Pelle: un organo sensoriale fondamentale
La pelle, che costituisce circa il 15% del peso corporeo di un adulto, funge da barriera protettiva e adattabile. Composta da tre strati, l’epidermide o strato esterno, il derma o strato intermedio e il tessuto sottocutaneo, protegge il corpo da danni fisici, radiazioni ultraviolette e infezioni. L’epidermide, composta principalmente da cheratinociti, funge da barriera impermeabile, protegge dagli agenti patogeni e contiene melanociti che producono melanina per proteggere dai danni dei raggi ultravioletti. Il derma sostiene la forza e l’elasticità della pelle attraverso collagene ed elastina e contiene vasi sanguigni, nervi, ghiandole e follicoli piliferi. Il tessuto sottocutaneo o ipoderma, composto da grasso e tessuto connettivo, isola il corpo, immagazzina energia e fornisce protezione.
Le funzioni della pelle includono protezione, regolazione della temperatura, percezione sensoriale e difesa immunitaria. Mantiene l’idratazione, supporta la sintesi di vitamina D attraverso l’esposizione ai raggi ultravioletti ed espelle prodotti di scarto come urea e ammoniaca. Rileva il tatto, il dolore e la temperatura attraverso terminazioni nervose e comunica le emozioni attraverso risposte muscolari. La pelle svolge anche funzioni endocrine ed esocrine producendo ormoni e secernendo sostanze come il sudore e il sebo. Nel complesso, la pelle agisce come un’interfaccia complessa tra il corpo e l’ambiente, svolgendo ruoli vitali per la salute, l’immunità e l’omeostasi.
La pelle invecchia di per sé e in risposta allo stress
Con l’avanzare dell’età, si verificano cambiamenti fisiologici, tra cui una ridotta rigenerazione e un aumento del danno cellulare. L’invecchiamento cutaneo è causato sia da fattori interni (intrinseci) che esterni (estrinseci). L’invecchiamento intrinseco è un processo naturale, dipendente dal tempo, che comporta una ridotta produzione di collagene ed elastina, un ridotto rinnovamento cellulare e un assottigliamento della pelle. Tuttavia, l’invecchiamento estrinseco è causato da fattori di stress ambientali come radiazioni ultraviolette, inquinamento, fumo, sonno insufficiente e una dieta non sana, che portano alla formazione di rughe, pigmentazione e ruvidità della pelle. A livello molecolare, lo stress ossidativo gioca un ruolo centrale aumentando le specie reattive dell’ossigeno (ROS), che danneggiano le proteine della pelle.
Questo innesca anche vie infiammatorie ed enzimi che degradano il collagene. Altri meccanismi che contribuiscono includono l’accorciamento dei telomeri, mutazioni genetiche, senescenza cellulare, infiammazione cronica e glicazione, dove gli zuccheri si legano alle proteine, formando prodotti finali di glicazione avanzata (AGE) che irrigidiscono la pelle. Nel loro insieme, compromettono l’elasticità, l’idratazione e la rigenerazione della pelle, accelerando i segni visibili dell’invecchiamento. Sebbene lo stress ossidativo sia un fattore chiave, l’invecchiamento cutaneo è una complessa interazione tra infiammazione, cambiamenti ormonali e danni ambientali. I ricercatori continuano a esplorare i dettagli molecolari per comprendere meglio e contrastare questi effetti.
L’importanza della dieta nella salute cutanea
In una recente revisione pubblicata sulla rivista Food Science and Nutrition, i ricercatori hanno esaminato studi degli ultimi cinque anni su come le abitudini alimentari e specifici alimenti influenzano l’invecchiamento cutaneo, evidenziando le differenze tra comportamenti “non amichevoli per la pelle” e ingredienti “amici della pelle”. Hanno concluso che gli alimenti ricchi di antiossidanti possono rallentare il processo di invecchiamento cutaneo, mentre le diete ricche di zuccheri raffinati e grassi trans lo accelerano. Ricerche recenti sottolineano il ruolo fondamentale della dieta nel mantenimento della salute della pelle.
Cattive abitudini alimentari disturbano le funzioni della pelle e contribuiscono all’insorgenza di malattie cutanee, mentre diete ricche di nutrienti favoriscono la riparazione cutanea e ritardano l’invecchiamento. Antiossidanti come le vitamine A, C, E ed i polifenoli possono mitigare l’invecchiamento contrastando lo stress ossidativo e riducendo l’infiammazione. La vitamina C supporta la produzione di collagene, mentre la vitamina E migliora l’elasticità della pelle. Le proteine forniscono amminoacidi come lisina e prolina, essenziali anche per la sintesi del collagene, mentre gli acidi grassi omega-3 migliorano la funzione barriera e l’idratazione della pelle.
Minerali come rame, selenio e zinco supportano l’attività antiossidante e la riparazione enzimatica. Sono molto rappresentati nella frutta a guscio e I fitoestrogeni, come gli isoflavoni di soia, migliorano l’idratazione e lo spessore della pelle, in particolare nelle donne in postmenopausa. Gli alimenti più sani per la pelle includono frutta e verdura ricche di polifenoli e carotenoidi, come pomodori, verdure a foglia verde, agrumi e frutti di bosco, semi (come chia e lino) e frutta secca (inclusi pistacchi e mandorle), alimenti fermentati, legumi, cereali integrali, oli sani e pesci grassi come tonno e salmone. Esistono prove che il digiuno o la restrizione calorica possano migliorare la salute della pelle.
Studi sperimentali, soprattutto su modelli animali, hanno dimostrato che la restrizione calorica può rallentare il tasso di glicazione proteica cutanea e ridurre l’accumulo di prodotti finali di glicazione avanzata, contribuendo a ritardare i cambiamenti nella struttura della pelle legati all’età. Tuttavia, un eccesso di zuccheri e grassi nocivi produce AGE, che danneggiano il collagene e accelerano l’invecchiamento. È importante notare che non tutti i grassi polinsaturi sono dannosi per la salute della pelle. Un consumo eccessivo di carboidrati raffinati e di alcuni grassi trasformati può influire negativamente sulla struttura e sull’aspetto della pelle. Infine, anche il consumo di alcol in grandi quantità danneggia la pelle.
Esempi di cosmeceutica alimentare
I fitoestrogeni, presenti in alimenti come la soia, i semi di lino, l’avena, i germogli di alfa-alfa ed il trifoglio rosso, possono contrastare l’assottigliamento della pelle post-menopausale imitando gli effetti protettivi degli estrogeni sul collagene. Se vengono associati agli alimenti ricchi di omega-3 (semi di lino, semi di chia, noci, mandorle, pesce azzurro), possono preservare meglio l’effetto barriera contro le infezioni e la comparsa di eritemi o eczemi da agenti irritanti esterni. I polifenoli del mirtillo rosso inibiscono in modo unico la glicazione del collagene, preservando potenzialmente l’elasticità della pelle bloccando la formazione di composti glico-proteici AGE che ne irrigidiscono la struttura. Questo andrebbe a vantaggio dei soggetti diabetici che hanno alto rischio di sviluppare complicanze (es. arteriopatie ed ulcere).
Le foglie fermentate di Agastache rugosa, una pianta coreana usata nella dieta locale, dimostrano effetti anti-fotoinvecchiamento più forti rispetto agli estratti grezzi, evidenziando il ruolo della fermentazione alimentare nella cura della pelle. Prebiotici (banane, cipolle, carciofi, avena, orzo, cicoria) e probiotici (nello yogurt, nel kefir, nel kombucha, ecc,) supportano il microbioma cutaneo, proteggendo anche dai danni dei raggi ultravioletti, riducendo le rughe e migliorando l’idratazione. Ancora una volta, la vera salute si costruisce a tavola. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per chiarire in che modo le diverse diete influiscono sulla struttura della pelle e sull’invecchiamento, soprattutto tenendo conto delle differenze individuali e dello stile di vita.
- A cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica.
Pubblicazioni scientifiche
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