sabato, Luglio 27, 2024

L’impiego della metformina nelle malattie oculari: il caso della maculopatia senile fra i diabetici

L’onere del diabete sulla salute oculare

Il diabete mellito è la malattia metabolica più comune in tutto il mondo, che ha colpito circa 463 milioni di persone nel 2019 e si prevede che ne colpirà oltre 700 milioni entro il 2045. La metformina è un agente ipoglicemizzante somministrato per via orale che è stato utilizzato per oltre 60 anni nel trattamento del diabete mellito di tipo 2. Sebbene gli effetti terapeutici della metformina nel diabete non siano completamente compresi, la sua funzione è quella di inibire la gluconeogenesi epatica, aumentare la sensibilità all’insulina e un impatto sul metabolismo lipidico.

Prove emergenti, tuttavia, suggeriscono che il sito d’azione primario della metformina potrebbe essere addirittura lo stesso tratto gastrointestinale umano. Qui la metformina è in grado di coordinare il complesso dialogo intestino-cervello-fegato per aumentare l’utilizzo del glucosio, riducendo al contempo la sintesi di glucosio e lipidi. Oltre al successo della metformina nel diabete, diversi studi hanno mostrato potenziali benefici per la salute in diverse malattie sistemiche.

Per quanto riguarda le malattie oculari, la metformina ha mostrato risultati promettenti negli studi preclinici per il trattamento di glaucoma, uveite, retinopatia diabetica, degenerazione maculare senile (AMD) e distrofie retiniche ereditarie come la retinite pigmentosa (REP). Esistono pubblicazioni su trials clinici che riguardano l’effetto della metformina nelle patologie della retina, al di là di quello sull’evoluzione della retinopatia diabetica.

Gli effetti della metformina sulla maculopatia senile

Ad oggi, sei studi clinici retrospettivi hanno esaminato il potenziale ruolo della metformina nella maculopatia senile (AMD). I dati degli studi retrospettivi sono contrastanti ma nel complesso promettenti. Un ampio studio caso-controllo del 2021 ha confrontato 312.404 pazienti con AMD di nuova diagnosi e 313.376 pazienti di controllo; e ha rivelato che l’uso di metformina era associato a ridotte probabilità di sviluppare la degenerazione maculare senile in modo dose-dipendente, con dosi da basse a moderate che mostravano il massimo beneficio potenziale.

Un altro studio caso-controllo condotto da Brown et al. (2019) utilizzando le cartelle cliniche elettroniche dei pazienti dell’Università della Florida hanno riscontrato un effetto protettivo più robusto della metformina. In questo studio 1947 casi di AMD di nuova diagnosi sono stati abbinati a 5841 controlli. Una diagnosi di diabete ha dimostrato di essere protettiva contro lo sviluppo di AMD. In un’analisi di sottogruppo di pazienti con diabete, la metformina ha dimostrato ancora effetto protettivo sullo sviluppo dell’AMD; cosa interessante è che il farmaco risultava protettivo in assenza di retinopatia diabetica.

Chen et al. hanno condotto uno studio di coorte retrospettivo per esaminare i potenziali benefici della metformina sullo sviluppo dell’AMD in pazienti con diagnosi nota di T2DM. Utilizzando l’NHIRD di Taiwan, sono stati identificati 45.524 utilizzatori di metformina e 22.681 non utilizzatori tra i pazienti diabetici. Nel complesso, chi usava metformina aveva un rischio inferiore di sviluppare AMD. Gli effetti protettivi della metformina sono aumentati con la durata del trattamento (>4 anni), la dose totale di trattamento maggiore (>1400 g) e la dose giornaliera maggiore (>2,1 g/giorno).

Un recente studio di coorte retrospettivo di Eton et al. (2021), invece, ha scoperto che la metformina non era protettiva contro lo sviluppo di AMD secca (dAMD). Gli autori hanno interrogato un database nazionale statunitense di richieste di indennizzi assicurativi medici, tra gennaio 2002 e dicembre 2016, per identificare una coorte iniziale di 1.007.226 pazienti diabetici senza precedente diagnosi di AMD, nessuna storia retinopatia diabetica o nessun’altra malattia retinica. DAll’analisi dei dati, gli autori hanno concluso che la metformina non è protettiva contro lo sviluppo di dAMD tra i pazienti diabetici a causa dei risultati contrastanti.

I dati degli studi clinici con l’uso di metformina sono ancora relativamente scarsi. Studi recenti hanno dimostrato che il rischio e la gravità della retinopatia diabetica sono ridotti con l’uso di metformina, così come il rischio di sviluppare AMD. Sono necessari ulteriori studi per confermare i risultati di questi studi, nonché per chiarire gli effetti della metformina in altre malattie della retina. Il punto di forza è che la metformina ha un profilo di sicurezza ben documentato che si estende negli ultimi 60 anni. Pertanto, la metformina promette di diventare una potenziale nuova strategia per la prevenzione dello sviluppo e la gestione delle malattie della retina, sia nelle popolazioni sane che in quelle diabetiche.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica.

Pubblicazioni scientifiche

Amin SV, Khanna S et al. Exp Biol Med 2022; 247: 317–329.

Romdhoniyyah DF et al. Ophthalmol Ther 2021; 10:245–60.

Eton EA et al. Eur J Ophthalmol. 2021; 1120672121997288.

Stewart JM, Lamy R et al. Ophthalmol Retina 2020; 4:1118.

Chen YY, Shen YC et al. J Ophthalmol 2019; 2019:1649156.

Brown EE et al. Invest Ophthalmol Vis Sci 2019; 60:1470–47.

Zhou J, Massey S, Story D, Li L. Int J Mol Sci 2018; 19:2863.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, specialista in Biochimica Clinica dal 2002, ha conseguito dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. In libera professione, si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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