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Le prove scientifiche di come caffè, thè e cacao possono prevenire l’obesità

Obesità e salute pubblica

Non esistono solo pandemie infettive: l’obesità è diventata un problema significativo per la salute pubblica in tutto il mondo a causa della sua prevalenza in graduale aumento. La condizione può potenzialmente aumentare il rischio di varie complicazioni di salute, tra cui malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione, aterosclerosi e malattie metaboliche infiammatorie. I farmaci utilizzati per il trattamento dell’obesità, come simpaticomimetici, agonisti serotoninergici, inibitori della lipasi, antagonisti dei recettori dei cannabinoidi e peptidi di derivazione gastrointestinale, spesso non riescono a fornire benefici ottimali e sono associati a molti effetti collaterali dannosi.

Caffè, thè e cacao sono le bevande di origine vegetale più utilizzate con potenziali effetti anti-obesità. Diversi studi hanno evidenziato l’efficacia dei composti bioattivi presenti in queste bevande nel prevenire l’obesità. I composti bioattivi presenti in caffè, thè e cacao possono inibire l’adipogenesi bianca e promuovere l’adipogenesi bruna e la lipolisi, prevenendo l’obesità. Mentre alcuni composti, tra cui la caffeina e l’acido clorogenico, sono presenti in tutte e tre le bevande, alcuni sono specifici per ciascun tipo. Alcuni di questi composti specifici sono la trigonellina e il cafestolo nel caffè, le teaflavine e le tearubigine nel thè e la teobromina e la quercetina nel cacao.

Come agisce il caffè nell’obesità

I principali composti anti-obesità presenti nel caffè verde e tostato includono caffeina, acido clorogenico, trigonellina, cafestolo e kahweolo. Le prove esistenti indicano che la caffeina può aumentare il tasso metabolico e promuovere la decomposizione del tessuto adiposo, con conseguente riduzione del peso corporeo. La caffeina può anche aumentare l’ossidazione dei grassi durante l’esercizio submassimale. Le prove indicano anche che essa promuove la termogenesi sovraregolando le proteine disaccoppianti, aumenta la lipolisi aumentando la secrezione di catecolamine, inibisce la lipogenesi, sopprime l’appetito e riduce le risposte infiammatorie. Gli studi che indagano la modalità d’azione della caffeina hanno scoperto che essa influenza la via AKT/GSK3β e inibisce l’espressione delle proteine adipogeniche durante la maturazione degli adipociti.

Le prove esistenti sui benefici per la salute della caffeina indicano che questo composto bioattivo è in grado di prevenire l’obesità e la steatosi epatica non alcolica. È stato scoperto che la caffeina e l’epigallocatechina-3-gallato (EGCG) agiscono in sinergia per prevenire l’obesità. Gli studi che hanno indagato sulla modalità d’azione dell’acido clorogenico (CLOG) rilevano che il composto può migliorare il peso corporeo, il metabolismo dei lipidi e i livelli ormonali legati all’obesità nei topi che seguono diete ricche di grassi. Il CLOG può inibire l’accumulo di grasso regolando le attività degli enzimi legati al metabolismo lipidico epatico e può promuovere l’adipogenesi bruna attivando la proteina chinasi AMPK. CLOG e caffeina promuovono sinergicamente l’adipogenesi bruna attraverso i percorsi mediati da AMPK e recettori PPARα/γ.

È stato anche scoperto che il CLOG previene l’obesità modulando la composizione del microbiota intestinale. Riguardo alla trigonellina, invece, questo alcaloide semplice (secondo per abbondanza nel caffè) previene l’obesità aumentando l’indice di sensibilità all’insulina e diminuendo i livelli di lipidi. Studi meccanicistici hanno dimostrato che la trigonellina promuove l’adipogenesi bruna stimolando la via di segnalazione p38 MAPK/ATF-2 e previene l’eccessiva ipertrofia degli adipociti bianchi. Le azioni di queste sostanze sono completate dai diterpenoidi più importanti che sono Cafestolo e kahweolo. È stato scoperto che il Cafestolo esercita effetti anti-obesità aumentando l’ossidazione dei grassi e il dispendio energetico. Per quanto riguarda il kahweolo, le prove indicano che il composto inibisce l’adipogenesi attivando la via AMPK.

Il thè nella gestione dell’obesità

I composti con attività anti-obesità nel thè includono catechine, L-teanina, teaflavina, tearubigina e teabrownina. È stato scoperto che gli estratti di thè prevengono l’obesità aumentando l’adipogenesi bruna, inibendo l’adipogenesi bianca, aumentando il dispendio energetico e inibendo la sintesi lipidica. Studi meccanicistici hanno scoperto che l’EGCG del thè previene l’adipogenesi inducendo l’arresto del ciclo cellulare negli adipociti. Inibisce inoltre la lipasi pancreatica, l’alfa-amilasi salivare e quella intestinale che degrada l’amido alimentare. Altre modalità di azione anti-obesità dell’EGCG comprendono l’aumento dell’escrezione fecale degli acidi grassi e l’inibizione degli enzimi correlati alla lipogenesi.

È stato scoperto che un altro composto derivato dal thè, la teaflavina, migliora il metabolismo dei glicolipidi e l’obesità attivando la via di segnalazione cellulare SIRT6/AMPK/SREBP-1/FAS. L’effetto ultimo è l’inibizione della sintesi degli acidi grassi mediata dall’enzima FAS sia a livello del fegato che del tessuto adiposo. È stato scoperto che altri composti derivati dal thè, tra cui la tearubigina e la teabrownina, esercitano attività anti-obesità aumentando l’adipogenesi, migliorando il profilo lipidico del sangue e riducendo le citochine infiammatorie. Un ultimo effetto dei polifenoli del thè è quello di rimodellare l’attività metabolica del microbiota intestinale.

Come fa il cacao ad influenzare l’accumulo di grasso?

I polifenoli del cacao, inclusi i flavanoli (epicatechina, catechina e procianidine), il flavonoide quercetina, gli antociani, gli acidi fenolici e gli stilbeni, sono noti per avere attività anti-obesità. È stato scoperto che i polifenoli del cacao esercitano effetti anti-obesità aumentando il dispendio energetico e la termogenesi, migliorando il profilo lipidico del sangue e riducendo lo stress ossidativo e l’infiammazione. I risultati degli studi sugli animali hanno dimostrato che gli estratti di cacao possono ridurre i livelli di colesterolo nel sangue, regolare il metabolismo del glucosio e inibire l’adiposità viscerale. I principali bersagli dei polifenoli del cacao nell’espletare questo fenomeno sono i recettori PPAR (perossisomiali), i geni dell’adiponectina, i recettori X del fegato (LXR-alfa) e le proteine disaccoppianti mitocondriali.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

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Pubblicazioni scientifiche

Wang Q. Curr Res Food Sci. 2024; 2024:100741.

Quiroz-Eraso S et al. Curr Res Food Sci. 2023; 7:100594.

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Sun M et al. J Nutr Biochem. 2021 Jun; 92:108618.

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Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998, specialista in Biochimica Clinica dal 2002, ha conseguito dottorato in Neurobiologia nel 2006. Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania. In libera professione, si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

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