giovedì, Aprile 25, 2024

WISP1: scoperto come lavora la nuova adipochina dell’obesità

L’obesità è un problema di salute globale che aumenta significativamente il rischio di sviluppare una serie di disturbi cronici come il diabete, le malattie cardiovascolari e i disturbi muscoloscheletrici. Di conseguenza, il sovrappeso può ridurre l’aspettativa di vita di ≤8 anni e ridurre la durata della vita sana di ≤19 anni. Più di 2,8 milioni di persone muoiono ogni anno a causa delle complicanze legate all’obesità. Nonostante il noto legame tra obesità e condizioni di pericolo di vita, il numero di persone obese in tutto il mondo è triplicato negli ultimi quattro decenni. Più dei due terzi degli adulti statunitensi sono sovrappeso o obesi. È noto che i maggiori rischi associati all’obesità derivano da reazioni infiammatorie croniche. Tuttavia, i meccanismi molecolari attraverso i quali il sovrappeso causa questi processi infiammatori erano sconosciuti.

I ricercatori hanno ora identificato che gli effetti dell’obesità sul metabolismo degli zuccheri sono mediati da una adipochina chiamata proteina del segnale di tipo wingless-1 (WISP1 / CCN4), che è secreta dagli adipociti nel tessuto adiposo addominale. Le ultime ricerche hanno dimostrato che il WISP1 altera direttamente l’azione dell’insulina nelle cellule muscolari e nel fegato dando origine a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa grossa citochina controlla la differenziazione dei tessuti grassi. La sovraespressione di WISP1 nelle cellule 3T3-F442A (cellule progenitrici di grasso) ha impedito la differenziazione degli adipociti contrastando l’attività del recettore nucleare PPARγ. In tal modo, ciò attenua l’espressione dei markers adipogenici. Al contrario, il silenziamento del WISP1 migliora la differenziazione degli adipociti e agisce da inibitore della crescita dei tessuti grassi.

Tuttavia, le funzioni esatte di WISP1 non sono ben comprese e le prove attuali suggeriscono che WISP1 agisca in maniera altamente specifica per tipo  cellulare. Oltre a WISP1, altri membri della famiglia CCN sono stati collegati all’adipogenesi e all’obesità. In particolare, è stato dimostrato che CTGF e WISP2 inibiscono la differenziazione degli adipociti. Sia NOV che WISP2 sono altamente correlati con l’obesità. Nella nuova ricerca, gli scienziati hanno scoperto che la quantità di WISP1 nel flusso sanguigno è risultata correlare con i livelli di glucosio nel sangue e i livelli di un enzima (eme ossigenasi-1) che promuove l’infiammazione, specialmente nell’obesità. L’espressione di WISP1 circolante e nel tessuto adiposo sottocutaneo era regolata da variazioni di peso nell’uomo e nei topi. L’espressione di WISP1 nel tessuto grasso viscerale e sottocutaneo è stata associata a markers di resistenza all’insulina e infiammazione nei soggetti tolleranti al glucosio.

Le nuove scoperte potrebbero fornire approcci alternativi per il trattamento delle malattie causate dall’obesità. Il team spera che possa essere possibile sviluppare nuovi farmaci che hanno come bersaglio il WISP1, per prevenire il suo effetto negativo sull’azione dell’insulina nei muscoli e nelle cellule del fegato.

  • a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Hörbelt T et al., Ouwens DM. Diabetologia. 2018 May 12. 

Ferrand N et al., Sabbah M. Sci Rep 2017 May; 7(1):1749.

Barchetta I et al. J Endocr Soc. 2017 Apr 18; 1(6):660-670.

Murahovschi V et al. Diabetes. 2015 Mar; 64(3):856-66.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, specialista in Biochimica Clinica dal 2002, ha conseguito dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. In libera professione, si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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