sabato, Maggio 31, 2025

Osteoporosi e microbiota: come fa il metabolismo intermedio a regolare la salute ossea

Share

L’osteoporosi è una preoccupazione crescente, soprattutto tra le popolazioni anziane, dove contribuisce a un maggiore rischio di fratture e a una riduzione della qualità della vita. È noto che fattori come l’invecchiamento, la menopausa e una cattiva alimentazione influiscono sulla salute delle ossa. Un recente studio condotto su 684 adulti cinesi ha scoperto una significativa correlazione tra microbiota intestinale, invecchiamento e salute delle ossa, in particolare in relazione all’osteoporosi. La ricerca, condotta dall’Institute of Intelligent Medical Research (IIMR) di BGI Genomics e da istituti partner, è stata pubblicata all’inizio di maggio su npj | Metabolic Health and Disease. La recensione ha analizzato tutti gli aspetti del metabolismo, inclusi i meccanismi di base, le malattie metaboliche e gli studi clinici relativi a diagnosi e interventi.

Lo studio ha sottolineato come i batteri intestinali possano influenzare la densità minerale ossea (BMD), offrendo spunti di riflessione sulle strategie basate sul microbiota per la prevenzione e il trattamento dell’osteoporosi, approfondendo il ruolo poco chiaro dei batteri intestinali nella regolazione della BMD e analizzando specificamente come alcuni batteri intestinali possano influenzare la salute delle ossa. Una delle scoperte chiave di questo studio è stata la differenza nel modo in cui la composizione del microbiota intestinale influenza il declino della BMD correlato all’età. I ​​ricercatori hanno scoperto che gli individui con un microbioma a predominanza di Bacteroides (ETB) hanno sperimentato un declino della BMD molto più marcato con l’età rispetto a quelli con un microbioma a predominanza di Prevotella (ETP).

Questo andamento era coerente sia negli uomini che nelle donne. Lo studio ha anche osservato che l’età era associata a un rischio maggiore di riduzione della BMD (osteopenia o osteoporosi) negli individui con ETB rispetto a quelli con ETP. Lo studio ha rivelato associazioni significative tra le vie microbiche correlate alla biosintesi di L-arginina e alla produzione di butirrato con una BMD più elevata. La L-arginina è un amminoacido essenziale per la produzione di ossido nitrico (NO), che ha dimostrato di inibire il riassorbimento osseo mediato dagli osteoclasti, promuovendo in definitiva la salute delle ossa. Questi risultati suggeriscono che aumentare la produzione di L-arginina e butirrato attraverso la flora batterica intestinale potrebbe essere una strategia importante per mantenere la densità ossea, in particolare negli individui anziani.

Lo studio suggerisce che i batteri Firmicutes, compresi quelli della famiglia delle Lachnospiraceae, possono contribuire a mantenere la massa ossea. Ciò si ottiene attraverso la modulazione dello stato metabolico e infiammatorio dell’ospite. Gli stessi metaboliti che contribuiscono a regolare il metabolismo, come il butirrato, hanno anche un impatto positivo sulla salute delle ossa riducendo l’infiammazione cronica, un fattore chiave nella degradazione ossea. Anche la salute delle ossa è profondamente influenzata dal microbioma e la ricerca suggerisce che i batteri Firmicutes, compresi quelli della famiglia delle Lachnospiraceae, possono contribuire al mantenimento della massa ossea. Questo risultato si ottiene modulando lo stato metabolico e infiammatorio dell’ospite.

Metaboliti come il butirrato, hanno anche un impatto positivo sulla salute delle ossa riducendo l’infiammazione cronica, un fattore chiave nella degradazione ossea. È stato dimostrato che il butirrato influenza osteoclasti e osteoblasti, contribuisce a modulare il sistema immunitario, promuovendo un sano equilibrio tra formazione e riassorbimento osseo. L’infiammazione cronica, spesso causata da uno squilibrio della flora batterica intestinale, è stata collegata a malattie come l’osteoporosi, ma il butirrato può contribuire a contrastare questo effetto abbassando i livelli di marcatori infiammatori nell’organismo. Sebbene lo studio non abbia rilevato differenze significative nella diversità del microbiota intestinale tra individui con osteoporosi, osteopenia e densità ossea normale, ha dimostrato che specifici batteri intestinali erano strettamente correlati a una BMD più elevata.

Questi risultati suggeriscono che promuovere la crescita dei batteri produttori di butirrato o aumentare la produzione di L-arginina potrebbe essere una strategia efficace per mantenere la massa ossea e prevenire l’osteoporosi. Inoltre, lo studio indica che una comprensione più approfondita dei profili del microbiota intestinale potrebbe aiutare a personalizzare i trattamenti per l’osteoporosi. I risultati aprono la strada a potenziali interventi basati sul microbioma per la prevenzione e il trattamento dell’osteoporosi. Concentrandosi su specifici batteri che producono butirrato e L-arginina, i ricercatori potrebbero scoprire nuovi modi per aumentare la resistenza ossea, soprattutto nei soggetti a più alto rischio di osteopenia ed osteoporosi.

  • A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.

Pubblicazioni scientifiche

Tang X et al. J Agric Food Chem. 2020; 68(24):6588-6603.

Chen M, Li Y, Zhai Z et al. Bone Res. 2025 Feb; 13(1):28.

Li, Y et al. npj Metabolic Health Dis. 2025 May; in press.

Miao Y, Wang M, Sun H et al. Inflammation. 2024 Dec 11.

Zhang Z et al. Int Immunopharmacol. 2024; 143(Pt 3):113571.

Han D, Wang W, Gong J et al. Heliyon. 2024; 10(7):e28435.

Dott. Gianfrancesco Cormaci
Dott. Gianfrancesco Cormaci
Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998; specialista in Biochimica Clinica dal 2002; dottorato in Neurobiologia nel 2006; Ex-ricercatore, ha trascorso 5 anni negli USA (2004-2008) alle dipendenze dell' NIH/NIDA e poi della Johns Hopkins University. Guardia medica presso la Clinica Basile di catania (dal 2013) Guardia medica presso la casa di Cura Sant'Agata a Catania (del 2020) Medico penitenziario presso CC.SR. Cavadonna dal 2024. Si occupa di Medicina Preventiva personalizzata e intolleranze alimentari. Detentore di un brevetto per la fabbricazione di sfarinati gluten-free a partire da regolare farina di grano. Responsabile della sezione R&D della CoFood s.r.l. per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari, inclusi quelli a fini medici speciali.

Read more

Local News