sabato, Luglio 27, 2024

Trombosi da vaccino anti-COVID: finalmente gli scienziati hanno trovato come e perché

Il COVID-19 è un’infezione virale altamente trasmissibile causata dal coronavirus SARS-CoV-2 e ha provocato una pandemia globale. I pazienti critici con COVID-19 possono avere importanti anomalie della coagulazione, tra cui lieve trombocitopenia e trombosi arteriosa e venosa diffusa. Sebbene il meccanismo non sia chiaro, la presentazione clinica condivide molte caratteristiche della trombocitopenia indotta da eparina (HIT), vale a dire trombocitopenia e trombosi durante la malattia critica. La HIT è una condizione pro-trombotica che si presenta tipicamente come trombocitopenia correlata al trattamento con eparina ed è associata ad un alto rischio di trombosi. L’HIT è causato da anticorpi IgG specifici che prendono di mira il fattore piastrinico 4 (PF4) che formano immunocomplessi (IMC) e causano l’attivazione piastrinica attraverso il recettore FcγRIIA. Rapporti recenti hanno ipotizzato che gli IMC contribuiscano anche alla patobiologia del COVID grave.

L’analisi retrospettiva ha mostrato che gli anticorpi anti-PF4/eparina sono identificati più frequentemente nei pazienti COVID-19 ospedalizzati rispetto alla popolazione generale. Tuttavia, non è chiaro se questi contribuiscono all’attivazione piastrinica. Un team di ricercatori della McMaster University ha recentemente scoperto come, esattamente, i vaccini COVID-19 che utilizzano vettori di adenovirus innescano una reazione di coagulazione del sangue rara ma a volte fatale chiamata trombocitopenia trombotica immunitaria indotta dal vaccino o VITT. I risultati metteranno gli scienziati sulla strada della ricerca di un modo per diagnosticare e curare meglio la VITT, possibilmente prevenirla e potenzialmente rendere i vaccini più sicuri. A causa dell’importanza della ricerca, l’articolo è stato accelerato per la pubblicazione oggi dalla prestigiosa rivista Nature nella sua anteprima accelerata dell’articolo.

I vacciniCOVID-19 che utilizzano vettori adenovirali, come quelli di AstraZeneca e Johnson e Johnson, sono associati al disturbo della coagulazione VITT causato da insoliti anticorpi contro le piastrine del sangue innescati dal vaccino. Lo studio mostra, a livello molecolare, come quegli insoliti anticorpi si attaccano ai componenti delle piastrine del sangue provocando la formazione dicoaguli. Gli anticorpi si attaccano alla proteina piastrinica chiamata fattore piastrinico 4 (PF4) in un orientamento molto unico e specifico, che consenteloro di allinearsi con altri anticorpi e piastrine nella formazione precisa, che porta a un circolo vizioso auto-perpetuante di eventi di coagulazione. Questi aggregati che causano malattie attivano rapidamente le piastrine, creando un ambiente di coagulazione molto intenso nei pazienti. È stato scoperto chela reazione pericolosa ai vaccini del vettore adenovirus si verifica in una persona su 60.000 che riceve il vaccino in Canada.

Gli attuali test rapidi producono risultati falsi negativi e i test si basano su test che richiedono più tempo per confermare la VITT. Questo studio ora spiega perché i test rapidi spesso falliscono e consente nuove strategie per migliorare i test diagnostici. I ricercatori hanno alterato la composizione molecolare della proteina PF4e, utilizzando questa tecnologia, sono stati in grado di identificare la regione di legame sulla proteina. I co-investigatori dello studio Donald Arnold e John Kelton presso il McMaster Platelet Immunology Laboratory, hanno commentato: “L’intenzione del nostro studio era di comprendere meglio come si sviluppano i gravi coaguli che caratterizzano la VITT. Confermiamo anche che questo meccanismo è separato dai cambiamenti coagulopatici precedentemente notati, vale a dire che coinvolgono l’asse molecolare chiamato VWF-ADAMTS13. Studi precedenti hanno dimostrato che i livelli di antigene VWF e la riduzione dell’attività dell’enzima ADAMTS-13 sono correlati alla gravità della malattia”.

Questi cambiamenti sono anche associati ad un aumento della mortalità, probabilmente secondaria a complicanze microtrombotiche. Queste nostre osservazioni non sono secondarie a una grave riduzione dell’attività di ADAMTS13 (<10%) o alla presenza di anticorpi anti-ADAMTS13, come descritto nella porpora trombotica trombocitopenica (TTP). Questo pattern è più coerente con una microangiopatia trombotica secondaria ed è probabilmente aggravato dalla presenza di immunocomplessi che attivano le piastrine. Il prossimo passo dei ricercatori è sviluppare un test diagnostico rapido e accurato per diagnosticare la VITT. Il principale interesse è infatti quello di andare a monte dal modo in cui si verificano i coaguli per impedire che si verifichino.

  • a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista on Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Nazy I et al. Thromb Haemost. 2021; 19(6):1585-1588.

Nahum J et al. JAMA Netw Open. 2020; 3:e2010478.

Goshua G et al. Lancet Haematol. 2020; 7:e575‐e582.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, specialista in Biochimica Clinica dal 2002, ha conseguito dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. In libera professione, si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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