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Chirurgia bariatrica negli adolescenti e rischio cardiologico futuro

Una consistente perdita di peso, il sesso femminile e la giovane età sono tutti fattori che farebbero prevedere un maggiore beneficio a livello di riduzione del rischio cardiovascolare tra gli adolescenti che si sottopongono a chirurgia bariatrica. A identificarli è stato un gruppo di ricercatori guidati da Marc Michalsky, del Nationwide Children’s Hospital di Columbus, in Ohio, che hanno condotto uno studio clinico, il Teen-LABS, il più grande studio multicentrico per valutare gli effetti sulla salute generale e la sicurezza della chirurgia bariatrica tra gli adolescenti. Per il trial i ricercatori hanno arruolato, tra il 2007 e il 2011, ben 242 adolescenti con un indice di massa corporea (BMI) di almeno 35 ed un’età media di 17 anni. I dati sono stati raccolti entro 30 giorni dall’intervento e a sei mesi, uno, due e tre anni dall’operazione. In particolare, 161 si sono stati sottoposti a bypass gastrico Roux-en-Y, 67% a gastrectomia verticale parziale e 14 a bendaggio gastrico regolabile. A tre anni di distanza dall’operazione l’indice di massa corporea è complessivamente diminuito del 27%. I miglioramenti erano evidenti per la pressione arteriosa sistolica media con una riduzione di 6 mmHg, per la pressione diastolica con una riduzione di 5 mmHg, per i trigliceridi con -42 mg/dL e per il colesterolo HDL, con un +15 mg/dL.

La normalizzazione della pressione sanguigna dopo l’operazione si osservava con maggiore frequenza tra le ragazze e, in genere, tra  i pazienti caucasici, rispetto a maschi o gli afro-americani. Infine, considerando il punteggio totale dei fattori di rischio cardiovascolari (CVD-RF), prima dell’intervento il 97% dei partecipanti aveva almeno un fattore di rischio, mentre meno della metà, il 48%, ne presentava uno dopo tre anni. Nel lavor precedente del team del Dr. Michalsky, sono stati indagati i cambiamenti nell’assunzione alimentare e nel comportamento alimentare degli adolescenti con obesità sottoposti a chirurgia bariatrica (n = 119) o modificazione dello stile di vita (n = 169). Gli adolescenti sottoposti a chirurgia bariatrica hanno riportato una perdita di peso significativamente maggiore rispetto a quelli che hanno ricevuto la modifica dello stile di vita. I due gruppi differivano nell’assunzione auto-riportata di un certo numero di macronutrienti a 6 e 12 mesi rispetto al basale, ma non dell’assunzione calorica totale. I pazienti trattati con un intervento chirurgico, rispetto a quelli sottoposte a modifiche alimentari, hanno anche riportato riduzioni significativamente maggiori in un numero di sintomi alimentari disordinati. Dopo la chirurgia bariatrica, una maggiore perdita di peso dal 6 al 12 mesi nel postoperatorio è stata associata a una coscienza del peso autoriferitae ed alla brama di dolciumi

Il dottor Michalsk commenta: “Globalmente, “i dati di questo studio offrono un nuovo convincente supporto all’uso della chirurgia bariatrica fra i bambini con severi problemi di peso. Inoltre questa ricerca potrebbe aiutare a perfezionare i criteri di selezione e le strategie di trattamento per adolescenti e giovani adulti gravemente obesi”. Il dottor Jon Schram, della Bariatric Surgery allo Spectrum Health Hospital del Michigan, aggiunge in positivo: “lo studio rispecchia molti dei risultati che si vedono tra gli adulti nella chirurgia bariatrica. Quando interveniamo chirurgicamente in una fase precoce del processo patologico abbiamo una migliore possibilità di prevenire gravi co-morbidità come eccesso di grasso sanguigni, ipertensione e diabete; generalmente, inoltre, otteniamo migliori risultati in termini di perdita di peso”, e le donne sembrano avere la meglio sugli uomini. I risultati della sperimentazione sono stati pubblicati questo mese sulla rivista Pediatrics.

  • a cura del Dr Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Michalsky MP et al. Teen-LABS Consortium. Pediatrics. 2018 Jan 8.

Sarwer DB et al. Obes Surg. 2017 Dec;27(12):3082-3091.

Shah AS et al. Int J Obes (Lond). 2017 Oct; 41(10):1579-1584. 

Olbers T et al. Lancet Diabetes Endocrinol. 2017; 5(3):174-183.

Engeli S. J Am Soc Hypertens. 2015 Aug; 9(8):584-85. 

Elbanna A et al. Medicine (Baltimore). 2015 Dec; 94(49):e2221. 

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