La colite ulcerosa (ULC) è una malattia infiammatoria cronica intestinale che colpisce svariati milioni di persone in tutto il mondo. Il sistema immunitario attacca il tratto digerente, causando spesso sintomi gravi e ricorrenti, tra cui dolore addominale, diarrea e sanguinamento intestinale. Sebbene le cause alla base della rettocolite ulcerosa rimangano poco chiare, ricerche precedenti indicano che il deterioramento della barriera epiteliale intestinale gioca un ruolo importante nella progressione della malattia, più di quanto lo possa essere per la malattia di Crohn. La ULC è una malattia multifattoriale che coinvolge disregolazione immunitaria, suscettibilità genetica, risposte infiammatorie aberranti al microbiota intestinale e fattori ambientali.
La ULC è caratterizzata da un decorso clinico imprevedibile, che spesso alterna periodi di esacerbazione e remissione. Poiché l’infiammazione e l’ulcerazione associate alla ULC sono tipicamente confinate allo strato mucoso, la ULC è stata spesso considerata una malattia della barriera epiteliale. I fattori scatenanti responsabili della compromissione della barriera epiteliale rimangono poco chiari e la loro chiarificazione potrebbe rivelare come si sviluppa la ULC e ispirare nuove strategie terapeutiche. Secondo un nuovo studio, un batterio intestinale che secerne tossine potrebbe alimentare la colite ulcerosa uccidendo le cellule immunitarie protettive che mantengono l’omeostasi intestinale. I risultati suggeriscono il potenziale per nuove strategie terapeutiche.
I macrofagi intestinali sono cruciali per il mantenimento della barriera epiteliale protettiva dell’intestino. Un team di ricercatori ha esaminato biopsie del colon di pazienti con ULC e hanno scoperto che i macrofagi sottoepiteliali residenti nei tessuti erano quasi completamente assenti, anche in aree che non mostravano ancora infiammazione. Ulteriori esperimenti su modelli murini hanno confermato che la rimozione di questi macrofagi rendeva il colon altamente vulnerabile all’infiammazione. Sospettando una causa microbica, Jiang et al. hanno scoperto che campioni fecali di pazienti con colite ulcerosa contenevano aerolisina, una tossina citotossica prodotta da una variante del batterio Aeromonas, che si è dimostrata selettivamente letale per i macrofagi ma non per le cellule epiteliali.
Nei modelli murini, l’infezione da questo batterio tossico per i macrofagi ha peggiorato notevolmente la colite, mentre i ceppi mutanti privi di aerolisina non hanno avuto alcun effetto. Inoltre, l’infezione da Aeromonas spp. non ha avuto alcun effetto nei topi già privi di macrofagi intestinali, e la neutralizzazione dell’aerolisina con anticorpi ha alleviato i sintomi della malattia. In un’indagine clinica che ha coinvolto 574 partecipanti, gli scienziati hanno scoperto che le specie di Aeromonas erano presenti nel 72% dei pazienti con colite ulcerosa, ma solo nel 12% circa degli individui sani e quasi assenti in quelli con morbo di Crohn, il che collega ulteriormente il batterio all’insorgenza della malattia.
- A cura del Dott. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.
Pubblicazioni scientifiche
Jiang Z et al. Science. 2025 Nov 20; 390(6775).
Fritsch SD et al. Cell Metab. 2023; 35:1931–1943.
Porter RJ, Kalla R, Ho GT. F1000 Res. 2020; 9:294.
Lloyd-Price L et al. Nature 2019; 569:655–662.
