martedì, Ottobre 14, 2025

Influenza aviaria in Italia: il quadro aggiornato su casistica, fonti ed esposizione (anche lavorativa)

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Italia: situazione epidemiologica attuale (H5N1)

L’Italia registra, a ondate stagionali, positività in uccelli selvatici e focolai nel pollame. Per la stagione 2025/26, il Centro di Referenza Nazionale (IZSVe) ha confermato nuove positività dal 29 settembre 2025, segnando l’avvio della stagione a rischio; ad ottobre 2025 è stato segnalato un focolaio in broiler in provincia di Udine con misure restrittive attivate. Nessun caso umano è stato notificato in Italia; il rischio per la popolazione generale rimane basso, mentre è basso-moderato per chi lavora a contatto con animali infetti o ambienti contaminati. Tra giugno-settembre 2025 l’ECDC/EFSA riferisce riduzione dei focolai in allevamenti, assenza di diffusione secondaria e casi in mammiferi limitati (es. volpi artiche in Norvegia). Nessuna evidenza di epidemia nei bovini da latte in Europa nello stesso periodo; gli episodi nei bovini restano un fenomeno statunitense, in stasi nel 2025.

Casi e fonti di rischio (incluso rischio occupazionale)

Chi è più esposto in Italia

  • Addetti di allevamenti avicoli, veterinari, personale addetto a stamping-out/sanificazione, operatori di fauna selvatica e laboratori diagnostici. Rischio elevato in presenza di contatto stretto con secrezioni/lettiere, aerosol durante movimentazione/abbattimento, pulizia impianti.
  • Poiché in UE non si osserva la dinamica “bovini da latte” dei USA, il rischio per lavoratori lattiero-caseari in Italia, allo stato delle evidenze, non risulta aumentato; resta invece importante il rispetto delle buone pratiche igieniche in ogni filiera animale.

Rischi per la popolazione generale

Sono bassi, ma aumentano con manipolazione di uccelli selvatici morti, consumo/gestione impropria di prodotti crudi (es. latte non pastorizzato) o esposizione in aree con focolai. La pastorizzazione inattiva H5N1: la filiera del latte pastorizzato è considerata sicura; evitare il latte crudo, comunque, è una buona profilassi.

Prevenzione e controllo in Italia

Misure in allevamento e territorio

  • Applicazione di zone di protezione e sorveglianza e misure di eradicazione/controllo secondo Reg. (UE) 2020/687 in caso di focolaio; rafforzata la biosicurezza (separazione volatili domestici/selvatici, controllo accessi, gestione lettiere/acque).
  • Sorveglianza nazionale (IZSVe): monitoraggio virologico su selvatici e avicoli, mappe focolai e rapporti periodici; circolari ministeriali 2025 aggiornano il quadro europeo e le misure di vigilanza.

Igiene alimentare

  • Carne avicola e uova sicure se ben cotte (≥75 °C al cuore); evitare contaminazioni crociate in cucina. Latte solo pastorizzato; evitare latte crudo e formaggi da latte crudo non stagionati a lungo.

Rischio sul lavoro: cosa fare (checklist operativa)

  • PPE durante sospetti/abbattimenti: tuta monouso, guanti, FFP2/FFP3, protezione occhi/viso; vestizione/svestizione controllata; doccia e rimozione DPI in modo tracciato.
  • Procedure: percorsi sporco/pulito, disinfezione attrezzature/superfici, gestione corretta delle lettiere e dei sottoprodotti, registro esposizioni.
  • Sorveglianza sanitaria degli esposti con raccolta di sintomi fino a 10 giorni dall’ultima esposizione; canali rapidi con Servizio di Igiene e veterinari ufficiali. (Indicazioni regionali ISS/Regioni).
  • Valutazione post-esposizione: per esposizioni ad alto rischio o con breach di DPI, considerare che le autorità sanitarie possono raccomandare antivirali (vedi sotto) e monitoraggio attivo.

Vaccini per l’uomo: cosa è disponibile

L’UE ha attivo un accordo di appalto congiunto (HERA) con CSL Seqirus per un vaccino anti-influenza zoonotica (H5), con disponibilità immediata per i Paesi partecipanti e priorità ai lavoratori a rischio (es. allevamenti avicoli, veterinari). Prime forniture avviate (es. Finlandia); gli Stati partecipanti possono ordinare in base al fabbisogno. Questi vaccini sono pre-pandemici (mirati a cladi H5 circolanti) e si usano su indicazione delle autorità per proteggere gruppi occupazionali ad alto rischio in fasi di elevata esposizione.

Terapie e profilassi antivirale (per i casi umani/sospetti)

Per casi umani sospetti/probabili/confermati con virus influenzali aviari (es. H5N1), le linee guida internazionali raccomandano di iniziare al più presto un inibitore della neuraminidasi, tipicamente oseltamivir (adulti 75 mg due volte al giorno per 5 giorni; modulare in caso di malattia grave/ritardo diagnosi). Non attendere la conferma di laboratorio per iniziare.

Profilassi post-esposizione per contatti ad alto rischio: varie autorità (ECDC/UK/CDC) indicano l’uso di oseltamivir a dose di trattamento (BID) per 5 giorni (esposizione limitata) o 10 giorni (esposizione continua). Alternative (zanamivir/peramivir/baloxavir) secondo contesto clinico e disponibilità locale. Decisione caso-per-caso con Sanità Pubblica.

Messaggi chiave per il lettore (versione divulgativa)

  1. Rischio per la popolazione: basso; evitare contatti con uccelli selvatici morti/feriti e non bere latte crudo. Il latte pastorizzato è sicuro.
  2. Professioni a rischio: chi lavora con pollame/selvatici segua DPI rigorosi e protocolli; in caso di esposizione, contattare subito il medico competente/ASL per valutazione antivirale.
  3. Sistema Italia: sorveglianza attiva (IZSVe), focolai gestiti con zone di protezione/sorveglianza; nessun caso umano segnalato nel Paese.
  4. Vaccini H5 (umani): disponibili in appalto UE per gruppi ad alto rischio su decisione delle autorità; non per uso di massa.
  • A cura del Dott. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

ECDC report June-September 2025: avian influenza overview; Sept 25.

IZS Venezie: Piano nazionale per le emergenze epidemiche. Manuale operativo influenza aviaria. Versione 2023.

Sito ufficiale Regione Piemonte: Influenza aviaria, indicazioni operative per la sorveglianza sanitaria. Scheda operativa con allegati.

Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ricercatore negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell'NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la Clinica Basile di Catania (dal 2013) e continuo presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania (dal 2020). Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali. Medico penitenziario da Aprile 2024 presso la CC.SR. Cavadonna

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