domenica, Maggio 12, 2024

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L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune cronica che colpisce principalmente le articolazioni, caratterizzandosi appunto con dolore, gonfiore e rigidità articolare. Se l’artrite reumatoide non viene trattata, può portare a deformità articolari e disabilità. Ad oggi, la causa principale dell’artrite reumatoide è rimasta sconosciuta. Tuttavia, l’ARE è stata associata a fattori ambientali e genetici che innescano reazioni autoimmuni. Helicobacter pylori è un batterio Gram-negativo, microaerofilo e flagellato che provoca infezioni umane. Un’infezione persistente da H. pylori attiva il sistema immunitario e provoca la segnalazione continua di citochine dalle cellule epiteliali. Ciò porta ad una continua infiltrazione della mucosa gastrica da parte di linfociti, neutrofili e macrofagi. Inoltre, si verifica la generazione continua di cellule T effettrici (componenti Th1 e Th2) e produzione di anticorpi da parte dei linfociti B.

Diversi studi hanno dimostrato che l’infezione cronica da H. pylori è associata a malattie autoimmuni. Anche se un numero limitato di studi ha stabilito un legame tra l’infezione da H. pylori e l’artrite reumatoide, questi studi hanno presentato risultati contraddittori. Ad esempio, alcuni di questi studi hanno osservato un’associazione positiva, mentre altri hanno notato una correlazione negativa tra l’infezione da H. pylori e l’artrite reumatoide. Un recente studio di Scientific Reports ha determinato l’associazione tra infezione da Helicobacter pylori ed ARE. Considerando la suddetta associazione contraddittoria tra ARE e H. pylori, il presente studio ha utilizzato una coorte retrospettiva nazionale, longitudinale e basata sulla popolazione per confermare la stessa. L’attuale studio prospettico di coorte ha utilizzato i dati del Longitudinal Health Insurance Research Database (LHID), che conta circa 2.000.000 di individui.

In questo studio sono stati inclusi individui con diagnosi di infezione da H. pylori tra il 2000 e il 2017. Altri criteri di inclusione oltre all’infezione confermata da H. pylori erano l’emorragia del tratto gastrointestinale o l’ulcera peptica e la terapia di eradicazione dell’H. pylori. In questo studio, il punteggio di propensione è stato abbinato per età, sesso, anno indice, urbanizzazione, copertura assicurativa e comorbidità, in modo tale che due coorti, ovvero H. pylori e i gruppi di controllo, fossero bilanciate. La durata media del follow-up è stata di circa 126 mesi per il gruppo H. pylori e di 122 mesi per il controllo. Lo studio ha evidenziato che lo sviluppo dell’artrite reumatoide era significativamente associato all’infezione da H. pylori e rispetto al gruppo di controllo, la prevalenza dell’artrite reumatoide era molto più alta nel gruppo infetto da H. pylori durante il follow-up.

In particolare, l’incidenza di artrite reumatoide era considerevolmente più alta negli individui, sia maschi che femmine, di età inferiore ai 30 anni a cui era stata diagnosticata un’infezione da H. pylori. Sono stati identificati diversi fattori virulenti, come la citotossina A vacuolizzante (VacA) e il gene A associato alla citotossina (CagA), collegati all’infezione da H. pylori. VacA provoca danni alle cellule epiteliali, mentre CagA viene traslocato nell’epitelio gastrico e aumenta la secrezione di citochine proinfiammatorie, causando infiammazione gastrica. La relazione tra ARE e H. pylori dipende dalla virulenza del ceppo infettante. Ad esempio, i ceppi CagA positivi causano reazioni infiammatorie più gravi e conseguenze cliniche avverse. Diversi studi hanno dimostrato che, rispetto ai pazienti CagA negativi, i pazienti positivi per H. pylori CagA+ sviluppano un’ARE più grave.

Questi dati implicano che l’infezione da H. pylori potrebbe essere una delle patogenesi sottostanti all’artrite reumatoide. Uno studio recente ha indicato che H. pylori interagisce con il microbioma gastrointestinale e provoca disbiosi, un fattore che contribuisce all’artrite reumatoide, la spondilite anchilosante, l’artrite giovanile (JIA) ed altre autoimmunità. Tipicamente, l’infezione da H. pylori provoca un’alterazione del microbiota dell’intestino crasso attraverso l’immunopatogenesi dello stomaco. Il presente studio ha ipotizzato che l’aumentata incidenza di AR nei pazienti con infezione da H. pylori potrebbe essere dovuta a disregolazione immunitaria, risposta infiammatoria cronica e reazione autoimmune dovuta all’infezione.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

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Pubblicazioni scientifiche

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Wang L et al. Front Immunol. 2022 Feb; 13:833424.

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Ebrahimi A et al. Immunol Lett. 2019 Jul; 211:49-52.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, specialista in Biochimica Clinica dal 2002, ha conseguito dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. In libera professione, si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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