venerdì, Febbraio 7, 2025

Il fentanyl: da medicina a droga

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Il fentanyl è un oppioide sintetico sviluppato negli anni ’60 come analgesico per il trattamento del dolore cronico e acuto, in particolare in contesti chirurgici e oncologici. La sua potenza, circa 50-100 volte superiore a quella della morfina, lo ha reso un farmaco di grande interesse clinico, soprattutto per pazienti con dolore severo non rispondente ad altri trattamenti. Tuttavia, proprio questa potenza lo ha reso una sostanza estremamente pericolosa quando utilizzata al di fuori del contesto medico. Negli ultimi decenni, il fentanyl è diventato un elemento chiave della crisi degli oppioidi, soprattutto negli Stati Uniti, dove ha contribuito a un numero significativo di decessi per overdose. Il passaggio del fentanyl dall’uso terapeutico a quello illecito è stato favorito dalla sua facile sintesi e dalla sua elevata potenza, che consente ai produttori clandestini di trasportare grandi quantità di droga in piccole dosi difficilmente rilevabili.

Il fentanyl e i suoi analoghi, tra cui carfentanil, alfentanil e sufentanil, vengono spesso miscelati con altre sostanze come eroina e cocaina, aumentando significativamente il rischio di overdose involontaria. Il problema principale associato all’uso illecito del fentanyl risiede nella difficoltà di dosaggio: poiché anche una minima variazione nella quantità assunta può portare alla morte, i consumatori inconsapevolmente ingeriscono dosi letali. Dal punto di vista fisiologico, esso agisce legandosi ai recettori μ-oppioidi nel sistema nervoso centrale, causando una potente analgesia, ma anche effetti collaterali gravi come depressione respiratoria, sedazione estrema e arresto cardiaco. La sua rapidità d’azione, che in contesti medici è vantaggiosa per il controllo immediato del dolore, diventa un’arma letale nelle mani dei trafficanti. Il fentanyl viene distribuito sul mercato illecito sotto forma di polvere, compresse contraffatte o mescolato con altre droghe, rendendo il suo consumo ancor più rischioso.

Dal punto di vista normativo, le autorità di tutto il mondo hanno adottato misure per contrastarne la diffusione, tra cui il controllo della sua produzione e distribuzione, il monitoraggio delle prescrizioni mediche e l’uso di antagonisti come il naloxone per trattare le overdosi. Tuttavia, nonostante questi sforzi, la produzione illegale di fentanyl continua a crescere, spesso attraverso laboratori clandestini in Cina e Messico, con distribuzione su scala globale. Le strategie di riduzione del danno, come la distribuzione di strisce reattive per il test del fentanyl e la disponibilità diffusa di naloxone, sono state introdotte per ridurre i decessi, ma la lotta contro questa droga richiede interventi multidimensionali che includano prevenzione, educazione e politiche sanitarie efficaci. In conclusione, il fentanyl rappresenta un caso emblematico di come una scoperta farmacologica possa trasformarsi in una crisi sanitaria globale.

La sua doppia natura di farmaco salvavita e sostanza mortale sottolinea l’importanza di un rigoroso controllo  sulla sua produzione e distribuzione, nonché di campagne educative rivolte sia agli operatori sanitari che alla popolazione generale.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Suzuki J, El-Haddad S. (2017). Drug Alcohol Dependence. 171, 107-116.

O’Donnell JK et al. (2017). Morbid Mortal Weekly Rep. 66(34), 897-903.

Rudd RA et al. (2016). Morbid Mortal Weekly Rep. 64(50-51), 1378-1382.

Volpe DA et al. (2011). Regulatory Toxicol Pharmacology, 59(3), 385-390.

Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna (SR) Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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