martedì, Ottobre 14, 2025

Alimenti ultraelaborati: cambia tutto con le nuove normative e la California che riforma le scuole

Share

Cosa sappiamo e perché interessa

Una grande revisione su BMJ (2024) collega un più alto consumo di alimenti ultraprocessati (UPF) a maggior rischio di esiti avversi (soprattutto cardiometabolici, alcuni disturbi di salute mentale e mortalità). Inoltre, un trial clinico randomizzato pubblicato su Nature Medicine (agosto 2025) ha mostrato che, pur seguendo linee guida salutari, una dieta a minima trasformazione porta a una perdita di peso maggiore rispetto a una dieta ricca di UPF: segnale che il grado di trasformazione conta oltre ai soli nutrienti.

Nei Paesi europei gli UPF forniscono in media ~27% dell’energia; l’Italia è tra i più “virtuosi” (~14%), ma il trend è in crescita, specie tra bambini e adolescenti. C’è davvero movimento sul tema. Ad oggi (14 ottobre 2025) l’OMS sta preparando una nuova linea guida sul consumo di alimenti ultraprocessati (UPF): a maggio ha pubblicato un “call for experts” per redigere la guida, che quindi è “in arrivo” ma non ancora uscita in versione definitiva.

Nel frattempo restano valide e applicabili altre indicazioni OMS su ambienti alimentari sani, in particolare per i minori.

Cosa ha già pubblicato l’OMS (utilizzabile ora)

  1. Linee guida OMS che raccomandano politiche stringenti per limitare la promozione di cibi e bevande non salutari ai bambini, con modelli di profilazione nutrizionale a supporto (utile per TV, social, sponsorizzazioni scolastiche, vending).
  2. Politiche per il cibo nei luoghi pubblici (procurement, ristorazione collettiva): quadro d’azione OMS per appalti e servizi alimentari più sani nelle strutture pubbliche, scuole incluse.
  3. School food & nutrition policies: evidenze e raccomandazioni pratiche per progettare/implementare standard nutrizionali scolastici, inclusi menu, restrizioni di marketing interno, nudging e prezzi.

Applicazioni pratiche per le scuole (subito attuabili)

Capitolati d’appalto “UPF-smart” sarebbero il privilegiare alimenti minimamente processati (frutta/verdura fresca, legumi, cereali integrali, pesce fresco/surgelato semplice, uova, latte/yogurt). Di seguito, la cosa più corretta da fare sarebbe porre una “lista rossa” di categorie NOVA 4/UPF tipiche da non offrire o da limitare fortemente a scuola: bevande zuccherate/energetiche, dolciumi confezionati, snack salati estrusi, carni processate tipo wurstel/nuggets industriali, dessert ultraprocessati, pani/merendine con emulsionanti ed edulcoranti, ecc. (usare il modello di profilazione OMS Europa 2023 per criteri oggettivi quando serve).

Come bevande solamente acqua e latte/yogurt, niente bevande zuccherate o energy drinks; e per gli spuntini andare su frutta fresca o secca non salata, pane integrale con farciture semplici. Nelle sale mense o nei corridoi delle scuole ci sono naturalmente le macchine erogatrici di prodotti pronti (vending): sarebbe utile una rimozione progressiva degli UPF e selezione prodotti conformi agli standard OMS/enti locali. Dentro e attorno alla scuola sarebbero da vietare loghi, sponsorizzazioni, promo di cibi non salutari su materiali scolastici, eventi sportivi, piattaforme digitali legate alla scuola (coerente con le linee guida OMS 2023).

Educazione alimentare ad hoc

Non è affatto facile mettere questi punti in operativo. C’è una crescente tendenza al consumo di snacks ed altri alimenti “spazzatura” fra bambini ed adolescenti (in America si ritiene addirittura che la dipendenza dagli UPF sia maggiore che per il tabacco o gli alcolici fra gli ultracinquantenni). Gli alimenti spazzatura, per loro ricchezza di calorie e gusto (conferiti da molti carboidrati e grassi aggiunti) crea una chimica cerebrale di dipendenza molto simile a quella che si ottiene dal consumo di alcolici, bevande gassate e/o energetiche.

La politica d’intervento, le istituzioni, l’OMS e la sanità può mettere in atto qualsivoglia strategia di facilitazione per un’educazione mirata o una transizione di tipologia alimentare, ma la prima educazione deve partire dal nucleo familiare. E’ responsabilità dei genitori, dunque, orientare i figli ad una educazione a tavola. La scuola può sicuramente aiutare ad integrare il messaggio. Non manca ad educatori, professori o altri esperti, battere “il ferro caldo” della tenera età e far comprendere sul campo i pericoli che il cibo spazzatura può comportare in caso di suo abuso.

E parlando di scuole, è di questi giorni la notizia che la California è diventata il primo stato in assoluto a bandire gli UPFs nelle scuole, secondo quanto stabilito dall’Assembly Bill 1264. IL processo inizeirà però nel 2035 e sarà progressivo. La decisione è stata presa per combattere obesità, diabete di tipo 2 e altre malattie legate all’alimentazione, migliorando la salute degli studenti. E’ a partire dall’età giovanile, infatti, che si commettono gli errori che portano, in età adulta, a malttie come cardiopatie, tumori, diabete, per non menzionare l’obesità.

Le malattie non-trasmissibili appena menzionate costituiscono oggi un onere sanitario globale spaventoso: decurtare le spese facendo prevenzione attiva è nell’interesse della sanità pubblica mondiale. Non si tratta solo di imporre una cultura alimentare sana; il punto centrale è fare capire ai più piccoli che le loro scelte alimentari “gustose” non gioveranno nel tempo alla loro salute. Il messaggio deve essere: il capriccio è consentito ma non deve essere ogni giorno”.

  • A cura del Dott. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica, medico penitenziario.

Pubblicazioni scientifiche

Gövez NE, Köksal E. Curr Nutr Rep. 2025 Oct; 14(1):110.

Rana T et al. BMC Public Health. 2025 Aug 6; 25(1):2682.

Mottis G et al. Front Public Health. 2025 Jun; 13:1590083.

Mendoza K et al. Lancet Reg Health Am. 2024; 37:100859

Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ricercatore negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell'NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la Clinica Basile di Catania (dal 2013) e continuo presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania (dal 2020). Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali. Medico penitenziario da Aprile 2024 presso la CC.SR. Cavadonna

Read more

Local News