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Rigetto dei trapianti: la nuova terapia biologica con PRO140

La ricerca recentemente pubblicata fornisce una dimostrazione preclinica della capacità del PRO 140, un anticorpo monoclonale anti-CCR5 umanizzato in sviluppo da parte di CytoDyn Inc., per bloccare efficacemente lo sviluppo della malattia da trapianto contro ospite (GvHD), potenzialmente letale complicazione del trapianto di cellule staminali del midollo osseo. CytoDyn sta attualmente arruolando pazienti in uno studio clinico di fase 2 con PRO 140 per la prevenzione della GvHD in pazienti con leucemia sottoposti a trapianto di midollo. La nuova pubblicazione mostra che quando topi immunocompromessi trapiantati con BMSC umani hanno ricevuto PRO 140 a un programma di dosaggio che si avvicina a quello utilizzato nello studio clinico umano in corso, i topi hanno mostrato un attecchimento riuscito di cellule ematopoietiche (che formano sangue) senza alcun segno di GvHD. Allo stesso tempo, i topi di controllo mostravano tutti i segni classici di GvHD e nessuno era sopravvissuto. Una riduzione di 10 volte della dose PRO 140 ha comunque mostrato un significativo effetto inibitorio su GvHD nei topi trattati, ma in misura minore.

Lo studio, di Denis R. Burger, PhD, CytoDyn Chief Science Officer, e Daniel Lindner, MD, PhD del Dipartimento di Ematologia e Ricerca Oncologica traslazionale, The Cleveland Clinic, è stato pubblicato online sulla rivista Biology of Transplantation and Bone Marrow. PRO 140 si rivolge al CCR5R, un recettore per la chemochina CCR5, una molecola che modula il traffico di cellule immunitarie cruciale per lo sviluppo della GvHD acuta e di altre condizioni infiammatorie. Precedenti studi clinici condotti da altri hanno dimostrato che il blocco di CCR5 utilizzando un inibitore chimico può ridurre l’impatto clinico della GvHD acuta senza un significativo effetto dell’attecchimento delle BMSC trapiantate. Questo nuovo studio con PRO 140 supporta ulteriormente il concetto che il recettore CCR5 su cellule trapiantate è fondamentale per lo sviluppo di  una GvHD acuta. Il blocco di questo recettore dal riconoscere alcune molecole di segnalazione del sistema immunitario, con un anticorpo specifico invece di un farmaco chimico, è un approccio praticabile per mitigare la GvHD acuta.

Commenta il Dr. Burger: “La GvHD è una complicanza grave che limita l’uso del trapianto di cellule staminali in pazienti con tumori del sangue. Questa ricerca ha fornito a CytoDyn una forte motivazione per esplorare l’uso del PRO 140 nella sua seconda indicazione clinica, la prevenzione della GvHD in Trapianto di BMSC, seguendo il nostro focus sul trattamento dell’infezione da HIV. Alla fine, si tratterebbe di una forma di terapia biologica. Il potenziale di PRO 140 per prevenire questa condizione potenzialmente letale potrebbe aiutare a estendere l’uso del trapianto di cellule staminali, una terapia importante ed efficace, a più pazienti”.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Burger DR et al. Biol Blood Marrow Transplant. 2018 Feb; 24(2):260-266.

Niu JW, Pan T, Zhang B, Chen H. Clin Transplant. 2017 Nov;31(11). 

Moy RH et al., Reshef R. Blood. 2017 Feb 16;129(7):906-916.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, specialista in Biochimica Clinica dal 2002, ha conseguito dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. In libera professione, si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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