giovedì, Novembre 30, 2023

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Stress a confronto uomo-donna: le differenze cominciano in gravidanza

I ricercatori sanno già che l’ansia tende a colpire le donne più degli uomini, mentre i disturbi del neurosviluppo come l’autismo, la schizofrenia e l’ADHD sono più comuni tra gli uomini. Anche gli uomini tendono ad essere più colpiti dagli insulti prenatali, incluse l’infezione materna e lo stress gestazionale. Ora, la dottoressa Tracy Bale (Università della Maryland School of Medicine) e colleghi hanno identificato un meccanismo molecolare alla base di questa disparità. Come riportato nella rivista Nature Communications, Bale e il team hanno scoperto che un enzima chiamato O-linked N-acetilglucosamina transferasi (ONAGT), che svolge un ruolo importante nella salute della placenta, è coinvolto nel determinare i modelli specifici del sesso dell’espressione genica. ONAGT sembra funzionare attraverso una modifica delle proteine associate al DNA. Uno di questi è l’istone 3 (H3) che diventa metilato (modifica H3-K27me3), e poi influenza come vengono espressi i geni.

Lo studio ha dimostrato che alti livelli di H3K27me3 nella placenta aumentano la resistenza allo stress materno. Ciò suggerisce che esiste almeno un percorso che consente alle donne di essere più resistenti degli uomini allo stress sperimentato dalla madre. Il dott. Bale suggerisce che questa via possa spiegare la disparità di genere nel rischio di disordini del neurosviluppo. ONAGT e H3K27me3 nella placenta sono cruciali per un sacco di codifica delle proteine ​​che si verifica durante la gravidanza, e quindi questo processo ha un sacco di effetti a valle. Il gene ONAGT si trova sul cromosoma X e sembra fornire un livello di protezione per il feto femminile alle perturbazioni nell’ambiente materno. L’associazione tra lo stress e il rischio per i disturbi dello sviluppo neurologico è stata un obiettivo chiave in molti degli studi del dott. Bale. Ha precedentemente dimostrato nuove differenze tra i sessi che potrebbero prevedere un maggior rischio di malattia tra i maschi.

In uno studio sui topi, ha scoperto che lo stress paterno può portare a cambiamenti nello sperma che influenzano il modo in cui il cervello si sviluppa nella prole. Ha anche scoperto che la progenie di topi maschi con stress lieve cronico ha una diminuita risposta ormonale allo stress – una risposta che è stata associata a certe condizioni neuropsichiatriche Gli ormoni steroidei (estrogeni, androgeni, corticoidi), non a caso, agiscono tramite recettori nucleari che legano il DNA e condizionano l’espressione genica. Nel tempo, è possibile che queste risposte cellulari possano rimodellare il patrimonio genetico, che esse si verifichino da adulto o ancora nel grembo materno. E’ possibile che questi dati forniscano una prima spiegazione anche sui meccanismi della trasmissione dell’ansia materna al feto. Oppure, che in realtà l’ADHD sia un deficit di attenzione causato dagli eccessivi livelli di ormone da stress (cortisolo) durante la gravidanza.

Nel complesso, questi risultati suggeriscono che la salute della prole può essere significativamente influenzata da sfide biologiche anche lievi nell’ambiente circostante.

  • a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Nugent BM et al.,  Bale TL.Nat Commun. 2018 Jul 2;9(1):2555.

Lee AG, Hagenauer M et al. Biol Sex Differ. 2017 Nov 2;8(1):36. 

McCarthy MM et al. J Neurosci. 2009 Oct 14; 29(41):12815-23.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, specialista in Biochimica Clinica dal 2002, ha conseguito dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. In libera professione, si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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