lunedì, Marzo 24, 2025

Gluconolattone: il metabolita interno che riprogramma l’immunità e cura il lupus?

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Il lupus eritematoso sistemico, o lupus, è una malattia autoimmune complessa in cui il sistema immunitario attacca erroneamente i tessuti sani, spesso colpendo la pelle, le articolazioni, i reni e il sistema nervoso. I sintomi del lupus includono infiammazione, eruzioni cutanee, dolori articolari e danni agli organi. Finora, i trattamenti si sono concentrati sui farmaci immunosoppressori, che rallentano la progressione della malattia ma spesso hanno notevoli effetti collaterali. Le cellule T regolatrici o Tregs, hanno un ruolo chiave nell’equilibrio del nostro sistema immunitario. Impediscono al sistema immunitario di attaccare le cellule del corpo e frenano l’infiammazione dannosa nel nostro corpo. Nel lupus, questo equilibrio è interrotto. Un team congiunto dell’Università di Zurigo, della Harvard Medical School e del Beth Israel Deaconess Medical Center ha ora dimostrato che il composto naturale gluconolattone aumenta significativamente il numero e la funzione delle Treg sia nei topi che negli esseri umani.

Il principio attivo non solo ha promosso la formazione di Treg nelle colture cellulari, ma ha anche inibito due sottogruppi pro-infiammatori di cellule T helper che sono significativamente coinvolte nelle reazioni autoimmuni. In altre parole, il gluconolattone contribuisce a un ambiente immunitario più equilibrato. Questo effetto è stato osservato anche in uno speciale modello murino di lupus, in cui i topi erano stati geneticamente modificati per sviluppare una malattia simile al lupus. La molecola ha migliorato la funzione dei Treg negli animali e ha alleviato le eruzioni cutanee infiammatorie che si verificano tipicamente nel lupus. Gli scienziati hanno analizzato i dati di fosfoproteomica e metabolomica dei Treg PP2A-wild type e PP2A-deficient e hanno dimostrato che PP2A regola la funzione dei Treg attraverso la via del pentoso fosfato (PPP). La proteina fosfatasi 2A (PP2A) è un regolatore fondamentale di enzimi, proteine ​​chinasi e fattori di trascrizione; ecco perché può influenzare l’espressione genica.

Il metabolita del ciclo PPP gluconolattone (GDL) migliora la differenziazione e la funzione (i)Treg indotte in vitro promuovendo la proteina forkhead box 3 e l’espressione STAT5 fosforilata e inibisce la differenziazione T helper 17 (Th17) nelle cellule murine. Inoltre, il meccanismo è stato confermato anche in studi su cellule di pazienti affetti da lupus, in cui il gluconolattone ha rafforzato le cellule T regolatrici e ha contribuito a riequilibrare il sistema immunitario. Una crema al gluconolattone che si è dimostrata particolarmente promettente ha portato a miglioramenti visibili in uno studio clinico su pazienti con lupus cutaneo dopo appena due settimane. Rafforzando le cellule immunitarie protettive del corpo e frenando l’infiammazione eccessiva, il gluconolattone potrebbe essere un’opzione promettente non solo per il trattamento del lupus, ma anche per altre malattie autoimmuni della pelle come la psoriasi e malattie sistemiche come l’artrite reumatoide e la sclerosi multipla.

Tuttavia, prima che l’uso clinico sia possibile, sono necessari ulteriori studi per confermare l’efficacia e la sicurezza del principio attivo.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Li W et al. Sci Transalt Med 2025; 17(786):eadp4447

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Yin Y, Choi SC et al. Sci Transl Med. 2015; 7:274ra18.

Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la Clinica Basile di catania (dal 2013) Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania (del 2020) Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna dal 2024. Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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