giovedì, Agosto 7, 2025

Esposizione lavorativa e linfoma non-Hodgkin: agricoltura e industria nel mirino del rischio

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I linfomi non-Hodgkin (LNH) sono un gruppo eterogeneo di malattie che derivano dalla proliferazione di linfociti maligni e dei loro precursori. Queste cellule si accumulano nei linfonodi, ma possono estendersi anche ad altri organi. Esistono diversi sottotipi di LNH, spesso con variazioni nelle loro presentazioni, prognosi e trattamenti clinici. Il LNH si classifica rispettivamente all’ottavo e al decimo posto tra i tumori piĂą frequenti tra uomini e donne in tutto il mondo, con ben 260.000 decessi stimati nel 2020. Secondo i dati di Sung et al., i tassi di incidenza piĂą elevati per l’LNH sono stati riscontrati in Australia, Nuova Zelanda, Nord America ed Europa. L’eziologia della maggior parte dei LNH rimane in gran parte sconosciuta, tuttavia è probabile che i fattori di rischio includano virus di Epstein-Barr, HTLV1, il batterio Helicobacter pylori, radiazioni e diverse sostanze chimiche.

Diverse esposizioni ambientali sono state suggerite e studiate come fattori che possono potenzialmente aumentare il rischio di NHL e svolgere un ruolo cruciale nell’aumento dell’incidenza dei casi. Molti studi recenti hanno esaminato l’associazione tra esposizione ambientale o professionale a composti chimici e il rischio di sviluppare NHL e sottotipi specifici. Una meta-analisi del 2023 dei 51 studi ha prodotto un odds ratio (OR) complessivo di 1,27. Ciò suggerisce che alcune classi lavorative e l’esposizione professionale a determinati composti sono associate a un aumento del 27% del rischio di NHL. L’OR piĂą alto inserito è stato per lo studio di Mahajan et al., in cui hanno valutato l’esposizione ai pesticidi. Il piĂą basso è stato per lo studio di Rusiecki et al. (OR = 0,08), in cui hanno valutato individui con occupazioni agricole.

Complessivamente, sono state valutate piĂą di 20 diverse classi lavorative e piĂą di 30 composti chimici. Dei 20 studi che hanno mostrato un OR significativo, la maggior parte (14 studi) ha valutato individui che svolgevano attivitĂ  agricole o erano esposti professionalmente a pesticidi. Per quanto riguarda il potenziale cancerogeno dei composti maggiormente valutati negli articoli inclusi nella metanalisi, i pesticidi presentano classificazioni di cancerogenicitĂ  variabili, dato che la classificazione dipende fortemente dal principio attivo valutato. Sebbene i pesticidi costituiscano la principale esposizione valutata negli articoli, quattro dei 20 articoli che hanno mostrato un OR significativo avevano valutato l’esposizione a solventi, formaldeide, tricloroetilene e benzene, considerati cancerogeni per l’uomo secondo la classificazione IARC basata su studi epidemiologici.

Il sottotipo di linfoma non-Hodgkin piĂą frequente a livello mondiale è il DLBCL, o Linfoma Diffuso a Grandi Cellule B, un tipo di linfoma non-Hodgkin aggressivo che colpisce le cellule B del sistema immunitario. In questa meta-analisi, i singoli studi che hanno mostrato un rischio significativamente aumentato di DLBCL hanno analizzato popolazioni esposte a solventi (benzene, formaldeide, cloruro di metile, cloroformio, tetracloruro di carbonio, diclorometano e dicloroetano) e tinture per capelli. Pochi studi di meta-analisi valutano separatamente il sottotipo di DLBCL associato a un dato tipo di esposizione. Rana et al. hanno trovato un’associazione tra l’esposizione al benzene e un aumento del rischio di DLBCL nella loro meta-analisi. Molti studi hanno anche dimostrato un’associazione tra l’esposizione al benzene e i sottotipi di LNH.

L’esposizione al benzene è stata associata a un’aumentata incidenza di linfoma cutaneo a cellule T e leucemia linfatica cronica o LLC. Nel complesso, i dati disponibili dimostrano che il rischio di LNH, indipendentemente dal sottotipo, aumenta per gli individui professionalmente esposti ad agenti chimici, principalmente pesticidi, benzene e tricloroetilene, nonchĂ© per alcune categorie lavorative, principalmente per le professioni in agricoltura. Tuttavia, non ci sono ancora dati sufficienti sull’associazione tra linfoma non-Hodgkin e composti chimici specifici. Gli esperti pensano che altri fattori sono molto probabilmente concorrenti all’espletamento del completo potenziale cancerogeno delle sostanze interessate, primo fra i quali il forte tabagismo.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Rana I, Dahlberg S et al. Lancet Planet Health. 2021; 5:e633.

Fisher JA, Freeman LEB et al. Epidemiology. 2020; 31:478-89.

Hu L, Luo D, Zhou T et al. Environ. Pollut. 2017; 231:319–328.

Aschebrook KB et al. J Natl Cancer Inst Monogr. 2014; 2014:98.

Rusiecki JA et al. Environ Health Perspect. 2009; 117:581–586.

Mahajan R, Blair A et al. Int J Cancer. 2007; 121:1799–1805.

Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la Clinica Basile di catania (dal 2013) Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania (del 2020) Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna dal 2024. Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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