Il crescente interesse per la canapa
La canapa è una coltura sostenibile e polivalente, nota per la sua elevata resa e i benefici ambientali. Viene coltivata per vari usi: fibre dal fusto per uso tessile, semi per uso alimentare e foglie e fiori per uso farmaceutico. Con l’allentamento delle restrizioni legali, cresce l’interesse a massimizzare l’utilità della canapa in tutti i settori. Gli studi dimostrano che la coltivazione della canapa può essere redditizia, soprattutto se i prezzi si stabilizzano e vengono sviluppati usi a valore aggiunto. I costi di produzione variano significativamente a seconda del prodotto finale – fibra, semi o cannabidiolo (CBD) – con fertilizzanti, semi e manodopera come principali fattori di costo.
Gli agricoltori possono ottenere rendimenti migliori nella fase di lavorazione o attraverso la diversificazione della produzione. Cresce anche l’interesse della ricerca sull’utilizzo dei semi di canapa in vari prodotti alimentari, tra cui pasta, pane, dolci, yogurt e sostituti della carne. Le proprietà uniche delle proteine dei semi di canapa richiedono la miscelazione con altre proteine per creare consistenze simili alla carne, pur migliorando il valore nutrizionale. Colmare le attuali lacune infrastrutturali e stabilizzare le catene di approvvigionamento sono fondamentali per realizzare appieno i benefici economici e nutrizionali dei semi di canapa su larga scala.
Mercato globale della canapa industriale
Il mercato globale della canapa industriale è stato valutato a circa 9,24 miliardi di dollari nel 2024 e si prevede che raggiungerà i 26 miliardi di dollari entro il 2031, trainato principalmente dalla legalizzazione e dal crescente interesse dei consumatori per i prodotti a base vegetale. La canapa industriale ha probabilmente avuto origine in Asia centrale, con prove del suo utilizzo risalenti a oltre 8.000 anni fa in Giappone e 6.000 anni fa in Cina. Si è diffusa in Europa tra il 2000 e il 1000 a.C. ed era ampiamente coltivata già dal 500 a.C. Oggi, oltre 30 paesi coltivano canapa, con Canada, Europa e Cina in testa alla produzione. Nonostante la sua lunga storia, la regolamentazione moderna e lo stigma sociale hanno ostacolato una produzione costante, richiedendo una rinnovata attenzione alle pratiche di coltivazione e alla qualità dei semi.
Lavorazione dei semi di canapa e dei sottoprodotti
I semi di canapa vengono comunemente lavorati tramite spremitura a freddo per estrarne l’olio. Sebbene questo metodo preservi la qualità, può essere tuttavia inefficiente. Gli enzimi applicati durante l’estrazione dell’olio possono effettivamente aumentare sia la resa che il contenuto di tocoferolo (vitamina E). Questo approccio migliora la qualità dell’olio oltre la semplice spremitura a freddo. Approcci alternativi, come l’estrazione assistita da microonde, possono migliorare la resa e la stabilità dell’olio mantenendo un profilo nutrizionale desiderabile.
Questo processo produce un sottoprodotto ricco di nutrienti chiamato panello di semi di canapa, ricco di proteine e antiossidanti, che lo rende prezioso sia per l’alimentazione animale che per gli alimenti funzionali. La decorticazione dei semi di canapa produce semi di canapa, ricchi di oli e proteine, mentre le bucce mantengono alti livelli di fitochimici benefici. È stato dimostrato che il contenuto di antiossidanti nel panello di canapa migliora la qualità della carne se aggiunto alle diete avicole, migliorandone la stabilità ossidativa.
Proteine di canapa nelle alternative vegetali alla carne
Le proteine di canapa si sono affermate come ingrediente promettente negli analoghi della carne grazie alla crescente domanda di proteine vegetali prive di allergeni e intrinsecamente prive di glutine. Il loro elevato valore nutrizionale, incluso un contenuto di arginina eccezionalmente elevato, ne aumenta l’attrattiva. Sebbene le proteine di canapa pure siano difficili da estrudere da sole a causa del loro elevato contenuto di edestina, la loro miscelazione con glutine di frumento, piselli e soia crea consistenze fibrose desiderabili. Il profilo allergenico delicato delle proteine di canapa e la loro flessibilità funzionale le rendono adatte per proteine vegetali testurizzate e sostituti della carne.
Prospettive future
L’espansione dell’uso dei semi di canapa si scontra con molteplici ostacoli. Le principali sfide includono la variabilità nella composizione dei semi tra le varietà, la mancanza di standardizzazione nella lavorazione e gli elevati costi di produzione. Il documento sottolinea che la fattibilità economica è ostacolata da significative limitazioni tecnologiche e da problemi di scalabilità. Un importante ostacolo è la mancanza di impianti industriali su larga scala in grado di garantire una lavorazione efficiente, che porta a interruzioni della catena di approvvigionamento e scoraggia gli investimenti. Lo sviluppo di attrezzature specializzate per la raccolta e di infrastrutture di lavorazione locali è essenziale per ridurre i costi.
Le complessità normative e i limiti legali al tetraidrocannabinolo (THC) rappresentano inoltre un rischio per gli agricoltori, che necessitano di un accesso affidabile a strutture di analisi per evitare la distruzione dei raccolti. Nonostante queste problematiche, i semi di canapa presentano un forte potenziale per applicazioni alimentari funzionali, soprattutto nei mercati della nutrizione vegetale e sportiva. L’utilizzo della canapa come coltura a duplice scopo e il riutilizzo dei sottoprodotti possono migliorare l’efficienza dei costi. L’interesse dei consumatori è in crescita, ma sono necessari ulteriore formazione e sostegno governativo per stimolare la domanda e garantire la stabilità del mercato.
- A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.
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