venerdì, Aprile 19, 2024

Ovaio policistico: le correlazioni fra diabete e pillole anticoncezionali

I Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) riferiscono che la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è la principale causa di infertilità femminile, con fino a 5 milioni di donne negli Stati Uniti colpite dalla condizione. La sindrome dell’ovaio policistico è una condizione comune che può mettere le giovani donne a rischio di diabete di tipo 2. Le donne con PCOS hanno spesso insulino-resistenza, che è una condizione in cui i muscoli, il grasso e il fegato non rispondono correttamente all’ormone, quindi il corpo continua a produrre di più. Ma secondo gli autori del nuovo rapporto di ricerca, non ci sono sufficienti studi prospettici basati sulla popolazione che abbiano studiato la connessione tra PCOS e diabete di tipo 2. Il nuovo studio mira a colmare questa lacuna di ricerca. La ricerca è stata condotta da scienziati danesi; i risultati sono stati pubblicati su Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism e su Human Reproduction.

Katrine Hass Rubin è il primo autore dello studio e l’autore corrispondente è Dorte Glintborg, PhD, del Dipartimento di Endocrinologia dell’Ospedale Universitario di Odense. In precedenti lavori, il Dr. Glintborg aveva indagato alcuni aspetti dell’ipoglicemia reattiva legata al fenomeno dell’insulino-resistenza. Il suo team ha scoperto pochi mesi fa (Glintborg D et al. 2017) che il trattamento di donne con PCOS con contraccettivi da soli, alla sola metformina o combinati, produceva effetti sulle concentrazioni plasmatiche di peptide simile al glucagone (GLP-1). Durante il digiuno, queste si alzavano di più con la combinazione contraccettivo + metformina, rispetto al solo contraccettivo. L’ipoglicemia reattiva è migliorata dopo trattamento combinato, indicando che il fenomeno dell’insulino-resistenza si era attenuato. Anche i livelli di GLP-1 fra donne con PCOS in trattamento e controlli erano praticamente identici.

Nella seguente indagine, Rubin e colleghi hanno esaminato i dati del registro nazionale dei pazienti danesi e le cartelle dei pazienti dell’Ospedale universitario di Odense. In totale, lo studio ha esaminato 19.639 donne in pre-menopausa a cui era stata diagnosticata la PCOS. I ricercatori hanno testato i livelli di glucosio, testosterone, trigliceridi e colesterolo dei partecipanti. Per confrontare le donne con PCOS con controlli sani, per ogni donna con una diagnosi PCOS, i ricercatori hanno selezionato a caso altre donne senza PCOS corrispondenti per età dal Registro nazionale dei pazienti danese, per un totale di 54.680 donne. Rubin e team aggiustati per altri potenziali fattori di rischio per il diabete di tipo 2, come l’età, l’indice di massa corporea (BMI), l’uso di contraccettivi orali e il numero di nascite.

Il team ha scoperto che il rischio di sviluppare il diabete è quattro volte maggiore e che il diabete viene diagnosticato quattro anni prima nelle donne con PCOS rispetto ai controlli. Più nello specifico, le donne con PCOS hanno ricevuto una diagnosi di diabete di tipo 2 a 31 anni, in media, e quelli senza la sindrome sono stati diagnosticati con diabete di tipo 2 a 35 anni, in media. Per quanto riguarda altri fattori di rischio di diabete di tipo 2, la PCOS correlava positivamente con il BMI, i livelli di insulina, glucosio e trigliceridi, ma correlava inversamente al numero di nascite. I ricercatori sottolineano che i livelli di BMI e glicemia sono i predittori più affidabili del diabete di tipo 2 nelle donne con PCOS. L’età avanzata, d’altra parte, non dovrebbe essere considerata un buon predittore, dato che le donne nel presente studio sono state diagnosticate con diabete prima dei 40 anni.

Infine, il team ha voluto indagare sulla prevalenza del diabete nelle donne con PCOS che sono magre o obese. Sono state arruolate 876 donne nordiche con PCOS, di età compresa tra 14 e 57 anni, sono state esaminate per diabete tipo 2 e pre-diabete (ridotta tolleranza al glucosio o ipoglicemia a digiuno, mediante test orale di tolleranza). Fra tutte le donne, il 3% aveva diabete, il 23% uno stato pre-diabete e il 74% aveva una normale tolleranza al glucosio. L’aumento dell’indice di massa corporesa (BMI) e la circonferenza della vita erano significativamente associati alla prevalenza di pre-diabete e diabete. Nessuna donna con peso normale aveva diabete. Il 91% delle donne diabetiche (21/23) aveva un BMI maggiore di 30 kg/m2. I ricercatori hanno concluso che il test di carico orale con glucosio potrebbe non essere appropriato nelle donne con PCOS ma normopeso.

Come si vede dai dati emessi, la policistosi ovarica è un’entità complessa che si interseca col diabete e gli aumenti di peso; risente del trattamento ormonale e, ancora meglio, di quello diretto all’insulino-resistenza che è uno dei principali fenomeni responsabili di tutte le anomalie ormonali della PCOS.

  • a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Bibliografia correlata

Pelanis R et al. Hum Reprod. 2017; 32(11):2279-2286.

Rubin KH et al. J Clin Endocrinol Metab. 2017;102(10):3848. 

Glintborg D et al. Endocr Connect. 2017; 6(4):267-277.

Pinola P et al. Fertil Steril. 2017 Mar; 107(3):788-795.

Mumm H et al. Hum Reprod. 2016 May; 31(5):1105-12.

Glintborg D et al. Metabolism. 2015; 64(10):1272-78.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, specialista in Biochimica Clinica dal 2002, ha conseguito dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. In libera professione, si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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