Quando pensiamo all’abuso sui minori, spesso ci vengono in mente prima la violenza fisica o la crudeltà emotiva. Tuttavia, la forma più comune di maltrattamento è in realtà molto più silenziosa: la negligenza. Colpendo tre bambini su quattro in casi di abuso comprovati in tutto il mondo, la negligenza infantile comporta la mancata fornitura di beni di prima necessità come cibo adeguato, un riparo, supervisione o protezione. Nonostante causi problemi di salute mentale e difficoltà di sviluppo documentati a lungo termine, questa forma “invisibile” di maltrattamento ha ricevuto sorprendentemente poca attenzione scientifica.
Una delle principali sfide della negligenza è che i suoi effetti spesso passano inosservati. A differenza dell’abuso fisico, che può lasciare segni visibili, molti bambini trascurati non mostrano subito evidenti problemi comportamentali, rendendo difficile per insegnanti, medici e assistenti sociali identificare chi ha bisogno di aiuto. Inoltre, la maggior parte della ricerca sul cervello si è concentrata su forme più evidenti di maltrattamento, lasciando senza risposta una domanda cruciale: in che modo la negligenza influisce sul cervello di un bambino in via di sviluppo? I ricercatori della presente indagine hanno cercato di dare una risposta mirata.
Nel tentativo di colmare questa lacuna conoscitiva, il team di ricerca del Centro di Ricerca per lo Sviluppo Mentale Infantile dell’Università di Fukui, in Giappone, ha condotto uno studio utilizzando tecniche avanzate di neuroimaging per esaminare l’impatto della negligenza sullo sviluppo cerebrale nei bambini. I ricercatori hanno confrontato la microstruttura della sostanza bianca di bambini trascurati senza altri tipi di maltrattamento con quella di bambini con sviluppo tipico. Hanno utilizzato l’imaging con tensore di diffusione, una tecnica che eccelle nel rilevare anche anomalie impercettibili, per identificare come la negligenza influenzi i percorsi di comunicazione neurale.
Lo studio ha coinvolto 21 bambini trascurati e 106 bambini con sviluppo tipico. Attraverso un’analisi completa dell’intero cervello, i ricercatori hanno scoperto che i bambini trascurati presentavano anomalie significative in tre regioni cerebrali critiche. Queste includevano il tratto corticospinale destro, che controlla il movimento volontario e le capacità motorie; il fascicolo longitudinale superiore destro, che svolge un ruolo chiave nell’attenzione, nel linguaggio e nelle funzioni esecutive; e il cingolo sinistro, che collega i sistemi cerebrali emozionali e cognitivi ed è cruciale per la regolazione emotiva.
In particolare, i cambiamenti osservati in questi percorsi erano direttamente collegati a problemi di condotta e difficoltà comportamentali. Nel complesso, questi cambiamenti nel cervello identificati dal team di ricerca forniscono indicatori oggettivi che potrebbero aiutare i professionisti a identificare i bambini colpiti da negligenza, anche prima che si manifestino gravi problemi comportamentali o di sviluppo. Ciò è particolarmente prezioso perché gli effetti della negligenza sono spesso invisibili agli osservatori occasionali. Inoltre, i risultati dello studio potrebbero contribuire a rimodellare le politiche di tutela dell’infanzia e a orientare i programmi di formazione per i professionisti.
Comprendendo l’interazione tra negligenza e i suoi effetti sul comportamento e sul cervello, sarà possibile progettare interventi e terapie mirati in grado di affrontare direttamente le specifiche sfide evolutive affrontate dai bambini colpiti. A proposito, qualcuno si sta domandando come sia una forma di negligenza sui bambini. Ce ne è una visibile da tutti, a dispetto dei suoi effetti “invisibili”: lasciare ore e ore al giorno i bambini davanti a televisione, telefonini, tablet e computers perchè “noi genitori” abbiamo i nostri impegni o le nostre cose da sbrigare. Non è sufficiente?
- A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.
Pubblicazioni scientifiche
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