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Zenzero come antinfiammatorio: lo si può usare come complemento per le patologie autoimmuni?

Una nuova ricerca ha rivelato un ruolo potenzialmente importante che gli integratori di zenzero possono svolgere nel controllo dell’infiammazione per le persone che vivono con malattie autoimmuni. La ricerca pubblicata sulla rivista specializzata JCI Insight si è concentrata sullo studio dell’impatto dell’integrazione di zenzero su un tipo di globuli bianchi chiamati neutrofili. Lo studio si è focalizzato sulla formazione della trappola extracellulare dei neutrofili (NET), nota anche come NETosi, ed ha scoperto che il consumo di zenzero da parte di individui sani rende i loro neutrofili più resistenti alla sua formazione. Questo è importante perché i NET sono strutture microscopiche simili a ragnatele che spingono l’infiammazione e la coagulazione, che contribuiscono a molte malattie autoimmuni, tra cui il lupus, la sindrome da anticorpi antifosfolipidi e l’artrite reumatoide.

In uno studio clinico, i ricercatori hanno scoperto che l’assunzione giornaliera di un integratore di zenzero per sette giorni (20 mg di gingeroli al giorno) da parte di volontari sani ha potenziato un secondo messaggero cellulare chiamato AMP ciclico (cAMP). Questi alti livelli di cAMP hanno poi inibito la NETosi in risposta a vari stimoli rilevanti per la malattia. L’AMP ciclico utilizza proteine chinasi (PKAc) ed enzimi (Epac1) per segnalare alle cellule di modificare il metabolismo, l’espressione genetica, gli spostamenti del citoscheletro, i movimenti cellulari e altri eventi biologici. I ricercatori affermano che molte persone con condizioni infiammatorie probabilmente chiederanno ai loro medici se gli integratori naturali potrebbero essere utili per loro o se già assumono integratori per aiutare a gestire i sintomi. Sfortunatamente, l’impatto preciso sulla malattia è spesso sconosciuto.

I ricercatori sperano che fornire ulteriori prove sui benefici dello zenzero, incluso il meccanismo diretto attraverso il quale lo zenzero influisce sui neutrofili, incoraggerà gli operatori sanitari e i pazienti a discutere in modo più strategico se l’assunzione di integratori di zenzero come parte del loro piano di trattamento potrebbe essere utile. Come passo successivo, i ricercatori sperano di utilizzare questo studio per sbloccare finanziamenti per studi clinici sullo zenzero in pazienti con malattie autoimmuni e infiammatorie in cui i neutrofili sono iperattivi, come il lupus, l’artrite reumatoide, la sindrome da anticorpi antifosfolipidi e persino il COVID-19. Il gruppo di ricerca ha, infatti, pubbblicato altri risultati (2021) che indicano come l’integrazione con zenzero potrebbe avere effetti benefici nel lupus sistemico, che ha il suo pesantissimo impatto sulla qualità di vita di chi ne è affetto.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Ali RA et al. JCI Insight 2023 Sept 22; 8(18):e172011.

Kamankesh F et al. Iran J Immunol. 2023; 20(2):211-218.

Abd El Hady MM et al. J Food Biochem. 2021 Jun 22:e13819.

Ali RA, Gandhi AA et al. JCI Insight. 2021; 6(3):e138385. 

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, specialista in Biochimica Clinica dal 2002, ha conseguito dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. In libera professione, si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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