domenica, Giugno 22, 2025

Gli effetti del forte tabagismo sulla salute: tutto parte dallo stress ossidativo

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Il fumo rappresenta un problema di salute significativo, associato a diverse gravi patologie, tra cui infiammazione sistemica, tumori, malattie cardiovascolari, infezioni respiratorie e disfunzione endoteliale. Giorno 31 maggio scorso è stata la Giornata Mondiale del fumo. L’OMS stima che 8 milioni di persone muoiano ogni anno per cause ad esso correlate, di cui ben 1,3 milioni a causa del fumo passivo. Decenni di ricerca hanno stabilito gli impatti fisiologici dei componenti tossici delle sigarette, tra cui metalli pesanti, nicotina, aldeidi e monossido di carbonio. Sfortunatamente, la maggior parte degli studi si è concentrata su popolazioni specifiche e solo su pochi biomarkers di infiammazione o stress ossidativo. Al contrario, i marcatori ematologici, biochimici e immuno-istochimici rimangono poco studiati.

In un recente studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, i ricercatori hanno valutato in modo completo gli effetti del fumo eccessivo su una serie di biomarkers di stress ossidativo, infiammazione, disfunzione vascolare e markers ematologici in campioni di biopsia bronchiale e campioni di sangue di forti fumatori maschi rispetto ai loro coetanei non fumatori, di pari età e indice di massa corporea (BMI). Le analisi dei biomarkers hanno rivelato che i forti fumatori presentano marcatori di stress ossidativo, biomarcatori infiammatori e conta dei neutrofili significativamente più elevati rispetto ai non fumatori. Lo studio ha inoltre rilevato che i forti fumatori presentavano una conta più elevata di globuli rossi e bianchi e una conta piastrinica inferiore rispetto ai non fumatori.

I livelli di emoglobina, tuttavia, non differivano significativamente tra i gruppi e le analisi immunoistochimiche hanno corroborato questi risultati, evidenziando che l’attività dei neutrofili e degli eosinofili nei forti fumatori è sostanzialmente elevata rispetto ai valori basali (non fumatori). In particolare, la conta linfocitaria e il rapporto neutrofili/linfociti sono rimasti invariati tra fumatori e non fumatori. Questi risultati delineano gli impatti biologici del fumo incallito e costituiscono la base per futuri interventi antifumo. È importante sottolineare che i campioni di sangue sono stati raccolti da tutti i partecipanti allo studio, sia fumatori che non fumatori, anziché solo dai fumatori. Campioni di biopsia bronchiale sono stati ottenuti da un sottogruppo di 35 individui (19 fumatori e 16 controlli).

Lo stress ossidativo è stato valutato mediante misurazioni spettrometriche dell’attività di malondialdeide (MDA), ossido nitrico (NO) e superossido dismutasi (SOD). I biomarkers infiammatori, tra cui l’endotelina-1 sierica e l’interleuchina-8 (IL-8), sono stati quantificati mediante saggio ELISA. Le cellule MPO-positive e gli eosinofili granulari 2-positivi (EG2), indicatori dell’attività dei neutrofili e degli eosinofili, sono stati studiati mediante analisi immunoistochimica. Questi profili di attività sono stati integrati con dati ematologici, in particolare conta dei neutrofili e dei linfociti, conta dei globuli rossi e dei leucociti, conta delle piastrine e livelli di emoglobina. È stata misurata anche la pressione arteriosa sistolica, senza differenze significative tra fumatori e non fumatori.

I test di assorbanza dei campioni mediante spettrofotometro hanno rivelato livelli significativamente più elevati di marcatori di stress ossidativo nei forti fumatori rispetto ai non fumatori. Nello specifico, i livelli di malondialdeide (MDA) e ossido nitrico (NO) erano elevati (p = 0,002 per entrambi), mentre l’attività della superossido dismutasi (SOD) era marcatamente ridotta (p < 0,0001). Tutti questi marcatori sono indicativi di un aumento dello stress ossidativo. I test ELISA hanno rivelato che i biomarkers infiammatori erano similmente elevati, con livelli sierici di endotelina-1 e interleuchina-8 (IL-8) significativamente più alti (p < 0,0001) nei fumatori rispetto ai maschi sani, suggerendo un aumento dell’infiammazione vascolare.

L’analisi immunoistochimica ha corroborato questi risultati, dimostrando un’aumentata attività di neutrofili ed eosinofili. L’analisi ematologica ha indicato un aumento della conta dei neutrofili nei fumatori (4,620 ± 0,15 vs. 3,996 ± 0,11). Inoltre, i fumatori accaniti presentavano un aumento della conta dei globuli rossi e dei globuli bianchi e una diminuzione della conta piastrinica rispetto ai controlli. Tuttavia, non si è osservata alcuna differenza significativa nei livelli di emoglobina. La conta dei linfociti e il rapporto neutrofili/linfociti sono rimasti invariati. In particolare, è stata riscontrata una correlazione significativa tra IL-8, endotelina-1, cellule EG2-positive e cellule MPO-positive.

Questi risultati, nel loro insieme, chiariscono che i fumatori accaniti hanno uno stress ossidativo sistemico, infiammazione e disfunzione vascolare. L’analisi di correlazione ha rivelato significative relazioni positive tra IL-8, endotelina-1, cellule MPO-positive ed eosinofili EG2-positivi, indicando risposte infiammatorie e immunitarie coordinate nei fumatori accaniti. L’endotelina-1, inoltre, si associa positivamente alla comparsa di ipertensione, uno dei maggiori fattori di rischio cardiovascolare. Lo studio offre importanti informazioni sugli effetti fisici del fumo accanito a lungo termine, migliorando la comprensione dei rischi per la salute associati al fumo. Non che ci fosse bisogno di più di quanto è sotto gli occhio di tutti.

Ma la maggior parte delle persone associa la sigaretta al tumore polmonare o ad altri tipi di cancro, oltre alle cardiovasculopatie, ignorando che queste condizioni sono il risultato finale di un danno biologico di anni o decenni.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la Clinica Basile di catania (dal 2013) Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania (del 2020) Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna dal 2024. Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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