venerdì, Aprile 25, 2025

Scoperto come fa l’aspirina ad aiutare l’immunità contro il cancro: ed il meccanismo è sempre lo stesso

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Gli scienziati hanno scoperto il meccanismo alla base del modo in cui l’aspirina potrebbe ridurre le metastasi di alcuni tumori stimolando il sistema immunitario, in un nuovo studio finanziato principalmente dal Medical Research Council. Nello studio, pubblicato su Nature, gli scienziati affermano che la scoperta del meccanismo supporterà gli studi clinici in corso e potrebbe portare all’uso mirato dell’aspirina per prevenire la diffusione di tipi di cancro sensibili e allo sviluppo di farmaci più efficaci per prevenire le metastasi del cancro. Gli scienziati avvertono che, in alcune persone, l’aspirina può avere gravi effetti collaterali e sono in corso studi clinici per determinare come utilizzarla in modo sicuro ed efficace per prevenire la diffusione del cancro, quindi le persone dovrebbero consultare il proprio medico prima di iniziare ad assumerla. Studi su persone affette da cancro hanno precedentemente osservato che coloro che assumevano quotidianamente basse dosi di aspirina hanno una riduzione della diffusione di alcuni tumori, come il cancro al seno, all’intestino e alla prostata, portando a studi clinici in corso. Tuttavia, fino ad ora non si sapeva esattamente come l’aspirina potesse prevenire le metastasi.

In questo studio, condotto da ricercatori dell’Università di Cambridge, gli scienziati affermano che la loro scoperta di come l’aspirina riduce le metastasi del cancro è stata fortuita. Stavano studiando il processo di metastasi, perché, mentre il cancro inizia in una sede, il 90% dei decessi per cancro si verifica quando il cancro si diffonde in altre parti del corpo. Gli scienziati volevano comprendere meglio come il sistema immunitario risponde alle metastasi, perché quando singole cellule tumorali si staccano dal tumore di origine e si diffondono in un’altra parte del corpo sono particolarmente vulnerabili all’attacco immunitario. Il sistema immunitario può riconoscere e uccidere queste singole cellule tumorali in modo più efficace rispetto alle cellule tumorali all’interno di tumori di origine più grandi, che hanno spesso sviluppato un ambiente che sopprime il sistema immunitario. I ricercatori hanno precedentemente esaminato 810 geni nei topi e ne hanno trovati 15 che avevano un effetto sulle metastasi del cancro. In particolare, hanno scoperto che i topi privi di un gene che produce una proteina chiamata ArhGEF1 avevano meno metastasi di vari tumori primari ai polmoni e al fegato.

I ricercatori hanno determinato che ArhGEF1 sopprime un tipo di cellula immunitaria chiamata cellula T, che può riconoscere e uccidere le cellule tumorali metastatiche. Per sviluppare trattamenti che sfruttassero questa scoperta, avevano bisogno di trovare un modo per i farmaci di prenderla di mira. Gli scienziati hanno tracciato segnali nella cellula per determinare che ARHGEF1 si attiva quando le cellule T sono esposte a un fattore di coagulazione chiamato trombossano A2 (TXA2). Questa è stata una rivelazione inaspettata per gli scienziati, perché TXA2 è già ben noto e collegato al funzionamento dell’aspirina. TXA2 è prodotto dalle piastrine, una cellula nel flusso sanguigno che aiuta il sangue a coagulare, impedendo alle ferite di sanguinare, ma occasionalmente causando infarti e ictus. L’aspirina riduce la produzione di TXA2, portando agli effetti anti-coagulanti, che sono alla base della sua capacità di prevenire infarti e ictus. Questa nuova ricerca ha scoperto che l’aspirina impedisce ai tumori di diffondersi riducendo TXA2 e liberando le cellule T dalla soppressione.

Hanno poi utilizzato un modello murino di melanoma per dimostrare che nei topi a cui era stata somministrata aspirina, la frequenza delle metastasi era ridotta rispetto ai topi di controllo, e questo dipendeva dal rilascio delle cellule T dalla soppressione da parte di TXA2. In futuro, i ricercatori hanno in programma di aiutare la traduzione del loro lavoro in una potenziale pratica clinica collaborando con la professoressa Ruth Langley, della MRC Clinical Trials Unit presso l’University College di Londra, che sta guidando la sperimentazione clinica Add-Aspirin, per scoprire se l’aspirina può fermare o ritardare il ritorno dei tumori in fase iniziale.

  • a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Yang J, Yamashita-Kanemaru Y et al. Nature. 2025 Mar 5; in press.

uo G, Zhu S, He L et al. BBA Mol Basis Dis. 2025 Feb 18:167734. 

Zhou Y, Lin S, Zhong X et al. Cell Death Discov. 2024; 10(1):504.

Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la Clinica Basile di catania (dal 2013) Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania (del 2020) Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna dal 2024. Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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