 2023; 7:102026.

Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ricercatore negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell'NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la Clinica Basile di Catania (dal 2013) e continuo presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania (dal 2020). Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali. Medico penitenziario da Aprile 2024 presso la CC.SR. Cavadonna

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