Il Global Virus Network (GVN) sta monitorando attentamente l’emergere di una nuova variante del SARS-CoV-2, NB.1.8.1, una sottospecie della famiglia Omicron. Questa variante è stata identificata per la prima volta nel gennaio 2025 e si è rapidamente diffusa in Asia e in altre regioni, comprese alcune parti degli Stati Uniti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha designato NB.1.8.1 come variante sotto monitoraggio a causa della sua crescente prevalenza e delle potenziali implicazioni per la salute pubblica. Sulla base delle evidenze attuali, il GVN raccomanda vigilanza, non allarme, e rafforza il ruolo cruciale della vaccinazione nella prevenzione di malattie gravi e decessi. Similmente alle precedenti sottovarianti di Omicron, NB.1.8.1 contiene mutazioni della proteina spike associate a una maggiore trasmissibilità.
Tuttavia, nessuna prova suggerisce che NB.1.8.1 causi una malattia più grave o eluda significativamente l’immunità indotta dal vaccino o naturale. I primi dati clinici e di laboratorio indicano che i vaccini COVID-19 aggiornati, inclusi i richiami bivalenti e a base di XBB, proteggono da esiti gravi come ospedalizzazione e decesso. Al momento non vi sono prove che NB.1.8.1 causi una malattia più grave rispetto alle varianti precedenti. Possono verificarsi infezioni recidivanti, in particolare tra gli individui con immunità in declino o non vaccinati. Ciononostante, i vaccini rimangono altamente efficaci nel ridurre le malattie gravi e il decesso. Trattamenti antivirali correnti come nirmatrelvir/ritonavir (Paxlovid) e remdesivir dimostrano efficacia contro una serie di sottovarianti di Omicron, tra cui BQ.1, BQ.1.1 e XBB.1.5.
La variante NB.1.8.1 è stata associata a un aumento significativo dei casi di COVID-19 in diversi Paesi. Secondo l’OMS, al 18 maggio 2025, la variante NB.1.8.1 è stata identificata in 22 Paesi, rappresentando il 10,7% delle sequenze globali di SARS-CoV-2 inviate alla Global Initiative on Sharing All Influenza Data (GISAID) durante la 17a settimana epidemiologica (21-27 aprile 2025). Questo rappresenta un aumento significativo rispetto al 2,5% di quattro settimane prima. Al 4 giugno 2025, l’India ha segnalato 4.302 infezioni attive di COVID-19, con quasi 300 nuovi casi registrati nelle 24 ore precedenti. Nella settimana dal 27 aprile al 3 maggio 2025, quasi 6.000 persone a Taiwan hanno richiesto assistenza medica in ospedale a causa di sintomi correlati al COVID-19.
All’inizio di giugno 2025, negli Stati Uniti, sono stati identificati più di una dozzina di casi della sottovariante NB.1.8.1 nello Stato di Washington. La variante è stata rilevata per la prima volta negli Stati Uniti tra la fine di marzo e l’inizio di aprile attraverso screening di routine dei viaggiatori internazionali negli aeroporti. Negli Stati Uniti, si sono registrati circa 300 decessi a settimana per COVID-19 dal gennaio 2025 a maggio. Si prevedono periodici picchi estivi, in linea con gli andamenti stagionali osservati negli anni precedenti. Gli esperti raccomandano che i bambini di età compresa tra 1 anno e 17 anni dovrebbero ricevere una dose aggiornata e adeguata alla loro età del vaccino COVID-19, se non l’hanno già fatto nell’ultimo anno, poiché la protezione dei vaccini precedenti potrebbe diminuire nel tempo.
I principali benefici della vaccinazione consistono nella prevenzione di forme gravi della malattia, piuttosto che nella prevenzione dell’infezione stessa. La comparsa di nuove varianti è prevista e non segnala un’emergenza sanitaria pubblica. Piuttosto, rappresenta un invito all’azione per una continua vigilanza scientifica e l’adozione di misure sanitarie proattive nell’eventualità di epidemia. Per una nuova pandemia non ci sono ancora né dati né certezze.
- A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.
Pubblicazioni scientifiche
Uriu K, Okumura K et al. Lancet Infect Dis. 2025 Jun 6.
Guo C, Yu Y, Liu J et al. Lancet Infect Dis. 2025 Jun 5.