È noto che i follicoli piliferi attraversano costantemente fasi di crescita accelerata (chiamata “anagen“), regressione (“catagen“) e riposo (“telogen“). Si ritiene che questo ciclo e l’equilibrio tra le fasi successive siano mantenuti da un delicato equilibrio tra ormoni, nutrizione ed esposizione ambientale. Nel mondo odierno, sempre più inquinato e afflitto da scelte alimentari non ottimali, le patologie dei capelli, inclusa l’alopecia, sono in costante aumento, con un impatto sostanziale sulla qualità della vita dei pazienti. Le cellule della papilla dermica (DEP) sono i tipi cellulari più studiati, coinvolti nella funzione del follicolo pilifero e nella successiva crescita dei capelli. Queste cellule sono state precedentemente implicate nella produzione del fattore di crescita dei capelli e nella modulazione del ciclo del follicolo pilifero, evidenziando il potenziale di sfruttare queste cellule per ottenere risultati benefici nella crescita dei capelli.
La ricerca sul microbiota intestinale sta sempre più confermando la stretta correlazione tra salute intestinale e crescita dei capelli. La biotina (vitamina B7) e l’equolo sono due noti bioattivi derivati dal microbiota intestinale che hanno dimostrato di avere benefici per la salute dei capelli. Sfortunatamente, i meccanismi attraverso i quali si verificano questi benefici rimangono poco compresi. Recenti ricerche hanno indagato sempre più il ruolo della 5-idrossitriptamina (5-HT) nella biologia della pelle e dei capelli. Comunemente chiamato “serotonina“, questo neurotrasmettitore è noto soprattutto per le sue attività gastrointestinali e sull’umore, ma il suo potenziale di crescita dei capelli rimane sconosciuto. Identificare potenziali usi della serotonina nei trattamenti per capelli ridurrebbe la nostra dipendenza da farmaci sintetici come il minoxidil o aprirebbe la strada a terapie combinate con un’efficacia notevolmente migliorata.
In un recente studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, i ricercatori hanno studiato come la serotonina possa influire anche sulla crescita dei capelli. Utilizzando l’analisi dell’espressione genica e colture di follicoli piliferi, lo studio ha rivelato che la segnalazione della serotonina attiva le cellule della papilla dermica (DEP) e sovraregola i geni chiave associati alla crescita dei capelli, promuovendo così l’allungamento del fusto del capello. I loro risultati suggeriscono che la serotonina e i composti correlati potrebbero portare a nuovi trattamenti per i disturbi della caduta dei capelli, come l’alopecia. Il presente studio sfrutta diversi modelli sperimentali (colture monostrato 2D, organoidi follicolari 3D e veri follicoli piliferi umani di pazienti con alopecia androgenetica) per verificare se l’attivazione della segnalazione della serotonina nelle cellule DEP o il loro trattamento con un agonista del recettore 5-HT (HTR) possa promuovere la crescita dei capelli.
L’agonista HTR utilizzato in questi test è il sumatriptan, un farmaco per la profilassi dell’emicrania che agisce sui recettori HTR1B/1D e non è mai stato utilizzato in precedenza in studi sui follicoli piliferi. Il trattamento con serotonina ha indotto una robusta attivazione dei geni correlati alla crescita dei capelli nelle cellule DEP. È stato osservato un aumento significativo dell’espressione della fosfatasi alcalina (ALP) e del fattore di crescita endoteliale vascolare A (VEGF-A), entrambi indicatori di attività follicolare. I ricercatori hanno provato che la crescita del follicolo dipendete dal recettore HTR1B era mediata da secondi messaggeri come gli ioni calcio e l’AMP ciclico/proteina chinasi A (cAMP/PKA). Gli scienziati propongono che queste vie servano da messaggeri secondari nella segnalazione della serotonina e siano riconosciuti come tratti distintivi dell’attività dell’espressione genica per indurre la crescita follicolare.
È interessante notare che, mentre i tassi di crescita sono risultati comparabili tra i trattamenti per i primi tre giorni, la lunghezza media dei bulbi è aumentata costantemente dal giorno 4 al giorno 10, indicando risposte di crescita dipendenti sia dal tempo che dalla dose. Incoraggiante è il fatto che questi risultati siano stati replicati in colture di follicoli umani, suggerendo potenziali applicazioni cliniche della serotonina per mitigare la caduta dei capelli. Tuttavia, gli autori sottolineano importanti avvertenze. Le concentrazioni efficaci di serotonina utilizzate nello studio sono di ordini di grandezza superiori a quelle normalmente riscontrate nella pelle. Dosi così elevate potrebbero portare alla “sindrome serotoninergica“, una condizione con gravi sintomi psichiatrici e neuromuscolari. A complicare il quadro, i ricercatori osservano che farmaci esistenti che aumentano la serotonina, gli antidepressivi SSRI, sono stati segnalati come causa di caduta dei capelli in alcuni individui.
Inaspettatamente, il succinato di sumatriptan ha replicato gli effetti della serotonina in modo quasi identico. Quindi, il punto non è aumentare la serotonina circolante a livelli tali da stimolare “anche” la crescita dei capelli, ma di attivare selettivamente dei recettori coinvolti con una molecola selettiva. Sebbene i meccanismi di queste interazioni rimangano in buona parte sconosciuti, questi risultati suggeriscono che il sumatriptan succinato possa costituire un farmaco riposizionato valido per i pazienti con reazioni note a comuni interventi a base di minoxidil o ossitocina.
- A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.
Pubblicazioni scientifiche
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