lunedì, Marzo 24, 2025

Il virus della varicella si rifà vivo contro la salute pubblica: incluso il rischio di danni cerebrali

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Il virus varicella-zoster (VZV), della famiglia degli herpervirus, è noto principalmente per causare la varicella nei bambini e l’herpes zoster negli adulti. Ma ultimamente, è stato anche segnalato che questo virus scatena gravi complicazioni, come le infezioni del sistema nervoso centrale. I ricercatori della Fujita Health University, in Giappone, hanno condotto uno studio durato 10 anni (2013-2022), per identificare le infezioni cerebrali correlate al VZV. I dati hanno rivelato un marcato aumento delle infezioni cerebrali correlate al VZV negli adulti, in particolare dal 2019. Hanno osservato un aumento del tasso di infezioni negli adulti, principalmente meningite asettica causata dal virus VZV dopo il 2019. I ricercatori hanno evidenziato il potenziale della vaccinazione contro lo zoster per ridurre queste infezioni. Nel frattempo, l’infezione cerebrale da herpesvirus, incluso il VZV, può contribuire alla progressione della demenza.

Inoltre, è stato evidenziato il potenziale effetto dei vaccini anti-zoster nella prevenzione della progressione della demenza riducendo la riattivazione del VZV. I ricercatori hanno analizzato campioni di liquido cerebrospinale di 615 pazienti adulti con sospette infezioni cerebrali. Il DNA del VZV è stato rilevato più frequentemente in questi pazienti, con la sua presenza nel 10,2% dei casi, e la meningite asettica è stata l’infezione più comune. I dati dal 2019 al 2022 hanno rivelato che c’è stato un aumento notevole dei casi positivi al DNA del VZV, formando un cluster temporale distinto durante questo periodo. Il professor Yoshikawa ha evidenziato i risultati dell’analisi demografica dei pazienti, riportando che: “la percentuale di meningite asettica è aumentata dal 50% tra il 2013 e il 2018 all’86,8% tra il 2019 e il 2022. Similmente all’aumento dei casi di herpes zoster negli anziani, crediamo che questo aumento sia anche collegato alla riattivazione del VZV”.

La vaccinazione universale contro la varicella, introdotta in Giappone nel 2014, ha ridotto gli effetti di richiamo naturali derivanti dalla riesposizione al virus. Ciò potenzialmente accelera il declino dell’immunità, portando alla riattivazione del VZV, soprattutto in casi come l’herpes zoster. I ricercatori sottolineano la connessione tra la vaccinazione e lo scenario attuale. Inoltre, i ricercatori hanno esaminato le tendenze nell’infezione cerebrale indotta dal VZV durante il periodo di osservazione. Di conseguenza, è stato confermato che si è verificato un accumulo di infezioni del SNC correlate al VZV dal 2019 al 2022. Sebbene non sia stata stabilita alcuna causa diretta, sei pazienti hanno sviluppato infezioni cerebrali dopo aver ricevuto i vaccini COVID-19. Nessuno dei pazienti idonei in questo studio aveva ricevuto il vaccino contro lo zoster, introdotto in Giappone nel 2016. L’aumento del numero di infezioni del sistema nervoso correlate al VZV sottolinea l’importanza della vaccinazione contro lo zoster negli adulti.

Il team di ricerca sottolinea le implicazioni più ampie delle loro scoperte, soprattutto il collegatamento a un rischio aumentato di demenza, incluso l’Alzheimer. Ipotizza che se la prevenzione della meningite asettica correlata al VZV attraverso la vaccinazione contro l’herpes zoster è possibile, queste vaccinazioni potrebbero svolgere un ruolo fondamentale nell’attenuare questi rischi di demenza. Per affrontare la crescente preoccupazione, il team di ricerca sostiene l’espansione delle iniziative di sanità pubblica per promuovere la vaccinazione contro lo zoster tra le popolazioni a rischio. Effettivamente non si sente più parlare di vaccinazione contro le malattie esantematiche (varicella inclusa) come in passato. Forse pochi ci hanno fatto caso, ma meno di due settimane fa è comparso uno spot televisivo che informava sul fuoco di sant’Antonio, una manifestazione del VZV molto conosciuta che compare negli adulti dopo riattivazione immunitaria inopportuna.

E questa redazione scientifica ha avuto la fortuna/casualità di imbattersi in ben tre casi di fuoco di sant’Antonio nel giro di dieci giorni, in tre ambienti diversi. C’è qualcosa di sintomatico che sta dando segnali di allerta per la salute pubblica; e, come tutti i problemi di salute non va sottovalutato. Perché i virus non scherzano sul loro mestiere. Mai.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Yoshikane A et al. Emerg Infect Dis. 2024; 30(12):2476-2482.

Fujiwara S, Ando K et al. Cureus 2024 Jul 6; 16(7):e63972.

Ciancia S, Crisafi A et al. BMC Pediatr. 2020 Jul; 20(1):348.

Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la Clinica Basile di catania (dal 2013) Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania (del 2020) Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna dal 2024. Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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