giovedì, Settembre 18, 2025

Il consumo delle scorze degli agrumi a tavola: un breve excursus critico ed informativo

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Il consumo degli agrumi nella loro interezza, quindi includendo la scorza, rappresenta una pratica di crescente interesse per la nutrizione funzionale e la prevenzione di alcune patologie cronico-degenerative. Mentre la polpa e il succo sono ricchi di vitamina C, acido citrico, zuccheri semplici e composti bioattivi idrosolubili, la scorza racchiude una concentrazione molto elevata di fitocomposti di natura diversa, che raramente vengono assunti nelle diete tradizionali. La parte esterna colorata, detta flavedo, è una fonte rilevante di oli essenziali, contenenti particolarmente limonene, che ha dimostrato proprietà antiossidanti, antimicrobiche e potenzialmente antitumorali. Inoltre, contiene flavonoidi come l’esperidina e la naringina, che svolgono un’azione vasoprotettiva e antinfiammatoria, contribuendo al miglioramento della circolazione e alla protezione del microcircolo capillare.

La parte bianca sottostante, la cosiddetta albedo, sebbene spesso evitata per il suo sapore amarognolo, è estremamente ricca di fibre solubili come la pectina, che favorisce la riduzione del colesterolo LDL e aiuta a modulare l’assorbimento dei carboidrati, contribuendo a un miglior controllo glicemico. Insieme, queste componenti rendono il frutto consumato intero un vero alimento funzionale. Gli studi epidemiologici evidenziano che l’assunzione regolare di flavonoidi agrumari è associata a una riduzione del rischio cardiovascolare, a una protezione nei confronti dello stress ossidativo e a un sostegno delle difese immunitarie. Nel limone, ad esempio, la scorza concentra limonene e composti fenolici con attività antiossidante e un potenziale ruolo protettivo a livello gastrico ed epatico. Il limonene riduce in parte la produzione epatica di colesterolo.

Nelle arance, oltre agli oli essenziali, la buccia rappresenta una riserva di carotenoidi e di molecole con effetto antimicrobico, utili sia per il benessere dell’organismo sia per l’utilizzo alimentare come ingredienti naturali. Non bisogna trascurare l’effetto prebiotico delle fibre presenti nell’albedo, che favoriscono lo sviluppo di un microbiota intestinale equilibrato, con benefici indiretti sul metabolismo e sul sistema immunitario. Tuttavia, insieme ai benefici, il consumo della scorza richiede attenzione ad alcune precauzioni. In primo luogo, la superficie degli agrumi commerciali può essere trattata con cere o conservanti antimuffa (ad esempio imazalil o tiabendazolo), che non devono essere ingeriti. Per questo motivo, se si desidera consumare anche la scorza, è sempre preferibile orientarsi su agrumi biologici certificati o comunque non trattati in post-raccolta.

Inoltre, la scorza è più ricca in composti amari ed olii essenziali ad azione biologica intensa, che in quantità eccessive possono causare disturbi gastrointestinali o reazioni irritative in soggetti sensibili. È quindi consigliabile introdurla gradualmente nella dieta e in piccole quantità, ad esempio grattugiandola fresca, essiccata o candita, piuttosto che consumarne grandi porzioni crude. Un’ulteriore precauzione riguarda le possibili interazioni dei flavonoidi con farmaci: naringina e derivati, tipici degli agrumi, possono interferire con il metabolismo epatico di alcuni principi attivi, alterandone la biodisponibilità. Pertanto, in caso di terapie farmacologiche croniche, è opportuno chiedere il parere del medico prima di aumentare l’assunzione di scorza d’agrume.

In sintesi, il consumo di limoni e arance con tutta la scorza può rappresentare un valido alleato per la salute grazie al mix di vitamina C, fibre, oli essenziali e flavonoidi che agiscono sinergicamente nel modulare i processi ossidativi, infiammatori e metabolici. Tuttavia, per trasformare questi benefici potenziali in vantaggi reali e sicuri, è fondamentale adottare accorgimenti adeguati: scegliere frutti non trattati, lavarli accuratamente, consumarne quantità moderate e valutare possibili interazioni con farmaci. Integrata in una dieta varia ed equilibrata, la scorza d’agrume diventa quindi non solo un ingrediente aromatico e versatile, ma anche un concentrato naturale di sostanze funzionali di grande interesse nutrizionale.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ricercatore negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell'NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la Clinica Basile di Catania (dal 2013) e continuo presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania (dal 2020). Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali. Medico penitenziario da Aprile 2024 presso la CC.SR. Cavadonna

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