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Le correlazioni fra idratazione e sonno: “saltare la finestra” è rischioso

Una nuova ricerca suggerisce che un sonno insufficiente può causare disidratazione interrompendo il rilascio di un ormone che è fondamentale per regolare l’idratazione. La privazione del sonno ha una vasta gamma di effetti avversi sulla salute di una persona. Non solo il sonno insufficiente compromette l’attenzione e il giudizio, ma la privazione prolungata del sonno aumenta il rischio di diabete di tipo 2, pressione alta, obesità e malattie respiratorie. Più recentemente, alcuni studi hanno rilevato che l’insonnia aumenta il rischio di malattia renale e morte prematura. I reni svolgono un ruolo fondamentale nell’idratazione e bere più acqua migliora la salute dei reni. Tuttavia, pochi studi hanno esaminato gli effetti della privazione del sonno sui livelli di idratazione del corpo. Nuove ricerche hanno mirato a colmare questa lacuna. Il capo dello studio era Asher Rosinger, PhD, un assistente professore di Biobehavioral Health presso la Pennsylvania State University in State College.

Il nuovo studio, che esamina l’effetto del sonno insufficiente sui livelli di idratazione tra gli adulti degli Stati Uniti e della Cina, è stato recentemente pubblicato sulla rivista Sleep. Il dott. Rosinger e colleghi hanno analizzato i dati disponibili da due ampi studi: il National Health and Nutrition Exveyation Survey e lo studio cinese Kailuan. Nel complesso, i ricercatori hanno esaminato le registrazioni di oltre 20.000 giovani adulti sani, che hanno fornito campioni di urina e questionari compilati relativi alle loro abitudini di sonno. Gli scienziati hanno esaminato l’urina per due marker di disidratazione: gravità specifica e osmolalità. Rosinger e il team hanno anche applicato modelli di regressione logistica per valutare il legame tra l’idratazione e la durata del sonno. Hanno scoperto che le persone che regolarmente ricevevano 6 o meno ore di sonno ogni notte avevano un’urina più concentrata di quelle che avevano circa 8 ore a notte.

La breve durata del sonno era associata a maggiori probabilità di idratazione inadeguata negli adulti [americani] e cinesi, rispetto al sonno di 8 ore. Più nello specifico, le persone che hanno riferito di aver dormito regolarmente per 6 ore o meno ogni notte avevano il 16-59% in più di probabilità di essere disidratate rispetto a quelle che dormivano per 8 ore a notte. Questi risultati si applicano a entrambi i campioni di popolazione. Infine, lo studio non ha trovato alcuna associazione con 9 o più ore di sonno a notte. Sebbene il nuovo studio sia puramente osservativo e non provi la causalità, i ricercatori ritengono che l’ormone vasopressina possa essere responsabile del legame tra il troppo poco sonno e la mancanza di idratazione. La vasopressina è un ormone antidiuretico che controlla il bilancio idrico del corpo durante il giorno e la notte. La vasopressina viene rilasciata sia più rapidamente che successivamente nel ciclo del sonno. Se ci si sveglia presto, si potrebbe perdere quella finestra in cui viene rilasciato più ormone, causando un’interruzione nell’idratazione del corpo.

La disidratazione ha vari effetti negativi sulla salute: per cominciare, può causare mal di testa, debolezza muscolare e affaticamento. Quindi, essere disidratati può anche influire sull’umore e compromettere la cognitività. Non si deve dimenticare che il corpo umano è composto per almeno il 70% da acqua in peso. Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare altri articoli correlati all’idratazione in questo portale, cercando tramite parola chiave. Commentando i risultati, il Dott. Rosinger ha aggiunto: “I ricercatori dovrebbero valutare ulteriormente la relazione tra disidratazione e privazione del sonno. Gli studi longitudinali, ad esempio, possono determinare i livelli di idratazione al basale e riesaminarli dopo una settimana di sonno insufficiente. Dormire solo 6 ore a notte, può influire sul tuo stato di idratazione. Questo studio suggerisce che se non dormi abbastanza e ti senti male o stanco il mattino successivo, basta bere acqua extra”.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Rosinger AY, Chang AM, Buxton O et al. Sleep 2018 Nov 5.

Rosinger AY et al. Public Health Nutr. 2018 Jun; 21(8):1455-64. 

Rosinger A, Herrick K. NCHS Data Brief. 2016 Apr; (242):1-8.

Petrov ME, Buman MP et al. Sleep Health 2016 Mar; 2(1):75-81.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, specialista in Biochimica Clinica dal 2002, ha conseguito dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. In libera professione, si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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